
L’Ottava delle azioni Stellantis si è aperta con un rialzo dell’1,3 per cento a 11,4 euro in un contesto generale che vede il Ftse Mib avanzare dello 0,4 per cento. La progressione in atto sulla quotata automotive non cambia più di tanto le performance mensili e annuali che restano entrambe in forte ribasso. Eppure proprio il verde di oggi potrebbe essere in segnale che qualcosa sta cambiando in casa STLA.
La decisione del ministro dell’Industria Adolfo Urso di mettere sul piatto 2,5 miliardi di euro in tre anni per tutta la filiera della componentistica dell’auto potrebbe infatti dare forte visibilità alla casa franco-italiana. Si tratta di un maxi piano di investimento il cui obiettivo è provare a fare uscire dalla crisi il comparto auto. Se si tiene conto che le azioni Stellantis sono fortemente deprezzate oramai da tempo, si può pensare che proprio la mossa del governo possa permettere al titolo di ripartire. In questo contesto acquistare alle attuali base valutazioni potrebbe quindi rivelarsi una buona scelta di investimento.
Tra l’altro, da un punto di vista prettamente operativo, anche le azioni Stellantis sono ora disponibili sulla piattaforma di Eightcap, uno dei broker che vanno per la maggiore in Italia negli ultimi mesi. Eightcap offre condizioni di trading molto competitive e la possibilità di tradare su oltre 800 mercati CFD comprese tutte e 40 le quotate del Ftse Mib.
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Ecco l’assist che può rilanciare le azioni Stellantis
Nelle scorse sedute le azioni Stellantis erano tornate nell’area dei minimi da gennaio 2021. A spingere ancora più in ribasso i già martoriato titolo erano state le minacce di Trump di imporre nuovi dazi. Per la casa-automobilistica italo-francese eventuali misure di protezione sulle auto prodotte in Messico e Canada, mercati fondamentali per le esportazioni verso gli Stati Uniti, sarebbero un durissimo colpo. La decisione degli Stati Uniti di sospendere il provvedimento (in linea con la strategia di stop and go che sta caratterizzando l’azione di Trump) ha permesso al titolo di tirare un sospiro di sollievo.
Intanto in Italia la settimana iniziata oggi sarà cruciale per le sorti del gruppo. Mercoledì, John Elkann, presidente di Stellantis e attualmente alla guida del Comitato esecutivo ad interim dopo l’uscita dell’ex CEO Carlos Tavares, sarà dinanzi alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato. L’incontro servirà a fare il punto sullo stato di salute del gruppo e sul Piano Italia che, lo ricordiamo, prevede investimenti per 2 miliardi di euro per gli stabilimenti e 6 miliardi in acquisti da fornitori italiani.
Elkann guiderà una delegazione composta anche dal capo Europa Jean Philippe Imparato e dalla responsabile delle attività italiane Antonella Bruno. Durante l’incontro i rappresentanti di Stellantis dovranno ribadire il ruolo centrale dell’Italia nella loro strategia aziendale. Stando alle indiscrezioni della vigilia, tra i tempi in discussione dovrebbero esserci i livelli produttivi e occupazionali nel Paese.
Dal momento in cui Tavares è stato costretto a fare un passo indietro, Elkann si è attivato per ricucire i rapporti sia con la politica italiana che con gli stakeholder. Non è quindi un caso se lo stesso ministro Urso ha di recente affermato che Stellantis sta eseguendo un significativo cambio di rotta rispetto al passato lanciando una nuova produzione di cambi per auto ibride nello stabilimento di Termoli e anticipando già a novembre 2025 la produzione della Fiat 500 ibrida a Mirafiori.
In questo contesto vanno inserite anche le recenti indiscrezioni sul possibile trasferimento della produzione Maserati da Torino a Modena, stabilimento meno utilizzato, che potrebbe specializzarsi in modelli di fascia alta come la GranTurismo e la GranCabrio. Al tempo stesso il rafforzamento della produzione della Fiat 500 ibrida a Torino dovrebbe compensare l’eventuale perdita di volumi produttivi nello storico impianto piemontese.
Infine, il governo sta valutando una strategia industriale che potrebbe essere presentata a giugno e che mira a incentivare collaborazioni tra il settore automobilistico, la difesa e l’aerospazio. Se concretizzata, questa iniziativa potrebbe aprire nuove opportunità per Stellantis dando ancora più solidità alla sua ripartenza.
Insomma dal piano di incentivazione del governo fino alle possibili trasformazioni dell’industria automotive in direzione di una maggiore integrazione con la difesa, gli assist per le azioni Stellantis non mancano. Ma cosa dice l’analisi tecnica?
Cosa fare con le azioni Stellantis
Nel precedente paragrafo abbiamo fatto il punto sulle prospettive di Stellantis dal punto di vista dell’analisi fondamentale. Lato tecnico, invece, il titolo potrebbe presto essere alle prese con una iniziale resistenza in area 12,376 euro e poi, in caso di superamento della stessa, con una seconda a 13,558 euro. Questa la situazione nella prospettiva rialzista. In caso di prevalenza delle vendite, invece, un primo supporto può essere collocato a 11 euro e un secondo sotto 10,5 euro.
Le prospettive degli analisti sembrano essere comunque orientate al rialzo con una media delle valutazioni a outperform ossia farà meglio del settore di riferimento. In scia a questa prospettiva è la raccomandazione overweight che è stata di recente rilasciata dagli analisti di JP Morgan i quali hanno però tagliato il prezzo obiettivo a 16 euro. Nonostante il downgrade di target price, resta comunque un forte potenziale per il titolo se si guarda a quelle che sono le attuali quotazioni.
Molto più fredda è invece la raccomandazione di Citigroup che non solo ha deciso di confermare il rating a neutral ma ha anche tagliato il prezzo obiettivo a 12 euro riducendolo così ad un passo dalle attuali quotazione. La view espressa dalla banca d’affari Usa è a dir poco prudenaziale.
Insomma le prospettive su Stellantis sono diverse ma forse proprio questa eterogeneità può essere espressione della volatilità che attende il titolo nel medio termine. Una situazione che ben si presta ad essere sfruttata in ottica speculativa con strumenti derivati come i CFD.
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