Come da attese la borsa di Milano ha aperto la seduta di oggi con il Ftse Mib in forte ribasso. Complice anche l’andamento disastroso di Wall Street e soprattutto di Tokyo (Nikkei in ribasso di oltre il 5 per cento), il sell-off che ieri ha travolto il paniere di riferimento di Borsa Italiana prosegue anche oggi. Le vendite riguardano la netta maggioranza delle quotate ma sono particolarmente accanite su una delle più importanti quotate del risparmio gestito in Italia: Azimut. Il titolo, dopo oltre un’ora e mezza dall’avvio degli scambi, cede oltre il 4 per cento a 21,7 euro indossando la maglia nera del Ftse Mib.
Come si può vedere dal grafico in basso, il crollo di Azimut impatta sulla prestazione mensile del titolo che ora è negativa per il 2,7 per cento mentre anno su anno il rialzo è ridimensionato sotto al 4 per cento.
Dietro la flessione di Azimut c’è la pubblicazione dei conti trimestrali della quotata avvenuta ieri. Per capire quindi cosa fare in borsa oggi, è necessario esaminare nel dettaglio i risultati della società.
Trimestrale Azimut: è boom dell’utile netto
Il fatto che le azioni Amazon oggi stiano crollando non deve trarre in inganno perchè nella trimestrale della quotata di certo non mancano gli spunti interessanti. Azimut infatti ha chiuso il primo semestre con un utile netto pari a 322,48 milioni di euro contro i 222,83 milioni del primo semestre 2024. Di conseguenza l’utile netto adjusted ha segnato una progressione a 329,92 milioni di euro con un balzo di ben il 43 per anno su anno. Anche il risultato operativo è stato positivo essendo salito da 285,59 milioni a 311,52 milioni di euro. Le indicazioni positive hanno riguardato anche il fatturato che è salito dai 643,15 milioni di un anno fa a 701,51 milioni di euro. Il rally dei ricavi è stato possibile anche grazie alle maggiori commissioni ricorrenti e ai più alti ricavi assicurativi.
Per quello che riguarda gli altri indicatori, la posizione finanziaria netta di Azimut al 30 giugno 2024 era positiva per 636,85 milioni di euro, valore che si raffronta con i 392,21 milioni di euro di inizio anno. Per finire, in merito alla raccolta, nei primi sei mesi dell’anno essa è stata pari a 10 miliardi di euro mentre, sempre alla data del 30 giugno 2024, le masse totali in gestione ammontavano a 102,5 miliardi euro.
Tirando quindi le somme, i conti semestrali di Azimut e la stessa situazione patrimoniale della quotata, tutto sembrano tranne che negativi. E infatti la società ha anche espresso un giudizio molto positivo sull’intero 2024. Il management si è detto fiducioso non solo di raggiungere ma anche di riuscire a superare i target a loro tempo fissati su tutto il 2024 ossia 7 miliardi di euro di raccolta netta e 500 milioni di euro di utile netto.
In conclusione, il crollo odierno delle azioni Azimut può essere messo in relazione più che con logiche di profitto che con una oggettiva delusione per i conti semestrali (che non avrebbe ragione di esserci).
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