Un titolo da tenere d’occhio nell’ultima seduta settimanale di scambi è Monte dei Paschi. La quotata senese parte da 4,81 euro e, fino ad adesso, non ha particolarmente brillato nel corso della settimana. Nelle ultime 5 sedute, infatti, MPS ha registrato una flessione di oltre 9 punti percentuali mentre su base mensile il ribasso è del 4 per cento.
Entrambi i rossi vanno però inquadrati nel giusto contesto: da inizio anno il titolo della banca toscana continua a presentare un verde di quasi il 50 per cento mentre su base annua il rialzo è addirittura dell’80 per cento. Cosa dicono questi numeri? Monte dei Paschi è sicuramente una quotata in salute grazie agli oramai solidi fondamentali tuttavia, negli ultimi tempi, sono mancati i motivi di visibilità e qui il ritracciamento inevitabile dei prezzi.
Già da oggi però tutto potrebbe cambiare perchè gli investitori potrebbero avere a disposizione un catalizzatore molto potente: l’annuncio di Giorgetti sulla cessione di un’altra quota del capitale della banca toscana entro fine anno. L’importante comunicazione del Ministro dell’Economia è arrivata ieri nell’ambito di un più ampio discorso sui conti pubblici italiani.
Vediamo allora nel dettaglio cosa ha affermato Giorgetti per poi fare il punto su quelle che potrebbero essere le conseguenze delle sue parole sul titolo MPS.
Tesoro pronto a cedere altra quota di Monte dei Paschi
Nel corso del forum Future of Finance: Italy Economic Outlook 2024 organizzato da Bloomberg, il responsabile del Tesoro Giorgetti ha detto chiaramente che il governo punta a cedere una tranche di Poste Italiane e un’altra tranche del capitale di Monte dei Paschi nell’ambito di un più vasto piano del ministero che punta a mettere finalmente ordine nelle forme di intervento dello Stato razionalizzandole.
Parlando specificatamente della banca toscana, Giorgetti ha poi detto che il Monte dei Paschi è un esempio di successo e che la prospettiva del Tesoro è quella di creare un vero e proprio progetto industriale nel medio periodo.
Ma quale sarà il futuro della banca toscana dopo l’ulteriore cessione da parte del Tesoro? Giorgetti, nel corso del suo intervento, ha delineato la possibilità che si arrivi ad una soluzione stand alone con una quota pubblica sotto al 20 per cento e il resto (80 per cento) diviso tra i vari azionisti ciascuno con i suoi pesi.
Le ipotesi sul futuro del Monte dei Paschi sono state anche il tema dell’intervento del direttore generale del ministero, Marcello Sala, il quale, senza mezzi termini, ha affermato che oggi MPS è una delle banche europee con, in assoluto, la maggiore capitalizzazione di mercato. Il manager ha quindi aggiunto che sul tavolo ci sono più opzioni tra cui la possibilità di una vendita totale sul mercato (in parte già effettuata ma oramai non più percorribile perchè vendere il 100 per cento di Monte dei Paschi sul mercato significa lasciare la banca toscana in balia del mercato con tutto quello che ne può conseguire) e la possibilità di una aggregazione con altra banca che però sarebbe possibile solo se ci dovessero essere i presupposti per poterlo fare. Per finire Sala ha anche ribadito l’impegno in essere con la Commissione Europea sulla discesa dello Stato entro la fine del 2024 al di sotto di una certa soglia di capitale. Anche dall’intervento di Sala emerge come il target sia sempre quel 20 per cento a cui ha fatto riferimento anche Giorgetti.
Quali effetti sulle azioni Monte dei Paschi?
Le indicazioni che sono arrivate ieri dal forum Italy Economic Outlook 2024 di Bloomberg potrebbero condizionare il titolo MPS fin dal primo minuto di scambi.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica Monte dei Paschi inizierà la seduta da 4,81 euro. Nella seduta di ieri sono stati violati al ribasso i minimi degli ultimi due mesi collocati in area 4,85 euro e di conseguenza è stata aperta la porta per una possibile discesa verso quota 4,63 euro e a seguire verso quota 4,50 euro. Questo in teoria perchè nella pratica l’annuncio di Giogetti sulla cessione di un’altra tranche del capitale entro fine anno, in quanto catalizzatore positivo, potrebbe allontanare questo rischio.
Se dovesse essere questo secondo scenario a verificarsi, allora non è da escludere che le quotazioni della banca toscana possano anche salire fino a quota 4,90 euro in prima battuta per poi minacciare anche i 5 euro. A questo punto se la resistenza collocata in quest’area dovesse essere citata, i prezzi potrebbero spingersi fino a testare anche i 5,20-5,25 euro. Teoricamente lo spazio per una simile evoluzione c’è tutto tenendo anche conto del ribasso che il titolo ha registrato nell’ultimo mese (ne abbiamo parlato ad inizio articolo). A fare la differenza sarà l’effettiva potenza dell’annuncio sulla cessione di una nuova quota.
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Oltre all’analisi tecnica, anche le valutazioni degli analisti possono essere di aiuto a capire come posizionarsi sulle azioni MPS dopo l’annuncio di Giorgetti. Tra le valutazioni più recenti sulla banca toscana ci sono quelle di Mediobanca e di Equita. I due giudizi sono molto simili: hold per Piazzetta Cuccia e neutral per la sim milanese. Prossimi anche i target price: 5,8 euro per Mediobanca e 5,9 euro per Equita.
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