Oggettivamente ci si aspettava qualcosa in più dalle azioni Stellantis in avvio di contrattazioni. La quotata del settore automotive, forte dei buoni dati sulla immatricolazioni auto in Italia nel mese di giugno, aveva teoricamente le carte in regola per partire con il piede giusto e invece è stata immediatamente travolta dalle vendite. Cosa è successo al titolo e come investire in questi casi?
Partiamo dall’inizio ossia dalla performance del titolo in avvio di seduta. Stellantis ha avviato gli scambi a quota 18,48 euro per poi precipitare fino ad un minimo di 18,24 euro arrivando a perdere oltre 2 punti percentuali. Successivamente il forte rosso si è un pò ridimensionato e a metà mattinata il titolo segna un calo dell’1,95 per cento. A fare peggio di Stellantis sono solo le azioni Iveco in un contesto generale che vede il paniere di riferimento di Piazza Affari in calo dello 0,5 per cento. Il crollo di Stellantis ha ovviamente un effetto peggiorativo sulla performance a un mese della quotata che ora è negativa per il 10 per cento. Nessun impatto sostanziale, invece, sulla prestazione a un anno che resta positiva per il 13 per cento.
La situazione grafica di Stellantis è quindi grossomodo questa: andamento negativo nell’ultimo mese in un contesto positivo su base annua. I trader attendevano proprio la pubblicazione dei dati sulla immatricolazioni auto di giugno per provare a svoltare nel breve termine e invece, come dimostrato dal crollo di oggi, il titolo non solo non è uscito rafforzato dall’appuntamento ma si è anche indebolito ancora di più rispetto alla seduta di ieri. Come è stata possibile una simile reazione? Per provare a capirlo è necessario analizzare nel dettaglio proprio i dati sulle immatricolazioni auto a giugno.
Come sono andate le immatricolazioni auto a giugno 2024 (dati ufficiali)
Come ogni primo del mese, il Ministero dei Trasporti ha reso noti i dati relativi alle vendite auto nel mese precedente. Complessivamente a giugno sono state vendute in Italia 160.0461 vetture. Si tratta di un dato positivo rispetto a quello di un anno fa. A giugno 2023, infatti, vennero vendute 139.150 auto e quindi il rialzo è del 15 per cento. In questo contesto anche la casa automobilistica Stellantis ha messo a segno una buona prestazione.
A giugno 2024, infatti, le immatricolazioni del gruppo sono state pari a oltre 48mila unità con un aumento dell’11,4 per cento rispetto alle oltre 43mila vetture che erano state vendute a giugno 2023. Alla luce dei dati dell’ultimo mese, la quota di Stellantis sul mercato italiano viene aggiornata al 30,04 per cento.
A prima vista il quadro relativo alle immatricolazioni auto sembra quindi essere positivo tanto per il mercato nel suo insieme tanto per i vari brand che compongono la galassia della casa italo-francese. Tuttavia, ad una visione più approfondita, emerge già un primo dettaglio: il mercato auto è cresciuto del 15 per cento anno su anno mentre Stellantis dell’11,4 per cento. In poche parole la casa automobilistica è cresciuta meno del mercato.
Proprio questo aspetto potrebbe essere finito nel mirino dei trader che questa mattina stanno vendendo in modo copioso le azioni Stellantis determinando il crollo della quotata. Oltre al raffronto tra dati del mercato e dati di Stellantis ci sono altri fattori che spiegano il sell off sulle quotata automotive. A fine giugno la casa automobilistica è stata al centro di una doppia valutazione da parte degli analisti. Ad esprimersi sul titolo sono stati Bernstein e Equita sim. Vediamo quale è stato il loro verdetto.
Gli analisti preferiscono la view prudente su Stellantis
Il 27 giugno Bernstein ha annunciato di aver avviato la copertura su Stellantis con rating market-perform e target price a 23,5 euro. Una valutazione simile è quasi incolore. Market perform si può infatti tradurre con “in linea con la valutazione del mercato). Il target price a 23,5 euro, tuttavia, è decisamente più alto di quelli che sono gli attuali prezzi e ciò implica un ottimo potenziale di upside.
La valutazione di Berstein sulle azioni Stellantis è arrivata appena 24 ore dopo il pesante downgrade deciso da Equita. La sim milanese, con decisione del 27 giugno, ha deciso di rivedere il suo rating su Stellantis a hold e il target price a 22 euro. Una valutazione hold implica il consiglio di mantenere in portafoglio il titolo. Si tratta quindi di un giudizio decisamente prudente. Il target price a 22 euro, per quanto più basso rispetto a quello espresso da Bernstein, implica comunque un certo potenziale di rialzo rispetto ai prezzi attuali.
Provando a tirare le somme e tenendo conto che a metà mese erano stati gli analisti di Mediobanca a confermare il rating neutral sulle azioni Stellantis, si può dedurre che nel complesso la view degli analisti sulle azioni del colosso automotive non sia delle migliori. In poche parole, se si tratta di scegliere su quali azioni investire, c’è di meglio rispetto a Stellantis.
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