
Nel corso dell’ultima Ottava le azioni Stellantis sono rimaste sostanzialmente invariate in area 8,13 euro alternando fasi di rialzo a momenti di forte ritracciamento. La quiete della settimana in corso non deve far passare in secondo piano il fatto che il titolo del colosso automotive resti fortemente deprezzato sia su base mensile che su base annua. Nel primo caso il calo è del 28 per cento mentre nel secondo è del 65 per cento.
E’ in questo contesto, e con il pensiero rivolto agli ennesimi dati negativi sul fronte immatricolazioni arrivati nella giornata di ieri e su cui riferimento successivamente, che gli azionisti si preparano al grande catalizzatore di fine mese: la pubblicazione dei conti del primo trimestre 2025.
Per la verità le attese sono piuttosto fredde ma da che mondo e mondo una trimestrale resta comunque un grande catalizzatore per il titolo coinvolto. Il consiglio di amministrazione di Stellantis la approverà il prossimo 30 aprile. Fino ad allora è lecito attendersi una discrete visibilità che, come noto, può essere sfruttata in due modi dagli investitori: o operando direttamente sul titolo oppure facendo trading con strumenti derivati come i CFD. A tal riguardo segnaliamo la grande popolarità di cui sta godendo il broker IQ Option per via del basso investimento minimo richiesto.
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Le previsioni sulla trimestrale di Stellantis
Non ci vuole la sfera di cristallo per intuire che dalla trimestrale di Stellantis non c’è da attendersi molto di buono. Il primo trimestre, infatti, preannuncia debole, in linea con quanto già emerso negli ultimi mesi. Secondo le previsioni degli analisti riportate da Pitchbook, il primo trimestre del 2025 potrebbe essere segnato da un calo del 6 per cento dei ricavi e da una flessione dei volumi attorno al -9 per cento. Inoltre sono previste ancora pressione sui prezzi, in particolare nel mercato nordamericano.
A livello geografico, il Nord America, tradizionalmente una delle aree più redditizie per il gruppo grazie alla forte domanda di veicoli ad alto valore, dovrebbe restare sottopressione anche perchè il bilanciamento dei prezzi è iniziato solo da pochi mesi e quindi c’è spazio per una ulteriore pressione sui volumi. Tra l’altro è già risaputo che Stellantis ha segnalato un calo del 20 per cento dei volumi nella regione nel primo trimestre, dovuto sia a una partenza ritardata post-festività a gennaio, sia a un lancio graduale dei nuovi modelli Ram. In questo contesto c’è ben poco da attendersi dai margini.
Anche in Europa il quadro non è dei più rosei. Il gruppo ha dovuto fronteggiare uno sfasamento tra la fine della produzione di sette modelli ad alto volume e l’introduzione dei rispettivi sostituti. Inoltre le vendite non sembrano ancora aver recuperato terreno, e in alcuni mercati chiave si sono registrate continue perdite di quota rispetto alla concorrenza.
Per finire, nel segmento Medio Oriente e Africa, la performance appare frenata da un confronto sfavorevole rispetto al primo trimestre del 2024, periodo non ancora interessato dalle restrizioni alle importazioni imposte in Algeria. Insomma neppure da questo mercato no-core c’è da attendersi niente di buono.
E allora l’attenzione va inevitabilmente a quello che può accadere nel secondo trimestre visto che il primo è già condannato. Il periodo aprile – giugno potrebbe rappresentare un punto di svolta anche perchè l’Europa è ormai quasi al completo e potrebbe spingere al rialzo i volumi di aprile. In Nord America, poi, Stellantis ha deciso di estendere a tutti i clienti gli sconti precedentemente riservati ai dipendenti, per cercare in questo modo di contenere l’effetto negativo sui dazi.
Occhi puntati sulla governance di Stellantis
Non solo conti ma anche attenzione ai segnali sulla governance che potrebbero arrivare dal consiglio dio amministrazione. L’incognita è sempre rappresentata dalla nomina del nuovo CEO che sarà chiamato a gestire una fase molto delicata della storia del gruppo. E’ fuori discussioni che solo una figura di rilievo potrebbe incidere sulle strategie del gruppo e influenzare la fiducia degli investitori nei prossimi mesi.
Tirando le somme la trimestrale in arrivo il prossimo 30 aprile potrebbe deludere le aspettative, ma i segnali per il secondo trimestre sono più incoraggianti. I trader restando in attesa di risposte concrete, soprattutto sul fronte dei margini e della ripresa delle quote nei mercati chiave.
Tutti questi elementi potrebbero condizionare l’andamento del titolo e quindi creare occasioni operative.
Giù le immatricolazioni di Stellantis a marzo 2025
Mercato europeo dell’auto ancora in affanno a marzo. Secondo i dati diffusi dall’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili), nel mese di marzo 2025 sono state immatricolate circa 1,03 milioni di nuove vetture nell’Unione Europea, un dato in lieve flessione dello 0,2% rispetto alle 1,032 milioni di unità dello stesso mese del 2024.
La lieve contrazione di marzo ha confermato il trend debole che ha caratterizzato l’intero primo trimestre dell’anno. Da gennaio a marzo, infatti, le immatricolazioni complessive di autovetture in Europa hanno registrato una flessione dell’1,9 per cento su base annua.
Tra i costruttori più colpiti dalla crisi del mercato auto c’è appunto Stellantis, che a marzo 2025 ha registrato una flessione delle immatricolazioni dell’8,4 per cento, con 173.080 vetture vendute nel mese. Una performance nettamente peggiore rispetto alla media del mercato, che ha causato un nuovo calo della quota di mercato del gruppo, scesa al 16,8 per cento.
Sono proprio questi dati a rendere decisamente negative le prospettive sui contri trimestrali di Stellantis.
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