C’è grande effervescenza sulle azioni Telecom Italia in avvio di contrattazioni oggi 6 marzo. Il titolo dell’ex monopolista sta registrando una progressione del 3,6 per cent a quota 0,32 euro. Il rialzo è decisamente maggiore rispetto a quello messo a segno dal Ftse Mib (+0,7 per cento per il paniere di riferimento di Piazza Affari).
La vera e propria corsa a comprare azioni Telecom Italia che sta caratterizzando la seduta di oggi, non stupisce più di tanto gli operatori. TIM era un titolo bollente fin dal premarket e questo grazie all’importante catalizzatore arrivato ieri sera vale a dire la notizia della controfferta presentata a Telecom Italia dalla cordata da Cassa Depositi e Prestiti e Macquarie. Si tratta di una proposta non vincolante che è palesemente rivolta a contrastare l’iniziale offerta che era stata formulata dal fondo americano KKR.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio il contenuto dell’offerta formulata da CDP Equity e da Macquarie.
Telecom Italia offerta CDP e Macquarie: i dettagli
La Cassa Depositi e Prestiti non ha intenzione di stare con le mani in mano mentre gli americani di KKR puntano Telecom Italia. E’ con questo intento che nasce l’offerta non vincolante che CDP Equity e Macquarie hanno formulato al management di Telecom Italia.
A rendere nota la novità è stata la stessa Telecom Italia con un comunicato stampa diffuso ieri sera. Nella nota l’ex monopolista afferma di aver ricevuto da un corsorzio formato da Cassa depositi e Prestiti e Infrastructure and Real Assets (Europe), un’offerta non vincolante per l’acquisto del 100 per cento della costituenda società coincidente con il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa compresi gli asset e attività di FiberCop, nonché della partecipazione in Sparkle.
Si tratta quindi di un’offerta completa il cui obiettivo è fare concorrenza alla proposta di KKR e riportare Telecom Italia sotto il controllo pubblico.
La CDP mette sul piatto10,3 miliardi di capitale. Una somma che, tenendo conto anche del debito monstre di TIM, valorizza l’infrastruttura per 18 miliardi.
In base ad una prima analisi, l’offerta avanzata dalla Cassa Depositi e Prestiti sembra portare più soldi nelle casse di Telecom Italia anche perchè è oggetto di valutazione maggiore la rete primaria, mentre la rete secondaria, di cui Tim ha solo il 58 per cento del capitale, con Fastweb (4,5 per cento) e il fondo di investimento americano KKR (37,5 per cento) viene valutata di meno.
Le valutazioni più alte, però, non sono il solo parametro di cui tenere conto. Come hanno commentato alcuni analisti, la proposta a suo tempo avanzata da KKR per rilevare la rete di TIM è subito efficace mentre quella formulata ieri dalla CDP avrebbe tempo più lunghi visto e considerato che serve anche il via libera dell’Autitrust UE (e questo passaggio richiede tempi lunghi).
Ad ogni modo l’offerta della Cassa Depositi e Prestiti, arriva in un momento per nulla facile per l’ex monopolista. Tra l’altro lo scorso anno la stessa TIM, era stata costretta a svalutare l’infrastruttura a 25 miliardi di euro per adeguare i propri avviamenti realizzando una maxi pulizia di bilancio dal valore complessivo di 8 miliardi. L’offerta di 18 miliardi avrebbe come inevitabile conseguenza la necessità di attuare nuove rettifiche sul bilancio, senza per altro riuscire a risolvere l’annoso problema del debito che è il vero tallone d’Achille dell’ex monopolista.
Cosa succedere adesso? Conviene comprare azioni Telecom Italia?
Come abbiamo già accennato in precedenza, non ci voleva la sfera di cristallo per intuire quale sarebbe stata la risposta del mercato dopo l’ufficializzazione dell’offerta della CDP. La corsa a comprare azioni Telecom Italia era scontata ma adesso si tratta di capire se il trend è destinato a proseguire o meno. In fin dei conti agli investitori che hanno un approccio speculativo è semplicemente questo che interessa. Se il valore delle azioni Telecom Italia è destinato a crescere ancora, allora è ancora conveniente comprare a questi prezzi.
Tra l’altro, come si può vedere anche dal grafico in alto, il prezzo delle azioni Telecom Italia nel corso dell’ultimo mese è cresciuto del 12 per cento mentre rispetto a un anno fa le quotazioni sono più alte del 28 per cento. Il miglioramento della performance c’è stato ma i numeri non devono essere ingigantiti visto che parliamo di un titolo che è sempre sottovalutato rispetto al passato (a causa proprio dalla particolare situazione societaria).
In questo contesto a fare la differenza saranno gli eventi dei prossimi giorni. Da qui a fine mese il clima sarà incandescente. L’offerta formulata dalla Cassa Depositi e Prestiti scade il 31 marzo 2023 e, stando a quanto comunicato da TIM, portata all’attenzione del consiglio di amministrazione della compagnia telefonica nella riunione già programmata per il 15 marzo 2023 oppure in un’altra data da definire.
Stando ad alcune indiscrezioni è molto probabile che KKR possa ora rispondere all’offerta della CDP rilanciando al rialzo la sua proposta originaria che è di 10 miliardi in contanti (18 se si comprendono anche i debiti di Telecom Italia) con un premio di altri 2 miliardi se ci dovesse essere anche la fusione con Open Fiber. Le opzioni che il fondo Usa può giocare non molto limitate. Se non ci dovesse essere il rilancio, allora a KKR non resta altro da far che confluire nel progetto concorrente poichè solo in questo modo potrà avere la garanzia di superare lo scoglio del Golden power del governo italiano.
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