Nelle ultime settimane molte quotate del Ftse Mib hanno annunciato le loro decisioni sulla remunerazione degli azionisti. Nella maggior parte dei casi gli annunci sono arrivati contestualmente all’approvazione dei conti dell’esercizio 2024. In pochissimi casi i due “eventi” sono stati disgiunti. Rispetto ad alcuni anni fa, la diffusione dei conti e le decisioni sui dividendi sono più diluite. Non solo ma è anche aumentato il numero di quotate che preferiscono dividere la cedola in due tranche. I trader più avanti con l’età ricorderanno di certo quando le società che staccavano prima un acconto e poi un saldo erano una manciata. Ebbene oggi sono molte di più.
Insomma tra annunci di dividendi che non sono più concentrati come prima e cedole divise in due tranche (nel caso di STM e di Eni la suddivisione è addirittura in quattro tranche) stare apprezzo alla materia è molto complicato. Questo rappresenta un problema per gli azionisti e per gli stessi trader. Per un investitore, infatti, è fondamentale tenere d’occhio tutto e sapere perfettamente quando sono in programma i vari stacchi e i relativi pagamenti.
Proprio alla luce di questa situazione abbiamo pensato ad una guida in cui, per ogni quotata, sono riportate sia le decisioni sul dividendo che la data di stacco e quella di pagamento.
Visto che il focus di questo articolo sono le azioni italiane, abbiamo il piacere di annunciare una grande novità riservata proprio a chi investe in azioni del Ftse Mib. Avrete certamente sentito parlare del broker Eightcap da poco arrivato sul mercato italiano con tutti i servizi che lo hanno reso celebre nel mondo (ad esempio FlashTrader), ebbene da pochi giorni nella proposta della piattaforma sono comprese tutte e 40 le azioni del Ftse Mib (oltre allo stesso indice). E’ quindi possibile fare trading con i CFD sui principali titoli azionari alle convenienti condizioni che caratterizzano il broker (a partire dagli spread molto bassi).
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Dividendi Ftse Mib 2025: la tabella con tutti gli importi e le date di stacco
Da alcuni anni le quotate italiane staccano cedole in costante aumento. Il trend sembra essere destinato a proseguire anche nel 2025 (a valere sull’esercizio 2024). Questa almeno sembra essere l’indicazione che arriva dai dividendi che sono stati fin qui deliberati. Vedremo se questa tendenza è destinata a proseguire o meno.
Per adesso sono state soprattutto le banche a rilevare l’ammontare del loro dividendo (oramai sempre più di frequente diviso in due tranche) e l’indicazione, rispetto a un anno fa, è di rialzo.
| Società | Dividendo 2025 | Stacco | Pagamento |
|---|---|---|---|
| A2A | |||
| Amplifon | |||
| Azimut Holding | |||
| Banca Mediolanum | 1 euro (saldo di 0,63 euro e acconto di 0,37 euro) | ||
| Banca MPS | 0,86 euro | ||
| Banco BPM | 1 euro (saldo di 0,6 euro e acconto di 0,4 euro) | 19 maggio 2025 | 21 maggio 2025 |
| Banca Popolare di Sondrio | 0,8 euro | ||
| BPER Banca | 0,6 euro | ||
| Brunello Cucinelli | |||
| Buzzi | |||
| Campari | |||
| Diasorin | |||
| Enel | (acconto di 0,215 euro) | ||
| Eni | terza tranche di 0,25 euro (prima tranche di 0,25 e seconda tranche di 0,25 euro) | 24 marzo 2025 (terza tranche) | 26 marzo 2025 |
| Ferrari | 2,986 euro | 22 aprile 2025 | 6 maggio 2025 |
| FinecoBank | 0,74 euro | 19 maggio 2025 | 21 maggio 2025 |
| Generali | |||
| Hera | |||
| Interpump | |||
| Intesa Sanpaolo | 0,341 euro (saldo di 0,171 euro e acconto di 0,17 euro) | 19 maggio 2025 | 21 maggio 2025 |
| Inwit | |||
| Italgas | 0,406 euro | 19 maggio 2025 | 21 maggio 2025 |
| Iveco | 0,33 euro | 22 aprile 2025 | 24 aprile 2025 |
| Leonardo | |||
| Mediobanca | |||
| Moncler | 1,3 euro | 19 maggio 2025 | 21 maggio 2025 |
| Nexi | 0,25 euro | 19 maggio 2025 | 21 maggio 2025 |
| Pirelli | |||
| Poste Italiane | 1,08 euro (saldo di 0,75 euro e acconto di 0,33 euro) | 23 giugno 2025 | 25 giugno 2025 |
| Prysmian | 0,8 euro | 22 aprile 2025 | 24 aprile 2025 |
| Recordati | (acconto di 0,6 euro) | ||
| Saipem | |||
| Snam | (acconto di 0,1162) | ||
| Stellantis | 0,689 euro | 22 aprile 2025 | 5 maggio 2025 |
| STM | |||
| Telecom Italia | |||
| Tenaris | 0,83 dollari (saldo di 0,56 dollari e acconto di 0,27 dollari) | 19 maggio 2025 | 21 maggio 2025 |
| Terna | (acconto di 0,1192 euro) | ||
| Unicredit | 2,4025 euro (saldo di 1,4764 euro e acconto di 0,9261 euro) | 22 aprile 2025 | 24 aprile 2025 |
| Unipol | 0,85 euro | a maggio 2025 | a maggio 2025 |
Come funziona lo stacco di un dividendo azionario
Lo stacco del dividendo è il processo con cui una società distribuisce una parte dei suoi utili agli azionisti sotto forma di cedole. L’iter avviene seguendo una serie di date chiave da tenere a mente:
- data di dichiarazione: la società annuncia l’ammontare del dividendo e le date rilevanti. Di solito, ma non sempre, questa data coincide con quella di approvazione dei conti.
- data di stacco del dividendo (ex-dividend date): si tratta del giorno in cui l’azione inizia a essere negoziata “ex-dividendo”, cioè senza il diritto al dividendo. Se le azioni dovessero essere comprate in questa data o anche successivamente, non si matura il diritto a ricevere il dividendo.
- record date: si tratta del giorno in cui la società verifica chi sono gli azionisti registrati. Di solito è il giorno successivo allo stacco del dividendo.
- data di pagamento: è il giorno in cui il dividendo viene effettivamente versato agli azionisti.
Lo stacco del dividendo ha degli effetti sul prezzo del titolo interessato. Infatti, di solito, il giorno in cui avviene l’operazione il prezzo dell’azione tende a scendere di un importo pari (o simile) al dividendo distribuito. Tutto ciò accade perché il valore della società diminuisce dopo il pagamento degli utili agli azionisti.
Facciamo un esempio pratico per meglio aiutare i lettori a comprendere i rapporti di correlazione. Ammettiamo che il titolo ABC quota 50 euro e distribuisce un dividendo pari a 2 euro per azione.Alla data di stacco, il prezzo dell’azione potrebbe aprire a 48 euro invece di 50, perché il valore del dividendo è stato “sottratto”.
E’ anche per questo motivo se non solo i detentori di azioni ma anche i semplici trader tendono a seguire molto da vicino l’appuntamento con gli stacchi dei dividendi. Anche chi opera con i CFD (e quindi senza il possesso di azioni reali) può speculare sui titoli coinvolti nell’operazione.
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