Azioni Mediobanca anche oggi protagoniste su Borsa Italiana dopo l’ottima performance registrata nella seduta di ieri. A fare da catalizzatore alla quotata di Piazzetta Cuccia è la pubblicazione del piano industriale al 2026 avvenuta ieri e soprattutto il contestuale aggiornamento della politica dei dividendi relativa allo stesso orizzonte temporale.
In questo post più che concentrarci sui dettagli del piano industriale (a cui comunque faremo un cenno), rivolgeremo l’attenzione alle valutazioni che sono state date dagli analisti alle novità arrivate da Mediobanca. Anticipiamo già da adesso che, nel complesso, piano industriale e revisione al rialzo della politica dei dividendi sono state molto apprezzate dagli esperti.
Piano industriale e politica dividendi di Mediobanca: le novità in pillole
Il piano industriale al 2026 di Mediobanca è focalizzato su una crescita dei ricavi a quota 3,8 miliardi di euro e un aumento medio dell’utile per azione (EPS) del 15 per cento ogni esercizio. Per quello che riguarda la remunerazione degli azionisti, i vertici di Piazzetta Cuccia prevedono un aumento fino a 3,7 miliardi di euro nel triennio 2024/2026. Complessivamente la voce remunerazione è più alta del 70 per cento rispetto a quella dei 4 anni precedenti. C’è un particolare importante: la remunerazione complessiva sarà composta da 2,7 miliardi relativi ai dividendi e il restante miliardo relativo all’acquisto di azioni proprie.
Proprio su questo punto si sono concentrati gli esperti di Equita e di Banca Akros. Infatti fornendo indicazioni sulla remunerazione è possibile calcolare anche il probabile rendimento e questo, dal punto di vista dell’investitore, è molto importante.
Equita vede rendimento goloso tra dividendo e buy back
Gli analisti di Equita sono stati tra i primi ad intervenire sul piano industriale di Mediobanca. Secondo gli esperti il titolo è da comprare (rating buy) anche perchè tratta a valutazioni molto attraenti. In realtà il consiglio di acquisto è supportato da un altro elemento ancora molto importante: la generosità della politica di remunerazione di Piazzetta Cuccia. Secondo gli analisti della sim milanese, tra dividendi e buy-back, il ritorno sul capitale annuo potrebbe essere pari al 13 e addirittura 14 per cento rispetto a quelli che sono i prezzi attuali.
Insomma le azioni Mediobanca sono molto generose con i loro azionisti.
Per quello che riguarda la valutazione complessiva del piano, gli analisti hanno aumentato del 10 per cento il loro prezzo obiettivo portandolo a 14,3 euro, proprio per inglobare il miglioramento delle stime, ma soprattutto i maggiori dividendi previsti e il buyback. Secondo gli esperti questi fattori si tradurranno in una migliore allocazione del capitale.
Per quello che riguarda le stime, gli esperti hanno migliorato quelle relative all’utile netto per il 2024 (+4 per cento) per il 2025 (+8 per cento) e per il 2026 (+9 per cento). Anche le stime sull’utile per azione sono state aumentate per tenere conto di una crescita delle commissioni più elevata.
Anche per Banca Akros le azioni Mediobanca sono da comprare
Anche la valutazione di Banca Akros sulle azioni Mediobanca è positiva. Gli analisti hanno confermato il rating buy con target price aumentato da 11,5 euro a 12,5 euro. Considerando che il titolo di Piazzetta Cuccia sta scambiando a 10,4 euro, il potenziale di upside non è affatto male.
Nel report di Banca Akros si parla di allineamento del faire value a quelle che sono le nuove stime della quotata. Secondo gli esperti anche l’ultimo piano industriale di Mediobanca, come del resto quelli precedenti, sono focalizzati sulla crescita e sull’ottimizzazione con obiettivo quello di garantire una buona remunerazione agli azionisti.
Comprare azioni Mediobanca è il consiglio da seguire
Abbiamo detto che per ben 2 analisti le azioni Mediobanca sono da comprare. E’ bene seguire questo consiglio? Ovviamente ognuno è libero di impostare la strategia che meglio crede. Da parte nostra facciamo notare che, come si può vedere dal grafico in alto, le azioni Mediobanca stanno performando molto bene. Rispetto ad un mese fa, infatti, i prezzi sono più alti del 7 per cento mentre dal confronto anno su anno emerge un rialzo del 12 per cento.
Parliamo quindi di una quotata che è cresciuta ma, considerando gli spunti del piano industriale e le novità sulla politica dei dividendi, potrebbe salire ancora.
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