L’ultima di Ottava ha visto il titolo Monte dei Paschi registrare tutta una serie di cambi di direzione. Come si può vedere dal grafico in basso, le azioni si sono mosse tra un minimo di 6,916 euro e un massimo di 7,15 euro per poi chiudere a 7,05 euro. Il rialzo, rispetto alla chiusura di ieri, alla fine è stato solo frazionale. Eppure nonostante i prezzi siano rimasti quasi invariati, gli spunti sul Monte dei Paschi non sono mancati. Ieri sera, dalla comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti, si è infatti appreso che Delfin, la holding della famiglia del Vecchio, ha aumentato la propria partecipazione in Banca MPS diventando il primo investitore privato della banca subito dopo il Tesoro che, nonostante le recenti dismissioni valutate molto positivamente dal mercato, continua ad essere il primo azionista.
Vediamo quindi nel dettaglio cosa è successo nel capitale della banca toscana e quali sono a questo punto le prospettive sul titolo a partire dalla prossima seduta di lunedì.
Delfin sale nel capitale di Monte dei Paschi
Consob ha reso noto che lo scorso 27 dicembre Delfin ha aumentato in modo considerevole la sua partecipazione nella banca toscana portandola dal precedente 3,509 per cento datato 13 novembre 2024 al 9,78 per cento. L’aumento della quota è stata effettuato attraverso l’acquisto di azioni del Monte dei Paschi di Siena nell’ambito di una complessiva operazione di “share forward” e “collar share forward” messa in essere dall’acquirente a partire dalla fine di dicembre.
Alla luce della scalata nel capitale, Delfin si colloca ora alle spalle del Tesoro che ha in mano l’11,7 per cento del capitale della banca toscana.
Sempre dalle comunicazioni di Consob si apprende che il 5 gennaio 2025 il gruppo francese BPCE ha incrementato la partecipazione aggregata nel capitale della banca toscana portandola al 6,398 per cento, dal 5,015 per cento che risultava essere detenuto alla data del 30 dicembre 2024. La quota è detenuta tramite la controllata Natixis.
Cosa significano tutte queste operazioni e quali sono i risvolti concreti? In pratica la salita di Delfin va a rafforzare ancora di più il controllo italiano della banca. Nel momento in cui la banca senese dovesse essere venduta (sempre se ciò dovesse realmente accadere) gli italiani sarebbero nella posizione di dettare le condizioni.
Come posizionarsi sulle azioni MPS
Analizzando il grafico si può subito notare come il titolo Monte dei Paschi sia stato uno dei migliori di tutto il settore banche nel 2025. Rispetto ad un mese fa MPS si è apprezzata di oltre 10 punti percentuali mentre anno su anno il rialzo è addirittura del 115 per cento. Una quotata in gran forma quindi che può vantare ancora margini di crescita. Per gli analisti di HSBC, intervenuti sul titolo nei mesi scorsi, le azioni di potrebbero addirittura spingere fino a 7,2 euro. Si tratta di un target price leggermente sopra alle quotazioni attuali e che quindi suggerisce un leggero potenziale di upside. Tra l’altro, sempre secondo l’analisi di HSBC, MPS resta da comprare nonostante il forte rally dell’ultimo anno.
La view è quindi bullish. E per quello che riguarda il profilo tecnico della quotata? Siamo sui massimi degli ultimi 28 mesi e l’impostazione resta costruttiva. Nel caso in cui dovesse proseguire la tendenza al rialzo, le quotazioni si potrebbero portare fino all’area tra i 7,20 e i 7,25 euro per poi prendere il largo anche fino a 7,5 euro. Su questi livelli sono collocate importanti resistenze. Nel caso in cui il trend a rialzo dovesse ancora proseguire allora ci sarebbero gli 8 euro con cui fare i conti.
In un contesto evolutivo simile ad eventuali acquisti si potrebbe pensare solo nelle fasi di ritracciamento altrimenti sarebbero rischiose.
Attenzione, come sempre, a non cullarsi troppo sugli allori. Il titolo si è apprezzato tantissimo nell’ultimo anno e quindi potrebbe anche cambiare la rotta se il contesto non dovesse essere più favorevole. Tuttavia per compromettere davvero il quadro tecnico ci vorrebbe qualcosa in più di un ritracciamento. Solo uno discesa sotto i 6,4 euro dei prezzi, aprirebbe la porta ad una vera correzione.
A prescindere dalla direzione che il titolo potrebbe prendere, l’uso di strumenti di tipo derivato come i CFD consentirebbe di cavalcare in modo profondo tutti i cambi di direzione dei prezzi. Nella tabella in basso sono riportati una serie di broker CFD che consentono di fare trading sulle azioni.
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