In una seduta che si presenta priva di spunti di rilevanti, spicca il rosso fuoco di Monte dei Paschi. La quotata senese, fin dal primo minuto di scambi, è stata letteralmente travolta dalle vendite arrivando a cedere oltre il 5 per cento. Si tratta di un passivo che stride con l’andamento decisamente tranquillo della Borsa di Milano. Il Ftse Mib, un’ora dopo l’apertura degli scambi, è in ribasso dello 0,5 per cento.
Le ragioni alla base del crollo delle azioni MPS sono prettamente domestiche (e tecniche): il Tesoro ha infatti annunciato di aver ceduto una quota del 25 per cento del capitale della banca toscana mediante una procedura di accelerated bookbuilding riservata a soli investitori istituzionali. Chi ha un minimo di dimestichezza con i mercati sa perfettamente che nel momento in cui una quotata effettua una simile, il crollo delle quotazioni è praticamente automatico.
Tornando al caso di Monte dei Paschi, a causa del crollo odierno delle quotazioni, la banca toscana peggiora la sua prestazione su base mensile pur restando decisamente in verde rispetto ad un mese. Due numeri per inquadrare l’andamento del titolo nell’ultimo periodo: su base mensile è presente un rialzo del 22 per cento mentre su base annua la progressione è del 60 per cento.
Tesoro cedola quota 25% di Monte dei Paschi: i dettagli dell’operazione
La cessione di una quota di MPS da parte del Tesoro ha sicuramente spizzato gli investitori non per la sua esecuzione ma per il timing. Era noto da mesi, infatti, che il MEF avrebbe ceduto una quota della sua partecipazione di maggioranza assoluta nel capitale della banca toscana, ma nessuno (o pochi) immaginavano che tutto sarebbe avvenuto in modo così rapido.
Come hanno messo in evidenza alcuni analisti, è palese che il MEF, constatando il buon momento dei mercati, abbia approfittato del vento favorevole per portare in porto un’operazione da tempo messa in agenda (sia per esigenze di cassa che per lanciare un segnalo chiaro tanto all’Europa quanto allo stesso mercato).
Detto questo, cosa è successo concretamente? In cosa è consistita questa cessione del 25 per cento di MPS in mano al Tesoro?
In pratica il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ceduto poco meno di 315 milioni di azioni ordinarie di MPS (pari al 25 per cento del capitale sociale ad investitori istituzionali raccogliendo richieste per oltre cinque volte l’ammontare iniziale. Infatti all’inizio la quota messa sul mercato dal MEF era pari al 20 per cento ma poi, a seguito della forte domanda, c’è stato un aumento fino al 25 per cento finale. Il corrispettivo per azione è stato pari a 2,92 euro, prezzo che significa un controvalore complessivo pari a circa 920 milioni di euro. Tale valore corrisponde ad uno sconto del 4,9 per cento rispetto al prezzo di chiusura delle azioni della banca toscana registrato ieri 20 novembre ed è comunque superiore di quasi 50 per cento rispetto al prezzo di sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale di Monte dei Paschi che venne realizzato nel novembre 2022.
Quali sono le conseguenze della cessione del 25 per cento di MPS da parte del Tesoro? Tanto per iniziare ci sono gli effetti pratici con la partecipazione del MEF detenuta nella banca senese che adesso scende dal 64,23 precedente al 39,23 per cento del capitale. E’ evidente che il Tesoro scende sotto il 50 per cento ossia sotto la maggioranza assoluta ma comunque, anche dopo la complessa operazione di accelerated bookbuilding continua ad essere l’azionista di riferimento.
L’operazione può essere ritenuta come la prima fase di un più ampio processo che porterà il MEF alla piena valorizzazione della banca toscana nell’interesse della stessa quotata e degli azionisti. Il secondo tipo di conseguenze scaturito dalla mossa del MEF è quindi di ordine morale: riuscendo a piazzare una quota addirittura più alta rispetto a quelle che erano le intenzioni iniziali, il Tesoro ha lasciato intendere di avere la situazione sotto controllo. Questa non può che essere una buona notizia in vista di altre operazioni. L’obiettivo finale resta quello della smobilitazione dal capitale di MPS come concordato con l’Europa a suo tempo.
Il fatto che l’operazione sia andata in porto e che le prospettive siano positive, potrebbe creare una forte volatilità sul titolo MPS. Si tratta di una situazione che può essere sfruttata per comprare azioni MPS. Ecco due broker molto validi che permettono di operare sull’azionariato italiano (verificare la copertura specifica sulle azioni Monte dei Paschi):
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