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Per Equita le azioni Unicredit sono da comprare - BorsaInside

Un titolo del settore bancario da inserire in portafoglio in questo scorcio finale di agosto potrebbe essere Unicredit. La quotata del settore bancario nell’ultima settimana ha messo a segno un rialzo di circa 3 punti percentuali nonostante la sessione di ieri sia stata praticamente piatta. Oggi le azioni Unicredit ripartono da 35,8 euro, valore più basso del 7,4 per cento rispetto a quello di un mese fa ma più alto del 43 per cento da inizio anno.

Tenendo conto di queste percentuali, la situazione di Unicredit potrebbe apparire un tantino confusa. E invece non lo è affatto come confermano due analisti come Equita e Mediobanca che sulla quotata continuano a vantare una view decisamente bullish. Vediamo nel dettaglio quali sono le ragioni alla base del giudizio positivo espresso dai due esperti e soprattutto cosa fare sul titolo.

Per Equita il valore corretto di Unicredit è 45 euro

Gli analisti di Equita, commentando la recente conclusione della terza tranche del programma di buyback della quotata guidata da Orcel, hanno confermato la loro indicazione di acquisto (rating buy) con target price a 45 euro. Questo prezzo obiettivo, raffrontato a quelle che sono le attuali quotazioni del titolo, implica un potenziale di upside del 26 per cento. In pratica il prezzo delle azioni Unicredit, dal punto di vista di Equita, può salire di oltre un quarto del suo attuale valore. Questa è una buona notizia per i trader che stanno considerando la possibilità di posizionarsi sulla quotata.

La view bullish di Equita è condivisa anche dagli analisti di Mediobanca. Gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno infatti ribadito il loro rating outperform sulle azioni Unicredit affermando che il titolo potrebbe performare meglio del settore di riferimento, ossia delle altre banche italiane. Secondo gli analisti di Mediobanca, le azioni Unicredit sono una delle cinque top pick del settore bancario europeo.

Unicredit conclude la terza tranche del programma di acquisto di azioni proprie

Come accennato in precedenza, sia la valutazione di Equita che quella di Mediobanca sono arrivate dopo l’aggiornamento di Piazza Gae Aulenti sul piano di acquisto di azioni proprie. Il management di Unicredit ha infatti reso noto di aver concluso la terza tranche del programma di buyback 2023. Nel corso della terza tranche sono state comprate un totale di circa 42,2 milioni di azioni ossia il 2,58 per cento del capitale della banca. Il controvalore dell’operazione è stato pari a 1,5 miliardi di euro.

Ricordiamo che la terza trance del piano di buyback era anche l’ultima e quindi sull’operazione è ora calato il sipario. Come da normativa, le azioni che Unicredit ha comprato nel corso di tutto il programma di buyback saranno oggetto di annullamento.

Quali sono gli altri catalyst sulle azioni Unicredit?

Il mese di agosto è tradizionalmente avaro di notizie price sensitive. Un investitore interessato ad entrare in gioco dovrebbe quindi passare al setaccio tutto quel poco che è disponibile provando ad individuare il giusto catalyst. Per la verità alle azioni Unicredit non sembrano mancare gli spunti.

Secondo le più recenti indicazioni di stampa rilanciate da Milano Finanza, Unicredit avrebbe portato a completamento le due cartolarizzazione sintetiche di prestiti corporate ed esposizioni immobiliari in leasing in Italia.

La prima cartolarizzazione, denominata Arts Corporate 2024, riguarda un pacchetto di crediti per complessivi due miliardi di euro. La seconda delle cartolarizzazioni, denominata Arts Leasing 2024, fa invece riferimento ad un portafoglio immobiliare italiano statico da 2,5 miliardi di euro.

Nel complesso le esposizioni oggetto di cartolarizzazione sintetica dovrebbero essere pari ad un totale di 4,5 miliardi di euro, valore che corrisponde all’1 per cento prestiti alla clientela del secondo trimestre dell’esercizio in corso.

Equita ha analizzato molto da vicino quelle che potrebbero essere le implicazioni delle due cartolarizzazioni. Per gli analisti, l’operazione comporta quello che tecnicamente è definito significant risk transfer. Si tratta di un’operazione che punta a raggiungere l’ottimizzazione dei risk-weighted assets (RWAs) della banca con conseguenti benefici anche sul livello di Common Equity Tier 1 ratio (il CET1 ratio di Unicredit è stato pari al 16,2 per cento nel secondo trimestre 2024).

In conclusione, pur in un contesto generale caratterizzato da pochi spunti, le azioni Unicredit potrebbero avere una certa visibilità nell’ultimo periodo di agosto. Considerando che sia per Equita che per Mediobanca, il titolo della banca è appetibile (la strategia di entrambi gli esperti è bullish), chi volesse comprare azioni Unicredit può farlo ricorrendo sia a broker come eToro che a banche come Fineco.

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