Tra i titoli potenzialmente più interessanti della seduta di borsa di oggi c’era Hera. L’utility, nel pre-market, ha infatti presentato il nuovo piano industriale al 2028 con annessa nuova politica dei dividendi. Potenzialmente si tratta di catalizzatori in grado di condizionare l’andamento del titolo interessato. Almeno per adesso, però, questo potenziale è rimasto quasi del tutto inespresso. Le azioni Hera infatti si stanno avvicinando al giro di boa delle 13,30 con un rialzo di appena lo 0,17 per cento a quota 3,45 euro mentre il FTSE Italia All-Share è in progressione dello 0,4 per cento. Il titolo dell’utility performa quindi peggio del paniere.
Ciò potrebbe essere il segnale di una certa freddezza dinanzi al nuovo piano industriale oppure potrebbe essere l’avvisaglia che i trader stanno studiando i target fissati per poi poter procedere con una valutazione più a freddo.
In entrambi i casi per capire come posizionarsi sulle azioni Hera non si può prescindere dall’analisi sia del piano industriale che della nuova politica dei dividendi.
Cosa prevede la politica dei dividendi Hera
Dal punto di vista degli investitori il tema più interessante è di certo quello relativo alla remunerazione degli azionisti. Il management di Hera punta a una distribuzione nel 2025 in aumento del 7 per cento rispetto all’ultimo dividendo pagato e superiore alla previsione che era stata indicata nel precedente piano industriale. Più in generale, in relazione alla politica dei dividendi, Hera prevede negli anni del piano industriale un costante aumento annuale fino ad una cedola pari a 0,17 euro nel 2028. Se tale target dovesse essere centrato, il dividendo Hera relativo all’esercizio 2029 risulterebbe più alto del 21 per cento rispetto a quello scattato nel 2024 a valere sull’esercizio 2023. Un bel passo in avanti!
Ora, accanto all’ammontare della cedola, c’è un secondo parametro che è forse più importante ancora: il rendimento da dividendo. Ebbene prendendo in considerazione gli attuali prezzi di Hera, la nuova politica dei dividendi arriverebbe a garantire un dividend yield medio pari al 5 per cento.
Come giudicare la nuova politica dei dividendi Hera al di là delle stessa valenza implicita nei numeri? Quello che possiamo dire è che di certo la nuova politica sembra garantire una piena visibilità sulle prospettive di cedola per tutti gli anni di validità del nuovo piano industriale.
Gli azionisti possono quindi ritenersi soddisfatti ma anche i semplici trader che investono in ottica speculativa sul titolo non sono da meno. Ricordiamo che questi ultimi possono operare anche in modo indiretto sul titolo scegliendo strumenti derivati come i CFD che non prevedono il possesso dell’asset sottostante.
I target del piano industriale Hera al 2028
Passiamo adesso ai contenuti del piano industriale quindi investimenti previsti e target. Per quello che riguarda i primi il management della quotata prevede investimenti per 5,1 miliardi di euro in aumento di ben il 46 per cento rispetto al piano precedente. L’ammontare totale degli investimenti previsti nel piano è così ripartito: 61 per cento concentrato sui business regolati e il restante 39 per cento sulla crescita dei business di mercato. Ben 2,5 miliardi di euro di investimenti saranno destinati alle reti mentre l’8 per cento sarà messo da parte per eventuali operazioni di M&A. Il management inoltre stima che investimenti operativi per 2,6 miliardi di euro verranno allineati alla Tassonomia europea per progettualità sostenibili. Tutto il programma di investimenti per i prossimi anni sarà del tutto finanziato dalla positiva generazione di cassa
In relazione ai target, invece, Hera vede un margine operativo lordo MOL di 1,7 miliardi di euro al 2028, in rialzo di 205 milioni di euro rispetto al parametro relativo all’esercizio 2023.
Scendendo nel report, poi, l’utile netto per azione è visto dal management a quota 0,34 euro contro gli 0,26 euro di EPS messi a segno nell’esercizio 2023. Obiettivo dell’utility è provare a conseguire un aumento medio annuo dell’EPS del 6 per cento.
Investire in azioni Hera sfruttando le previsioni sull’esercizio 2024
Accanto al piano industriale e alla nuova politica in materia di dividendi, il management di Hera ha anche fornito delle indicazioni sull’esercizio che si è chiuso al 31 dicembre scorso. Esse possono essere usate per operare più sul breve termine sul titolo. Ricordiamo che, di solito, a un bilancio non in linea con le attese può far seguito un deprezzamento del titolo mentre conti migliori delle stime della vigilia possono provocare un apprezzamento del titolo.
Premesso questo, le previsioni sui conti 2024 di Hera vedono un margine operativo lordo pari ad oltre 1,55 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 1,5 miliardi ottenuti l’anno precedente e un rapporto debito/MOL che a fine anno dovrebbe essere più basso di 2,6x, restando sugli stessi livelli del 2023. Ricordiamo che queste sono stime preliminari in attesa del CdA per l’approvazione dei risultati definitivi.
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