Seduta profondamente negativa per Telecom Italia. L’ex monopolista, quando manca circa mezzora alla chiusura delle contrattazioni, segna un ribasso dell’1,8 per cento a quota 0,21 euro facendo nettamente peggio di un paniere di riferimento che invece è praticamente piatto.
Come si può vedere dal grafico in tempo reale, il rosso che colora il colosso delle telecomunicazioni nella seconda seduta settimanale di scambi, impatta sulla prestazione a un mese del titolo che adesso è negativa per il 9,4 per cento. Ma Telecom Italia è un titolo che performa male anche anno su anno dove spicca un passivo del 21 per cento.
Questi dati fanno del titolo Telecom Italia uno dei peggiori del Ftse Mib da inizio anno. Eppure, nonostante questo poco invidiabile primato, ci sono analisti che continuano ad essere molto positivi sulle prospettive della quotata. Ad esempio Intermonte ha recentemente confermato il rating buy ossia comprare. Molto interessante anche il target price che gli analisti hanno assegnato alle azioni TIM: quello 0,38 euro di prezzo obiettivo è decisamente più avanti dell’attuale quotazione. C’è implica la presenza di un ottimo potenziale di upsde che, dal punto dei vista dei trader, è sempre una notizia positiva.
Ma perchè, nonostante il ribasso molto marcato da inizio anno e lo stesso passivo di oggi, Intermonte suggerisce di mantenere una view bullish sulla quotata? La nota diffusa dagli analisti fa riferimento all’ultima notizia riguardante il colosso delle telecomunicazioni ossia l’avvenuta firma dell’accordo avente ad oggetto la vendita della quota residuale in Inwit (altra società quotata su Borsa Italiana).
Vediamo quindi nel dettaglio quali sono i punti salienti di questa intesa.
Cosa prevede l’accordo sul Inwit
Telecom Italia ha raggiunto un accordo con Daphne 3 e Impulse I, consorzio guidato da Ardian, avente ad oggetto la cessione della quota residua del 10 per cento ancora detenuta da Telecom Italia stessa nel capitale sociale della holding Daphne 3 che, a sua volta, possiede il 29,9 per cento del capitale sociale di Inwit.
In base ai termini dell’intesa, le azioni Inwit sono valutate 10,43 euro. L’incasso per Telecom Italia saà pari a 250 milioni di euro, cifra che si andrà ad aggiungere a quanto previsto dalla guidance 2024 del gruppo.
L’ex monopolista ha precisato che i termini dell’accordo sono in linea con la prassi prevista delle operazioni di M&A dello stesso tipo.
Secondo gli analisti di Intermonte la cessione della quota detenuta in Inwit è arrivata prima del previsto visto che lo stesso management di TIM, proprio di recente, aveva espresso fiducia circa la possibilità di arrivare ad un deal entro fine anno. A stupire è stato quindi il timing e non l’intesa in sé.
Inoltre con il closing dell’operazione, Telecom Italia è praticamente del tutto fuori da Inwit.
Sugli effetti finanziari del deal, Intermonte ha poi ricordato che sia il guadagno derivante da questa operazione che quello implicito nella prossima cessione di Spalke (su questa seconda operazione però si parla di cifre più alte ossia 800 milioni di euro) non sono compresi nei target di deleverage che sono stati fissati sull’esercizio in corso di TIM. Stando alle stime di Intermonte le due operazioni dovrebbero portare ad un deleverage addizionale di 0,06 volte sull’anno corrente.
L’accordo per la cessione della quota residuale in Inwit e soprattutto le aspettative su una prossima analoga operazione su Spalke, potrebbero dare una discreta volatilità al titolo dell’ex monopolista nelle prossime settimane anche perchè, come accennato ad inizio articolo, le valutazioni sono a sconto rispetto alle altre quotate.
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