Giornata positiva per il titolo Monte dei Paschi a Piazza Affari. Beneficiando del vento di fiducia che caratterizza il mercato azionario italiano, le azioni MPS registrano un rialzo del 2,2 per cento a quota 25,73 euro. La quotata ha segnato un massimo intraday a 26,2 euro prima di ripiegare sui livelli attuali. A tenere banco in casa Monte dei Paschi è sempre la questione dell’aumento di capitale. La scorsa settimana il titolo è affondato proprio a causa delle incertezze connesse alla ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro.
Le performance del titolo quotato sul Mid Cap sono terribili sia se si prende in considerazione il medio termine che analizzando la curva sul lungo termine. Rispetto ad un mese fa, infatti, i prezzi di MPS sono più bassi del 20 per cento mentre dal confronto anno su anno emerge un calo del 77 per cento. Stiamo quindi parlando di un titolo fortemente deprezzato. Nonostante le azioni MPS oggi siano disponibili a prezzi stracciati, è fondamentale mantenere una posizione di distacco anche perchè il futuro della banca è incerto di suo all’interno di un contesto altrettanto incerto.
Ritemiamo molto probabile che la quotata senese possa mantenere una spiccata volatilità anche nelle prossime sedute. Fondamentali saranno le novità in merito all’aumento di capitale della banca.
Senza andare troppo avanti, proprio oggi il titolo MPS sta beneficiando del pronunciamento della Commissione Europea. L’organo di Bruxelles ha pubblicato il report contenente le decisioni assunte in merito alla revisione degli impegni che erano stati assunti dalla Repubblica italiana al fine di consentire, ai sensi delle normative eurocomunitaria e italiana, la ricapitalizzazione precauzionale della banca poi avvenuta nel 2017. La Commissione UE ha messo in evidenza che gli impegni rivisti sono coerenti con gli obiettivi del piano industriale 2022-2026 della banca toscana.
Il Sole 24 Ore nell’edizione di oggi si è occupato proprio delle condizioni poste al Tesoro per restare nel capitale di Siena. Se MPS dovesse essere venduta la maggior parte degli accordi tra Roma e Bruxelles dovrebbe restare in essere. Situazione diversa, invece, nel caso in cui MPS dovesse fondersi con un’altra banca. In questo caso la banca toscana dovrà ridurre le proprie filiali a quota 1.258 e vendere fino a 500 milioni di crediti in leasing.
Bruxelles ha inoltre chiesto di confermare il divieto di fare acquisizioni o distribuire dividendi. Dalla Commissione UE anche l’esortazione di effettuare una stretta sugli stipendi, fermo restando che resta aperta la porta alla possibilità di adottare un piano di remunerazione per gli alti dirigenti. Inoltre i tassi sui depositi dovranno essere allineati con mercato e il bilancio della banca toscana non potrà crescere oltre i 150 miliardi.
Aumento capitale MPS: a che punto siamo?
La pubblicazione delle decisioni della Commissione UE rende più stabile il cammino di MPS verso l’aumento di capitale. Il vero scoglio, però, restano le adesioni. Per tutta questa settimana, infatti, continueranno i contatti per la ricerca di sottoscrittori per i 900 milioni di euro mancanti per il completamento della ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro che Siena è chiamata a sostenere.
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