Gli investitori che sono alla ricerca di titolo su cui posizionarsi fin dall’avvio delle contrattazioni dovrebbero dare un occhio alle azioni Telecom Italia. Il titolo dell’ex monopolista oggi parte da 0,2476 euro dopo aver chiuso la sessione di ieri grossomodo sui livelli di quella di martedì. Come si può vedere dal grafico in basso, le azioni TIM sembrano essere intonate al rialzo (almeno a livello di trend) da circa una settimana. Grazie proprio al recente positivo movimento, i prezzi si sono apprezzati del 7,4 per cento nell’ultimo mese viceversa da inizio anno il colosso delle telecomunicazioni continua a presentare un passivo a doppia cifra pari al 17 per cento.
Ma non è per il suo recente andamento in borsa che il titolo Telecom Italia potrebbe balzare agli onori della cronaca. A fare da assist (potenziale) alla quotata potrebbe essere la notizia dell’arrivo di un’offerta non vincolante per Sparkle. La proposta è stata formulata dalla cordata MEF / Retelit. Tenendo conto che una mossa da parte dei potenziali acquirenti era da tempo attesa, l’attenzione degli investitori si sposterà tutta sui contenuti dell’offerta a partire dal corrispettivo riconosciuto. E allora vediamo nel dettaglio proprio i termini della proposta non vincolante.
Aggiungiamo già adesso che le azioni Telecom Italia nelle ultime ore sono finite nel mirino degli analisti di Equita che hanno confermato il rating buy in essere. Questa valutazione significa “comprare” oppure andare long con i CFD per chi opera con questo tipo di strumenti derivati a leva.
I dettagli dell’offerta di MEF/Retelit per Sparkle
E’ stata la stessa Telecom Italia a comunicare l’avvenuta ricezione di un’offerta non vincolante da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e di Retelit (una società controllata dal fondo Asterion) per l’acquisizione di Sparkle.
La proposta si basa sul riconoscimento di un enterprise value di 700 milioni di euro. Inoltre la validità dell’offerta appare molto contingentata essendo il 15 ottobre il termine ultimo per l’esame della medesima offerta da parte del consiglio di amministrazione della compagnia telefonica al termine delle normali attività istruttorie previste per la valutazione dei contenuti dell’offerta. In pratica nel giro di una decina di giorni potrebbero essere già novità su questo dossier. Dal punto di vista operativo è inutile dire che proprio questo clima di attesa per la valutazione dell’offerta non vincolante su Sparkle inoltrata dal MEF/Retelit potrebbe generare una spiccata volatilità sul titolo Telecom Italia. Insomma si profila un periodo caratterizzato da buon appeal per la quotata delle telecomunicazioni.
Per Equita le azioni Telecom Italia sono da comprare
Accennavamo in precedenza alla valutazione che gli analisti di Equita hanno espresso su Telecom Italia. La prima buona notizia è che c’è stata la conferma dell’indicazione bullish (rating buy) mentre la seconda è che il target price continua ad essere decisamente più alto rispetto a quelle che sono le valutazioni attuali del titolo (il prezzo obiettivo è 0,34 euro per le azioni ordinarie e 0,42 euro per quelle di risparmio).
Nel report di Equita non sono presenti modifiche sulle principali proiezioni di ServCo (vendite, EBITDA aL, CAPEX, FCF). La novità è che adesso la valutazione della sim include anche le aspettative sull’intero conto economico e su tutto lo stato stato patrimoniale. Secondo gli analisti di Equita, Tim dovrebbe tornare all’utile nel 2025 e nel 2026 grazie soprattutto al trend positivo dell’Ebitda aL ma anche al calo degli ammortamenti e ai minori oneri per interessi.
Per quello che riguarda i più importanti catalizzatori del prossimo semestre/anno gli analisti di Equita citano proprio la cessione di Sparkle ma anche l’atteso rimborso del canone di concessione, i chiarimenti sull’earn-out dell’OF e, allargando l’analisi a tutto il settore, il possibile consolidamento del mercato delle tlc a livello europeo. Gli esperti, per finire, non escludono che possa arrivare anche una ottimizzazione della struttura del capitale attraverso operazioni di acquisto di azioni proprie (buy-back) ma anche per effetto della conversione di azioni. Tali operazioni potrebbero determinare anche una significativa crescita dell’utile per azione della quotata.
Andando a guardare alla cronaca delle ultime ore con l’offerta non vincolante formulata da MEF e Retelit, si può dire che sul primo ipotizzato catalyst gli analisti di Equita sono stati quasi profetici (la loro valutazione è arrivata prima della novità sull’offerta non vincolante).
Tirando le somme, gli spunti sulla quotata delle tlc sembrano proprio non mancare. Chi volesse sfruttarli per comprare azioni Telecom Italia può operare sia con broker come eToro che con banche come Fineco:
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