Chi è alla ricerca di titoli interessati da comprare in ottica intraday (e non solo) potrebbe fare oggi un pensierino su Pirelli. Il colosso degli pneumatici, infatti, è in forte evidenza fin dall’avvio degli scambi ma soprattutto beneficia di una notizie price sensitive molto forte: la possibile intenzione del socio cinese Sinochem di lasciare la sua quota di capitale.
Ma andiamo con ordine partendo dai numeri che, per la verità, sono davvero molto espliciti. Come si può vedere dal grafico in basso, alle ore 10,30 il titolo Pirelli segna un apprezzamento del 4,8 per cento a quota 5 euro. Una variazione decisamente superiore a quella di un Ftse Mib che limita il rialzo allo 0,7 per cento e inferiore solo a quella di Tenaris (che però beneficia dei conti 2022). Grazie alla vera corsa a comprare azioni Pirelli che si sta tenendo in queste ore, la quotata degli pneumatici migliora ancora di più la sua performance su base mensile (+8,8 per cento) e smorza il rosso accumulato nell’ultimo anno (ora pari al 16,5 per cento).
I cinesi di Sinochem cedono la quota in Pirelli?
La possibile cessione della quotata di Pirelli in mano ai cinesi di Sinochem è alla base del rally del titolo degli pneumatici. Cerchiamo di capirci qualcosa in più.
Tanto per iniziare l’indiscrezione è stata lanciata da Bloomberg che è una fonte affidabile. Va però precisato che non è la prima volta che sul mercato ci sono indiscrezioni su un possibile disimpegno degli azionisti cinesi che, lo ricordiamo, ad oggi hanno in mano circa il 37 per cento del capitale della Pirelli. Sinochem Group controlla Pirelli attraverso Marco Polo la maggioranza del gruppo della Bicocca in cui sono anche presenti con il 27 per cento investitori istituzionali e poi con il 14 per cento la Camfin di Marco Tronchetti Provera e con il 9 per cento il fondo del governo cinese Silk Road Fund.
Stando a quanto riportato dalle indiscrezioni di Bloomberg il gruppo con sede a Pechino non solo starebbe rivedendo la partecipazione in Pirelli ma avrebbe già registrato una sorta di preliminare interesse da parte di alcune società di private equity. Gli azionisti Pirelli sono legati tra di loro da un patto di sindacato che è stato rinnovato l’anno scorso con un anno di anticipo e che entrerà ufficialmente in vigore in primavera con l’approvazione dei conti 2022 da parte dell’assemblea degli azionisti. Il patto scade poi il 2026. Nell’intesa di fa riferimento ai diritti di governance e di management in base ai quali ai cinesi viene assegnata la presidenza, che attualmente è ricoperta da Li Fanrong, mentre ai cosi italiani tutta la gestione operativa (oggi esercitata dal vicepresidente esecutivo e ceo, Marco Tronchetti Provera e da Giorgio Bruno, deputy ceo).
L’intesa vigente di fatto lascia molto liberi i soci dinanzi alla possibile cessione delle loro quote. Quindi se le indiscrezioni sul riassetto dovessero trovare conferma, gli azionisti cinesi non avrebbero alcuna difficoltà a passare di mano la loro partecipazione.
Il riassetto di Pirelli driver per comprare azioni?
La questione relativa alla possibile uscita dei cinesi di Sinochem dal capitale di Pirelli ci interessa soprattutto in ottica speculativa. Ieri, non appena si è iniziato a parlare di questa eventualità, le quotazioni di Pirelli hanno registrato una fiammata. E’ interessante notare come le quotazioni della Bicocca siano passate dai 4,56 euro dello scorso venerdì agli attuali 5 euro. Chi ha comprato una settimana fa sui prezzi di allora, ha fatto e sta facendo un affare visto che i valori del titolo salgono.
Come abbiamo già detto in precedenza oggi acquistare azioni Pirelli e, più in generale, le azioni italiane del Ftse Mib è molto interessante visto che broker come eToro. In più eToro offre anche l’accesso a tantissimi strumenti che possono rivelarsi molto utili per la propria attività di trading.
Non va dimenticato che Pirelli è un gruppo da oltre 5 miliardi di fatturato con una redditività superiore al 15 per cento. In passato si era molto parlato di una possibile integrazione tra la stessa Pirelli e Brembo (società che figura tra gli azionisti retail in Pirelli con una quota del 5,2 per cento). La ventilata integrazione avrebbe portato alla creazione di un polo italiano degli pneumatici intelligenti. I rumors su questa ipotesi prima si infiammarono per poi venir meno. Secondo quanto affermato da Bloomberg, la possibile cessione del 37 per cento che è in mano ai cinesi dovrebbe valere circa 1,7 miliardi di euro. In caso di via libera, si dovrebbe procedere con un beauty contest al quale potrebbero partecipare solo pochi e selezionati investitori.
Tutto lascia presagire che di questo dossier si possa sentir parlare ancora a lungo con conseguente intensificazione dell’appeal sul titolo.
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