Le azioni Unicredit sono tra le più in forma di tutto il Ftse Mib. Il colosso del settore bancario, infatti, rispetto a un anno fa ha guadagnato ben il 90 per cento. “Merito” di questa prestazione molto robusta è senza dubbio della performance da record del 2023, tuttavia anche nell’ultimo mese, pur essendo reduci da una lunga corsa, i prezzi di Unicredit sono cresciuti del 6 per cento.
Insomma da qualsiasi orizzonte temporale si guardi il grafico di Unicredit, il colore non cambia ed è quello del verde intenso. Dell’andamento di Piazza Gae Aulenti saranno certamente contenti i trader che mesi fa hanno inserito il titolo bancario nel loro portafoglio magari riservandogli un ottimo peso. E chi non lo ha fatto è ancora in tempo per comprare azioni Unicredit oppure i margini di rialzi sono oramai chiusi?
Prendere in considerazioni le analisi degli esperti serve proprio a questo ossia a valutare eventuali spazio di rialzo per un titolo. Ovviamente, per avere dati veritieri, è meglio basarsi sulle più recenti valutazioni degli analisti.
Proprio in questi ultimi giorni ad intervenire sulle azioni di Piazza Gae Aulenti sono stati gli esperti di Equita. Subito una doppia buona notizia: la sim milanese ha ribadito il suo buy su Unicredit e anche il potenziale di upside non è affatto male.
Insomma le azioni Unicredit, nonostante il lungo rally da cui sonio reduci, possono crescere ancora e quindi restano da acquistare.
Ancora rating buy su Unicredit da Equita
In un recente report sulla quotata del settore bancario, gli esperti di Equita hanno ribadito il rating buy con target price a 41 euro. Rispetto a quella che è l’attuale quotazione di Piazza Gae Aulenti, pari a 36,2 euro, è presente un discreto potenziale di upside. Quel 41 euro è il prezzo obiettivo a cui, stando all’analisi di Equita, le azioni Unicredit potrebbero salire.
Il report della sim milanese è arrivato dopo un’intervista rilasciata dal CEO del gruppo, Andrea Orcel, al Financial Times in cui viene affrontato un argomento che, in linea teorica, è sempre in grado di suscitare un certo interesse tra gli investitori: quello del risiko bancario.
Il manager di Piazza Gae Aumenti pur ribadendo l’interesse della banca per operazioni di M&A anche a carattere europeo ha però ammesso che non sussistono le condizioni normative per consolidamenti di simile portata. Per Orcel, infatti, è del tutto assente una effettiva Unione Bancaria o anche un comune mercato dei capitali e per questo è molto complicato effettuare operazioni cross-border a causa dell’impossibilità di estrarre sinergie.
Allo stato attuale dei fatti, infatti, una eventuale integrazione tra due banche europee avrebbe bisogno non solo del via libera da parte dei regolatori ma anche di quello dei governi dei due paesi.
Si tratta di un percorso non solo lungo ma anche molto complesso che tende a scoraggiare e infatti lo stesso Orcel ha affermato che, pur essendoci un’apertura ad operazioni di M&A, Unicredit non ha trovato le giuste condizioni per portare avanti un deal.
Fusione Unicredit Societè Generale sono solo voci
Nel corso dell’intervista Orcel ha anche fatto un riferimento al ritorno delle indiscrezioni su una remota possibilità di fusione tra Unicredit e la francese Societè Generale. L’ipotesi è nuovamente tornata alla ribalta a seguito delle recenti dichiarazioni del presidente francese Macron in merito alla necessità di procedere a fusioni tra banche europee, incluse quelle francesi. Il numero uno dell’Eliseo ha detto chiaramente che Parigi non avrebbe posto ostacoli ad un eventuale acquirente straniero per il colosso Societè Generale.
Le parole di Macron hanno riportato in vita rumors vecchissimi di anni in merito ad una operazione di M&A tra SocGen e Unicredit.
Ebbene l’ad di Unicredit ha detto chiaramente che non c’è alcuna ipotesi in merito aggiungendo che, per quanto la presa di posizione di Macron sia da lodare, se le regole non cambiano non ci saranno mai fusioni tra banche europee.
Caso chiuso, quindi.
Tornando alle azioni Unicredit, ricordiamo che comunque valutazioni degli analisti, come quella espressa da Equita, ma anche indiscrezioni su eventuali aggregazioni, si possono sempre valutare in ottica speculativa. Tra l’altro sulle azioni italiane come Unicredit si può fare trading sia con broker come eToro che con banche come Fineco.
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