ingresso della borsa di Milano con loghi A2A e Mediobanca
Occhi dei trader puntati su A2A e Mediobanca con il crollo di ieri - BorsaInside

La borsa di Milano ha chiuso la seduta di ieri con il Ftse Mib in ribasso del 2,15 per cento a quota 33.607 punti. A causare il tracollo di Borsa Italiana sono stati alcuni titoli specifici come ad esempio Mediobanca che ha lasciato sul parterre oltre l’8 per cento e A2A che ha perso il 2,8 per cento. Entrambe le quotate avevano pubblicato i rispettivi conti trimestrali proprio nel pre-market. Fuori dal paniere di riferimento di Piazza Affari ha invece fatto molto rumore il sell di Tinexta. La quotata ha lasciato sul parterre oltre il 3 per cento allungando così ancora di più la pesante striscia negativa già in corso da due sedute e scaturita, anche essa, dalla diffusione dei risultati trimestrali avvenuta lo scorso 8 novembre.

Come sempre accade in queste situazioni, l’attenzione degli investitori per forza di cose si rivolge ai titoli più bastonati dalla vendite. Spesso, infatti, un titolo che crolla in una certa seduta, riesce subito a rimbalzare nella sessione di borsa successiva. Ciò avviene non perchè ci sono nuove notizie price sensitive ma esclusivamente per fattori di tipo tecnico. Può infatti accadere che nel crollo vengano travolti alcuni supporto significativi e allora ecco che scatta un rimbalzo che possiamo definire come fisiologico.

La domanda che molti trader si stanno ponendo proprio in questi minuti è se le azioni Mediobanca, A2A e Tinexta oggi riusciranno a rimbalzare oppure se, al contrario, proseguiranno le vendite. In entrambi i casi, questo va sempre ricordato, è comunque possibile investire in ottica speculativa grazie a strumenti di tipo derivato come i CFD. I contratti per differenza sulle azioni non presumono il possesso del sottostante e consentono di operare sia al rialzo (long trading) che al ribasso (short trading).

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Quali sono le previsioni su Borsa Italiana dopo il crollo di ieri

Stando alle indicazioni che arrivano dai futures sul Ftse Mib e tenendo anche conto di quello che è il contesto di riferimento, la borsa di Milano dovrebbe aprire la seduta odierna con movimenti di prezzo frazionali. Dopo il ribasso di oltre 2 punti percentuali emerso ieri, quindi, il Ftse Mib potrebbe continuare a fare fatica non riuscendo a trovare la strada della ripartenza. Uno scenario che non sarebbe più di tanto drammatico visto che il paniere di riferimento di Piazza Affari resta comunque in forte rialzo anno su anno avendo accumulato un verde di oltre il 13 per cento in questo arco temporale.

Il fatto che il Ftse Mib sia avviato verso un avvio di seduta molto tranquillo non significa che i titoli che ieri sono crollati non possano trovare subito lo slancio per ripartire. In questo contesto centrale è capire se ci sono novità su queste quotate come ad esempio una valutazione da parte di una analista a commento proprio dei conti trimestrali in precedenza pubblicati.

Azioni Mediobanca e A2A pronte a ripartire dopo il crollo?

Mediobanca nella giornata di ieri ha pubblicato i conti del primo trimestre 2023/2024, rivedendo le indicazioni per l’esercizio in corso e confermato la politica dei dividendi in essere con la tradizionale ripartizione tra acconto e saldo.

La giornata di ieri per Piazzetta Cuccia è stata caratterizzata da volumi impressionanti con circa 16,7 milioni di azioni che sono passate di mano. Gli investitori hanno quindi speculato su alcuni aspetti della relazione trimestrale. Ad ogni modo, come si può vedere anche dal grafico in alto, le azioni Mediobanca da inizio anno restano positive per il 27 per cento e sempre positive restano anche su base annua dove evidenziano un rialzo del 22 per cento. Questo per dire che la situazione di Piazzetta Cuccia in borsa non è certamente disperata, anzi.

Anche le azioni A2A sono franate nella giornata di ieri e il loro crollo fa ancora più notizia di quello di Mediobanca per un motivo molto semplice: il management della quotata, sulla base dei conti dei primi nove mesi 2024, ha rivisto al rialzo le stime su tutto l’esercizio in corso, fornendo un aggiornamento al piano strategico e migliorando anche la politica dei dividendi. Una serie impressionante di catalizzatori potenzialmente positivi, quindi, che tuttavia non sono bastati ad evitare il crollo. Da inizio anno il titolo dell’utility lombarda ha guadagnato il 14,8 per cento mentre su base annua il rialzo è stato del 20 per cento. Un titolo in salute. Anche su A2A non sono per adesso arrivate valutazioni aggiornate degli analisti ma di certo non mancheranno nei prossimi giorni.

Le azioni Tinexta hanno perso il 25 per cento in 5 sedute!

Decisamente più drammatica è la situazione di Tinexta. La quotata ha perso il 3 per cento nella seduta di ieri ma nelle due sessioni precedenti è letteralmente andata a picco e così il bilancio settimanale diventa pesantissimo: -25 per cento. I prezzi di Tinexta sono passati da 10,6 euro dell’8 novembre agli attuali 7,7 euro. Di mezzo c’è stata la pubblicazione dei conti trimestrali con i primi nove mesi del 2024 che si sono chiusi con un margine operativo lordo MOL in caduta libera da 41,09 milioni a 32,48 milioni di euro (-11,1 per cento l’entità del ribasso) e un Ebitda rettificato che si è attestato a 56,06 milioni di euro. In forte contrattazione anche l’utile dei primi nove mesi che è passato da 27,67 milioni a 19,68 milioni di euro.

Dinanzi a questi risultati la reazione degli analisti è stata durissima. Il titolo ha infatti subito una pioggia di downgrade con Mediobanca che ha tagliato il rating a neutral e il target price a 15,5 euro, Kepler Cheuvrenx che ha ridotto a hold con prezzo obiettivo abbassato a 10 euro e Banca Akros che ha rivisto al ribasso a neutral con target price tagliato sempre a 10 euro. Anche gli analisti che hanno confermato il rating a buy come ad esempio Intesa Sanpaolo hanno rivisto al ribasso il prezzo obiettivo a 20 euro. La bocciatura su Tinexia è stata quindi totale e non c’è da meravigliarsi se proprio la raffica di revisioni al ribasso abbia aggravato il sell-off sul titolo.

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