I possessori di azioni Eni già conoscono quello che sarò l’ammontare del dividendo che il Cane a Sei Zampe distribuirà nel 2025 a valere sull’esercizio in corso. La preziosa informazione è infatti contenuta nel piano strategico 2024-2027 che la quotata del settore energetico ha presentato alla fine della scorsa settimana. Proprio nell’ambito della ridefinizione della politica dei dividendi (in senso migliorativo), il gruppo ha ufficializzato l’ammontare del dividendo Eni 2025.
Già questa è una buona notizia ma in realtà ve ne è un’altra che è ancora più importante: il dividendo Eni a valere sull’esercizio 2024 sarà più consistente di quello staccato a valere sull’esercizio 2023. Vediamo quindi nel dettaglio sia l’ammontare preciso della prossima cedola di Eni che i dettaglio del piano strategico 2024-2027 con particolare attenzione proprio sulla politica di remunerazione degli azionisti (dividendo più piano di acquisto di azioni proprie).
Dividendo Eni 2025: ecco quanto sarà e come verrà diviso
Il dividendo Eni 2025 relativo all’esercizio 2024 sarà pari a 1 euro ovvero il 6 per cento in più della cedola staccata nel 2024 in relazione all’esercizio 2023 (pari a 0,94 euro). La ripartizione del nuovo dividendo sarà invece analoga a quella dell’ultima cedola vale a dire ammontare totale diviso 4 tranche (una ogni trimestre).
Il rialzo del dividendo Eni 2025 rispetto a quello del 2024 è stato frutto della revisione della politica dei dividendi perseguita dal Cane a Sei Zampe.
In base alla nuova dividend policy, infatti, Eni distribuirà sotto forma di forma di dividendi e di buyback, una percentuale compresa tra il 30 e il 35 per cento del cash flow from operation annuale in rialzo rispetto al range compreso tra il 25 e il 30 per cento fin qui seguito. Se ci dovesse essere anche un upside, il management di Eni destinerà fino al 60 per cento dei flussi di cassa incrementali del piano contro il precedente 35 per cento.
Nell’arco di validità del piano quadriennale, la remunerazione degli azionisti Eni sarà pari al 40 per cento del livello attuale di market cap. Presentando la nuova politica dei dividendi al 2027, i vertici del Cane a Sei Zampe hanno anche ricordato che negli ultimi due anni sono stati distribuiti qualcosa come 11 miliardi di euro in dividendi vale a dire il 20 per cento del livello attuale di market cap.
Piano strategico Eni 2027: tutti i dettagli
La politica dei dividendi di Eni, la cui revisione al rialzo era stata già anticipata nelle scorse settimane, è parte integrande del più ampio piano strategico 2027 del Cane a Sei Zampe.
La strategia di Eni per i prossimi anni punta all’ottimizzazione delle opportunità offerte dal mercato energetico e alla massimizzazione del valore e delle competenze dei business energetici tradizionali.
Per quello che riguarda i più importanti target, Eni punta a generare un cash flow from operation prima del capitale circolante pari a circa 13,5 miliardi di euro nel 2024 e a 62 miliardi nell’orizzonte del piano. Il management ha quindi precisato che la crescita sarà guidata da tutti i settori compreso quello della transizione energetica che vede il Cane a Sei Zampe agire tramite Plenitude e Enilive.
Stando alle stime, poi, Eni dovrebbe realizzare 1,8 miliardi di euro di riduzione dei costi corporate durante tutto l’arco del piano mentre gli investimenti sono visti a 27 miliardi di euro, al netto della cassa derivante dall’attività di portafoglio, con una media annua pari a 7 miliardi di euro.
Per finire, durante tutto il corso del piano il leverage di Eni viene visto in un range compreso tra il 15 e il 25 per cento grazie al completamento delle acquisizioni strategiche chiave.
Livelli grafici delle azioni Eni: ecco quali sono
La scorsa settimana si è chiusa in ribasso per le azioni Eni. A voler essere più precisi ad una prima parte della settimana caratterizzata da un rialzo ha poi fatto seguito una seduta di giovedì disastrosa (titolo in ribasso del 3 per cento) e quindi una sessione di venerdì caratterizzata da una leggera flessione. Tra l’altro proprio giovedì è stato il giorno della presentazione del piano strategico al 2027. E’ quindi evidente la correlazione tra i due eventi.
Detto questo, cosa potrebbe accadere adesso? Dal punto di vista grafico il titolo ha raggiunto un massimo a quota 15,83 euro nella sessione del 27 ottobre. Da allora, però, i prezzi sono sempre più calati tanto che il 19 febbraio Eni era a 14 euro. Dal 20 febbraio è poi partito un rimbalzo che si è fermato ad un passo dalla soglia dei 15 euro. Le ultime sedute di Eni sono state caratterizzate da una discreta volatilità che, come ben sappiamo, può essere sempre cavalcata in ottica trading (anche se forti oscillazioni implicano anche più rischio).
Premesso questo, se il prezzo delle azioni Eni dovesse salire oltre 14,8 euro allora le quotazioni potrebbero riagganciare prima 15 e poi anche 15,3 euro. Nello scenario opposto, ossia se a prevalere dovessero essere le vendite, i prezzi potrebbero scendere anche fino a 14,2 euro.
La prima prospettiva implica una strategia di long trading (comprare azioni Eni) mentre la seconda di short trading. Entrambe le strategie si possono implementare con strumenti derivati come i CFD che permettono di speculare senza il possesso del sottostante. Di seguito due piattaforme che consigliamo sempre quando si parla di CFD azionari:
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