A settembre il Ftse Mib ha registrato solo un leggero ribasso che, tenendo conto della pessima fama che questo mese di porta appresso (è uno dei peggiori mesi dell’anno per il mercato azionario globale), ha avuto comunque il sapore del successo. Ciò è la conferma dell’ottimo stato di salute del benchmark italiano (cresciuto di ben il 22 per cento su base annua) anche rispetto agli altri indici europei. Arrivati a questo punto dell’anno, la domanda che gli investitori si pongono è se la borsa italiana salirà ancora oppure se sarà costretta a fare i conti con le prese di profitto. Affrontare questo argomento significa parlare delle previsioni del Ftse Mib per i prossimi mesi.
In questo articolo lo faremo citando il punto di vista di vari analisti e gestori. Le opinioni di seguito riportate sono ovviamente divergenti ma questo non deve stupire più di tanto perchè è logico che quando una borsa cresce tanto, il margine per un ulteriore rialzo si assottiglia. E nel nostro caso specifico borsa italiana è già salita tanto avendo sovraperformato tutti i mercati europei nei primi tre trimestre del 2024. Insomma Piazza Affari, almeno per adesso, è la migliore borsa europea dell’anno.
Questa è ovviamente una buona notizia per chi è solito investire in borsa anche attraverso l’utilizzo di strumenti derivati come ad esempio i CFD che consentono di speculare sia al rialzo che al ribasso operando con la leva finanziaria.
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Come sta andando la borsa di Milano nel 2024
Il Ftse Mib è il più importante indici dei mercati azionari italiani. Formato da 40 titoli azionari di primaria importanza e con liquidità elevata, il paniere riproduce le ponderazioni del settore allargato del mercato azionario italiano. Nella composizione del Ftse Mib, ogni titolo viene analizzato per dimensione e liquidità. Grazie a questa operazione l’indice è in grado di fornire costantemente una corretta rappresentazione per settori.
Detto questo, il Ftse Mib da inizio anno ha segnato una progressione dell’11 per cento mentre nel solo ultimo mese la crescita è stata dell’1,33 per cento (a pesare è stato un settembre fiacco ma meno peggiore delle attese). Per quello che riguarda la volatilità storica essa è stata pari al 14,2 per cento da inizio anno e al 14,7 per cento nell’ultimo mese.
La borsa di Milano salirà ancora nei prossimi mesi?
La view degli analisti sulle prospettive di crescita del Ftse Mib è generalmente positiva. Secondo Secondo Luigi Dompè di Anima Italia, ci sono una serie di fattori che potrebbero ancora fa salire la borsa di Milano. Tanto per iniziare le valutazioni dell’equity nostrano sono attraenti se raffrontate con quelle degli altri listini europei o americani. Certo è ancora più fondamentale essere selettivi e andare alla ricerca di azioni con potenziale di crescita individuando, tanto per iniziare, i settori più promettenti. Su questo punto l’analista ritiene che il ribasso dei tassi e il calo dell’inflazione possano garantire la giusta visibilità ai titoli del settore industriale e dei consumi. Proprio per questa ragione l’esperto ha valutato positivamente le azioni delle società industriali soprattutto quelle che di recente sono state penalizzate dalla recessione nella manifattura. Occasioni nei prossimi mesi si potrebbero trovare soprattutto tra le small e le mid cap mentre le large cap che imbottiscono il Ftse Mib sembrano avere meno potenziale.
Anche Diego Toffoli, Responsabile Investimenti di Intermonte Advisory & Gestione, è molto ottimista sia sull’Italia che sulla borsa di Milano. Giustamente l’analista ha fatto notare come l’Italia non sia più visto come il ventre molle d’Europa anche perchè Germania e Francia hanno problemi ben più gravi di quelli di Roma. In particolare Berlino, un tempo la locomotiva dell’Europa, ha difficoltà enormi nell’approvvigionamento energetico a causa dello scontro con la Russia ma deve fare i conti anche con il rallentamento dell’economia cinese che impatta sulla manifattura tedesca. Premesso questo, Toffoli ritiene che la borsa italiana crescerà ancora nell’ultima parte dell’anno con utility e beni di consumo a fare da traino. In particolare il comparto delle utility potrebbe trarre vantaggio dal calo dei tassi BCE (fermo restando che si tratta sempre di azioni difensive che performano bene anche in caso di scenario recessivo). L’analista di Intermonte fa anche due nomi di large cap che potrebbero avere un finale di anno positivo: A2A e Enel. Le azioni di queste due quotate, soprattutto Enel, sono presenti nei portafogli di investimento di tantissimi italiani. Inoltre sono titoli su cui si può speculare con i CFD ma che possono essere anche acquistati fisicamente. Broker come eToro e banche come Fineco consentono di operare in entrambi i modi.
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Il divario tra Ftse Mib e altri indici si ridurrà?
Antonio Amendola, portfolio manager del fondo AcomeA PMITALIA ESG A1, ha posto l’accento sul fatto che nei prossimo mesi il gap fin qui presente tra il segmento large cap (Ftse Mib) e quello small e medium cap si possa ridurre. L’analista ha rivelato che il divario in termini di prestazioni di borsa tra il Ftse Mib e il Ftse Italia STAR non è mai stato storicamente così ampio e questo a causa del rialzo dei tassi di interesse che ha causato il rally di tutto il settore bancario quotato sul benchmark italiano. Il cambio di politica monetaria della BCE e il conseguente avvio della stagione di ribasso dei tassi, dovrebbe ora favorire il settore della manifattura e, al suo interno, tante società quotate su indici secondari.
Punto di vista molto simile è stato espresso da Luca Mori, portfolio manager del fondo Algebris Core Italy Fund secondo il quale il taglio dei tassi farà ripartire il segmento delle mid cap e tutto il comparto dei consumi, delle infrastrutture e delle utility.
Insomma, l’impressione che si respira tra gli analisti è che la borsa italiana possa salire ancora pur nell’ambito di un restringimento della performance tra il Ftse Mib e gli indici inferiori.
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