Nella seduta di borsa di oggi a spiccare è il forte passivo delle azioni Ferragamo. La maison della moda ha subito aperto gli scambi in rosso per poi progressivamente allargare il suo passivo. Il titolo a metà mattinata scambia così a 6,35 euro dopo aver raggiunto un minimo intraday 6,015 euro. Nonostante la pioggia di vendite che è in atto, quindi, almeno per adesso il supporto anche psicologico dei 6 euro sembra reggere.
Il forte ribasso, comunque, non può non impattare sulla prestazione della quotata a un mese e a un anno. Il rosso mensile è infatti salito al 5 per cento mentre il ribasso su base annuale è del 46 per cento. Questi numeri non lasciano spazio a grandi interpretazioni: il titolo Ferragamo è palesemente in difficoltà anche perchè lo stesso andamento del comparto del lusso non è più brillante come lo era anni fa.
Dinanzi ad una situazione simile qualche trader potrebbe iniziare a valutare la possibilità di cavalcare il prezzi bassi per entrare a sconto. Da un punto di vista teorico una simile strategia sarebbe sacrosanta ma, praticamente, è necessario verificare l’esistenza dei presupposti per poter procedere in questo modo. In altre parole si tratta di capire se ci sono le condizioni per un rialzo delle azioni Ferragamo rispetto alle attuali basse valutazioni.
Un fattore che fa pensare in merito a questo punto è il fatto che la pioggia di vendite in atto oggi sia da mettere in correlazione con la pubblicazione dei conti trimestrali avvenuta ieri sera a mercati chiusi. E’ evidente che qualcosa non sia andato giù al mercato.
Trimestrale Ferragamo sotto esame
Salvatore Ferragamo ha mandato in archivio il terzo trimestre 2024 con ricavi pari a 221 milioni di euro, in calo del 9,6 per cento rispetto ad un anno fa ma soprattutto più bassi delle attese degli analisti che li vedevano a quota 229 milioni di euro.
A livello geografico, l’area EMEA ha registrato un aumento delle vendite dello 0,6 per cento grazie alla buona performance del canale primario mentre il sia il canale secondario che quello wholesale hanno evidenziato un calo mid-single digit.
L’area del Nord America ha invece registrato nel terzo trimestre un ribasso del 7,4 per cento a causa di una performance negativa del canale secondario e del business wholesale; in linea con quella di un anno fa è invece risultata la prestazione del canale primario.
Segnali negativi sono arrivati anche dall’area Asia Pacifico che ha chiuso il terzo trimestre con una flessione delle vendite del 20,9 per cento.
Sui 9 mesi (periodo da gennaio a settembre 2024) i ricavi sono ammontati a 743,8 milioni di euro con un ribasso dell’11,9 per cento su base annua. A livello geografico, l’area del Nord America nei primi tre trimestri ha segnato una flessione del 6,1 per cento a quota 207,7 milioni di euro mentre l’area Asia-Pacifico ha segnato una flessione del 18,1 per cento attestandosi a quota 216,1 milioni di euro. Da evidenziare in questo frangente geografico la buona prestazione messa a segno dal mercato giapponese che nei primi nove mesi dell’anno ha segnato un aumento delle vendite del 3,4 per cento.
Tirando le somme, nel solo ultimo trimestre è stata esclusivamente l’area EMEA a reggere mentre tutte le altre hanno segnato un ribasso. Sui nove mesi, invece, è tutta una serie infinita di rossi (ad eccezione del caso Giappone). Come specificato dallo stesso management della quotata il difficile contesto macro e il forte calo della domanda da parte dei consumatori del lusso hanno condizionato la performance della società e di tutto il settore.
Cosa fare in borsa con le azioni Salvatore Ferragamo
Quando un titolo crolla la tentazione di lasciar perdere tutto è molto forte eppure i ribassi sono sempre occasione di investimento. Si può operare in due modi: comprando azioni reali a prezzi bassi oppure speculando con strumenti derivati come i CFD. Entrambe le soluzioni sono disponibili sulle piattaforme di broker come eToro e di banche come Fineco:
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Ciò premesso, dal punto di vista tecnico, se le azioni Ferragamo dovessero perdere il contattato con i 6,30 euro, allora il movimento ribassista avrebbe campo libero per una discesa fino a 6 euro. Proprio questo pè ciò che è accaduto stamattina. Per adesso il supporto dei 6 euro sembra reggere (i minimi intraday sono stati aggiornati a quota 6,015), tuttavia nel caso in cui dovesse cedere si aprirebbe la strada per un ulteriore indebolimento fino a 5,7 euro e, in caso di ulteriore aggravamento del trend ribassista, fino a 5,5 euro.
Nello scenario opposto solo il raggiungimento dell’area tra i 7,05 euro e i 7,15 euro, dopo stazionano i top dell’ultimo mese, potrebbe aprire la porta ad una reale risalita.
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