Mentre su Borsa Italiana è sempre alta l’attenzione sul dossier Unicredit/Banco BPM a far rumore nella seduta di oggi è il nuovo crollo delle azioni Stellantis. Il titolo del Lingotto si sta avvicinando al giro di boa delle 13,30 con un ribasso monstre del 4,6 per cento a 12,21 euro contro un paniere di riferimento di Piazza Affari che è in perdita di appena lo 0,5 per cento. Come si può vedere dal grafico in basso, il sell-off che sta interessando Stellantis impatta, peggiorandole, sia sulle performance mensili che su quelle da inizio anno. Rispetto ad un mese fa, infatti, le quotazioni di Stellantis sono più basse del 4 per cento ma il vero dramma è nel -42 per segnato da inizio anno.
Da tempo Stellantis figura nella lista delle quotate a sconto. Le valutazioni sono decisamente basse (e su questo non ci piove) ma il problema è che oramai da mesi manca quell’assist decisivo in grado di dare slancio ai prezzi. Risultato di questa “mancanza” è che i trader sono oramai abbandonati al pessimismo. Vero è che sono sempre in tanti a comprare sfruttando le valutazioni basse degli ultimi mesi ma altrettanti preferiscono andare short e quindi speculare su un ulteriore calo. Del resto, usando strumenti derivati come i CFD si può tranquillamente operare in entrambe le direzioni (long e short) con il vantaggio di non possedere il sottostante.
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Cosa sta succedendo alle azioni Stellantis e perchè stanno crollando
Veniamo però alla cronaca di oggi. Cosa sta causando il crollo delle azioni Stellantis? La spiegazione è molto semplice. In pratica il sell-off è scattato in scia alle dichiarazioni di Donald Trump circa l’introduzione di dazi sui prodotti importati in Usa dal Messico. Il problema è che proprio in Messico, Stellantis ha gran parte della sua produzione con cui rifornisce il mercato automobilistico americano. I dazi a cui la futura Casa Bianca sta pensando significherebbero aumento dei costi per Stellantis e quindi ulteriori problemi per un gruppo automobilistico che sta già attraversando una durissima crisi a livello globale.
La minaccia di Trump insomma fa davvero paura e da qui il crollo verticale del titolo automotive. Attualmente il Messico è il primo paese di esportazione di veicoli STLA verso gli Stati Uniti con oltre 360.000 auto esportate nell’ultimo anno. Tra l’altro Stellantis nei mesi scorsi aveva ventilato la possibilità di spostare ancora di più la produzione dagli Stati Uniti al Messico. Inutile dire che una simile prospettiva strategica, se davvero si dovesse arrivare all’aumento dei dazi come prospettato da Trump, dovrebbe essere del tutto ripensata dalla casa automobilistica franco-italiana.
Quale sarà l’aumento dei dazi sull’import dal Messico?
In un lungo messaggio postato sul suo social, Truth, Trump ha definito sia l’ammontare dei nuovi dazi che verrebbero applicati alle importazioni dal Messico che le tempistiche di un eventuale provvedimento di questo tipo.
I dazi su tutti i prodotti importanti dal Messico e dal Canada salirebbero di un ulteriore 25 per cento rispetto al livello attuale (per la cronaca +10 per cento per i dazi sui prodotti che arrivano in Usa dalla Cina) mentre, per quello che riguarda le tempistiche, le nuove tariffe verrebbero ratificate con ordini esecutivi che non hanno la necessità di ottenere il via libera dal Congresso Usa. Trump ha quindi aggiunto che i maxi dazi resterebbero in vigore fino a quando il Messico (ma anche Canada e Cina) non si impegneranno a fermare i flussi migratori illegali e il traffico di droga verso gli Stati Uniti.
Come posizionarsi sulle azioni Stellantis?
La situazione grafica di Stellantis è da tempo pesante e non si intravedono spiragli per un cambio di direzione, soprattutto a seguito del nuovo crollo in atto oggi. I prezzi hanno raggiunto i minimi annui a 11,6 euro e non da escludere che possano tornare su questi valori se il trend al ribasso dovesse proseguire.
I massimi sono stati raggiunti a 27,35 euro verso la fine di marzo. E’ da aprile, però, che le quotazioni sono in continuo ribasso con un ulteriore aggravamento tra settembre e ottobre a causa del profit warning lanciato dal management. Stellantis è in piena crisi e questo non può non impattare sul posizionamento sul titolo. Anche a causa di questa prospettiva, strumenti di tipo speculativo come i CFD potrebbero essere adatti per provare a sfruttare le oscillazioni di prezzo della quotata.
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