Il crollo delle azioni Ferrari fa tantissimo rumore sul Ftse Mib. La casa automobilistica di lusso sta infatti cedendo il 7,4 per cento attestandosi a quota 447 euro. Simile rosso vale ovviamente la maglia nera su un Ftse Mib che, comunque, sembrerebbe proprio aver preso la via del ribasso visto e considerato che, fin dal primo minuto di scambi, è sempre stato in calo di oltre un punto percentuale. La situazione generale è quindi quella di una borsa di Milano orientata al ribasso con le azioni Ferrari che fanno decisamente peggio.
Prima di andare ad analizzare i motivi alla base del tracollo di Ferrari, ci preme evidenziare che situazioni come questa non sono una tragedia per chi investe. Questo perchè non stiamo parlando di un titolo in crisi (le azioni Ferrari, nonostante il crollo di oggi, restano su un verde dell’8 per cento nell’ultimo mese mentre anno su anno il rialzo è addirittura del 16 per cento) ma soprattutto perchè la flessione può sempre essere un’occasione di acquisto a prezzi più bassi rispetto a quelli delle sedute precedenti. Molti trader sono soliti attendere che un titolo in salute incappi in una sessione negativa per entrare soprattutto se la quotata in questione gode comunque di ottima salute dal punto di vista finanziario. Ecco la situazione odierna di Ferrari sembra essere proprio questa.
I motivi del crollo delle azioni Ferrari
La raffica di vendite che sta affossando Ferrari è scattata a seguito dell’operazione di accelerated bookbulding con cui oggi l’azionista Exor ha venduto circa 7 milioni di azioni ordinarie della Rossa in suo possesso. Il ribasso altro non è quindi che un allineamento al prezzo dell’offerta. L’operazione della holding olandese è stata molto discussa tra gli investitori retail nonostante fosse rivolta solo a quelli istituzionali. Molto chiacchierata perchè i numeri sono di certo pesanti: Exor ha infatti passato di mano ben il 4 per cento delle azioni ordinarie di Ferrari ossia qualcosa come 7 milioni di titoli per un ammontare totale di 3 miliardi di euro.
A quale prezzo è avvenuta l’accelerated bookbulding sulle azioni Ferrari?
Di solito nel momento in cui viene lanciata una accelerated bookbulding viene anche reso noto il prezzo per azione a cui l’operazione è avvenuta. Non in questo caso. Tuttavia, come evidenziato da Equita, il valore si può dedurre andando a guardare proprio al prezzo post-ribasso di Ferrari. Proprio alla luce di questo calcolo, secondo la sim milanese il prezzo unitario dell’offerta dovrebbe essere pari a circa 450 euro per azione. Stando agli analisti di Radiocor, inoltre, il collocamento accelerato dovrebbe essere avvenuto con uno sconto compreso tra il 5 e il 7 per cento rispetto al prezzo di chiusura delle azioni Ferrari nella seduta di borsa di ieri (per la cronaca 483,1 euro). L’operazione potrebbe portare nelle casse della holding degli Agnelli tra i 3,15 e 3,21 miliardi di euro. Il perfezionamento è in calendario per il 3 marzo.
Cosa avverrà nell’azionariato di Ferrari a seguito della cessione? Non ci sarà alcun grande sconvolgimento perchè Exor continuerà ad avere il ruolo di maggiore azionista singolo di Ferrari, con circa il 20 per cento dei diritti economici e il 30 per cento dei diritti di voto nel capitale della casa automobilistica di Maranello.
In compenso però gli investitori con il crollo di Ferrari hanno ora l’occasione di entrare sul titolo a prezzi più accessibili. Chi volesse speculare su questa situazione può operare con strumenti derivati come i CFD.
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Ferrari avvia un nuovo buyback
Nell’ambito dell’operazione, Ferrari ha anche annunciato l’acquisto di azioni proprie per un valore di 300 milioni di euro, pari al 10 per cento del placement. Questo buyback rappresenta la settima tranche del programma di riacquisto avviato nel 2022, per un valore complessivo di 2 miliardi di euro. Attualmente, Ferrari ha ancora meno di 0,3 miliardi di euro disponibili nell’ambito del piano di buyback.
La mossa della Rossa di Maranello non sorprende più di tanto e secondo gli analisti era necessaria per coprire il book dell’operazione, pur avendo un impatto limitato sulle dinamiche di mercato.
Obiettivi e strategie di Exor
Domanda che molti trader si stanno ponendo proprio mentre le azioni Ferrari crollano: perchè Exor ha deciso un simile collocamento accelerato? Dal punto di vista societario l’operazione ha come obiettivo quello di ridurre la concentrazione del portafoglio della holding, diminuendo il peso di Ferrari dal 50 per cento al 43 per cento. Grazie a questa manovra Exor avrà a sua disposizione liquidità per nuove acquisizioni e per procedere con la quasi totale cancellazione del debito a livello di holding.
Secondo Equita, mantenendo un rapporto LTV massimo di 0,2, Exor potrebbe avere una capacità di investimento futura compresa tra 6 e i 7 miliardi di euro. Cosa ci farà con questi soldi la holding? Per adesso non ci sono indicazioni specifiche su eventuali operazioni di M&A ma Exor non ha mai nascosto il suo interesse per settori come tech, lusso e healthcare.
Anche per gli analisti di Intermonte la maxi vendita è stata realizzata per ridurre l’esposizione a Ferrari, che rappresentava circa il 50 per cento del Net Asset Value (NAV) di Exor, e per finanziare future acquisizioni.
Momento giusto per comprare azioni Ferrari?
Le azioni Ferrari sono cresciute tanto negli ultimi anni e da sempre la società è sinonimo di massima affidabilità e crescita sostenibile. Il crollo di oggi può quindi essere sfruttato da chi attende da tempo il momento giusto per fare il suo ingresso sul titolo. Le prospettive su Ferrari non sono però brillanti e questo proprio perchè c’è stato un forte rialzo negli ultimi anni. Alcune recenti valutazioni confermano questa impressione. Nelle scorse settimane HSBC ha infatti confermato la valutazione a hold (mantenere) alzando il target price a 445 euro.
In precedenza era stata Goldman Sachs a ribadire il suo neutral con un target price rivisto a 499 euro mentre ancora prima era stata Jefferies a confermare la valutazione hold con prezzo obiettivo a 420 euro. Le tre view hanno tutte lo stesso minimo comun denominatore: le azioni Ferrari sono solo da tenere in portafoglio adottando un approccio prudente. Per quello che invece riguarda il potenziale di upside esso è presente solo nel giudizio di Goldman Sachs mentre è nullo negli altri due.
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