Tra le quotate che venerdì hanno pubblicato i conti del primo semestre 2023 c’è stata Intesa Sanpaolo. Il titolo del settore bancario ha reso noti i conti dei primi 6 mesi dell’esercizio a metà seduta prendendo subito la via del rialzo. Il titolo, alla fine, ha tagliato il traguardo avanti dell’1,4 per cento a quota 2,60 euro. Come si può vedere dal grafico in basso, grazie alla progressione messa a segno nell’ultima di Ottava, tutti gli indicatori di performance della banca sono migliorati. E così rispetto ad un mese fa, ora le azioni Sanpaolo valgono il 10 per cento in più. Lo stato di salute della banca, però, si intuisce soprattutto dal dato annuale. Rispetto ad un anno fa, infatti, i prezzi sono più alti del 55 per cento.
Quando si è dinanzi ad apprezzamenti così consistenti, c’è il rischio che la spinta in avanti possa esaurirsi. I prezzi sono cresciuti tanto e le possibilità di un ulteriore apprezzamento tendono a diminuire.
Non sembra essere questo il caso della banca guidata da Carlo Messina che proprio nella pubblicazione dei conti semestrali ha trovato un nuovo pesante catalizzatore per salire. Vediamo allora come è andato il primo semestre della banca.
Semestrale Intesa Sanpaolo nel dettaglio
Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo semestre 2023 utile netto pari a 4,22 miliardi di euro, in aumento dell’80 per cento rispetto ai 2,35 miliardi che erano stati contabilizzati nei primi sei mesi dello scorso anno.
In forte rialzo anche il risultato della gestione passiva operativa che è salito del 28,5 per cento, passando da 5,59 miliardi a 7,19 miliardi di euro. Di conseguenza il cost/income ratio nel primo semestre 2023 è ammontato al 42 per cento. Scendendo nelle voci del conto economico, i proventi netti della banca sono stati pari a 12,4 miliardi di euro, in aumento del 15,3 per cento rispetto ai 10,76 miliardi che erano stati messi a segno nel primo semestre 2022. Il balzo di questa voce è stato possibile grazie al forte miglioramento degli interessi netti che sono saliti del 68,9 per cento a quota 6,84 miliardi.
Limitando l’analisi al solo secondo trimestre 2023, Intesa SP ha messo a segno un utile netto di 2,27 miliardi di euro e proventi operativi netti in rialzo a quota 6,34 miliardi di euro.
Per quello che riguarda la solidità patrimoniale della banca, a fine giugno il Common Equity Tier 1 ratio della quotata a regime è stato pari al 13,7 per cento, senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio che sono derivati dall’avvenuto assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 30 nel 30 nell’orizzonte compreso tra il terzo trimestre 2023 e il 2025. Per valutare il dato è sufficiente considerare che esso è nettamente superiore al requisito SREP da rispettare nel 2023 che è pari all’8,95 per cento.
Dividendi Intesa Sanpaolo: cosa cambia
Accanto ai conti del primo semestre 2023, il management della banca ha anche fornito delle indicazioni sulla politica dei dividendi. La banca ha confermato un payout ratio cash pari al 70 per cento dell’utile netto consolidato in ognuno degli anni del Piano di Impresa, a cui si potrebbe aggiungere una ulteriore distribuzione che però sarà valutata anno per anno. Non basta. Il management ha anche previsto che sarà distribuito come acconto dividendi cash a valere sui risultati del 2023 un ammontare non inferiore a 2,45 miliardi di euro.
Per quello che riguarda proprio l’acconto dividendo Intesa Sanpaolo 2024, in relazione all’esercizio in corso, è stato reso noto che la delibera consiliare sarà oggetto di definizione il 3 novembre 2023, vale a dire in occasione dell’approvazione dei risultati al 30 settembre 2023.
Insomma anche per quello che riguarda i dividendi, le notizie sono certamente positive.
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In generale i risultati di Intesa Sanpaolo hanno confermato la capacità dell’istituto di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi, con un utile netto trainato dagli interessi netti che è arrivato fino a quota 4,2 miliardi di euro.
Anche il fatto che per gli anni 2024-2025, il management si attenda una evoluzione positiva con una crescita degli interessi netti e la ripresa delle commissioni è un elemento positivo.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica. i prezzi delle azioni stanno salendo ma c’è sempre la resistenza in area 2,6 euro a rappresentare un ostacolo. Proprio in questa area, quindi, le quotazioni potrebbero descrivere un pericoloso doppio massimo, che potrebbe aprire la porta anche ad una correzione. Se invece quota 2,6 euro dovesse essere superata non è da escludere che il titolo possa salire magari fino a 3 euro. Per ridurre il rischio uno stop loss si potrebbe impostare a 2,55 euro.
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