chart di trading con barili petrolio Eni
Prosegue la fase ribassista delle azioni Eni nonostante le conferme di Fitch - BorsaInside

Non è un buon momento per le azioni Eni. La quotata del Cane a Sei Zampe ha chiuso la prima seduta settimanale in area 13,75 euro allargando ancora di più il passivo accumulato nell’ultimo mese e anche quello su base annua.

Rispetto a un mese fa i valori di Eni sono più bassi di circa l’1 per cento mentre anno su anno la flessione è dell’8 per cento con un ancora più preoccupante -11,7 per cento emerso da inizio 2024. Tutti questi numeri potrebbero suggerire che sia arrivato il momento di riscoprire le azioni Eni ossia di comprare sfruttando le valutazioni più economiche. Ma è davvero così oppure il titolo del Cane a Sei Zampe continua ad essere impostato al ribasso? Teoricamente l’idea di sfruttare i valori bassi per comprare a sconto è sempre valida, tuttavia è necessario capire se lo sia anche praticamente ossia se ci siano dei catalizzatori in grado di spingere al rialzo i prezzi.

Indipendentemente da quello che è lo scenario, ricordiamo che con strumenti derivati come i CFD è sempre possibile speculare in entrambe le direzioni e in più c0è l’effetto leva che amplifica la portata del trader. Nella tabella in basso sono riportati una selezione di broker che supportano i CFD sulle azioni Eni.

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Fitch conferma i rating sulle azioni Eni

Proprio ieri Eni si è vista confermare i rating in essere da Fitch. L’agenzia di valutazione ha ribadito Fsia il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) che il senior unsecured rating di Eni al livello A- L’outlook del Long-Term IDR è stato inoltre confermato a stabile.

Nel loro report gli esperti hanno affermato che il rating che hanno assegnato ad Eni riflette le operazioni integrate su larga scala e la solida posizione di costo dell’azienda ma anche le opzioni di raffinazione più piccole e una più marcata attenzione all’Africa rispetto a quella posta sul continente dai colossi petroliferi concorrenti.

Operativamente parlando la conferma del rating da parte di Fitch è stata snobbata dagli investitori.

Inaugurato lo scafo di Nguya per l’impianto in Congo

Altra notizia che avrebbe potuto fare da catalizzatore al titolo Eni è stata l’inaugurazione dello scafo dell’unità galleggiante di produzione di gas naturale liquefatto Nguya FLNG in Cina destinato all’impianto di gas liquefatto in Congo. La struttura è destinata ad affiancarsi all’attuale FLNG Tango che è attivo da quasi un anno e vanta una capacità di 0,6 tonnellate annue. Come hanno evidenziato alcuni analisti tutto il progetto FLNG conferma la volontà del gruppo italiano di valorizzare al meglio la produzione di gas nel paese africano. E’ anche grazie all’azione di Eni se il Congo è oramai uno dei più importanti produttori africani di LNG.

Al pari dell’aggiornamento sul rating operato da Fitch, anche le notizie in arrivo dalla Cina non hanno impatto positivamente sul titolo petrolifero che continua a restare nell’ombra.

Fin dove possono scendere le azioni Eni?

La situazione tecnica di Eni è forte l’ostacolo maggiore alla concretizzazione di quella strategia di acquisto a prezzi bassi in ottica speculativa cui accennavamo ad inizio articolo. Il punto è che i grafici di Enel non riescono ad indurre all’ottimismo. La discesa di ieri, infatti, ha portato i prezzi in area 13,7 euro. Se il trend ribassista dovesse proseguire non ci sarebbero problemi ad assistere ad una ulteriore flessione anche fino a quota 13,5 euro ossia i minimi dell’anno. In caso di ulteriore flessione, poi, il quadro ne risulterebbe ancora più indebolito spalancando la porta a livelli di prezzo ancora più bassi come ad esempio quota 13,30 euro e addirittura 13 euro ossia i minimi degli ultimi 16 mesi.

Fin qui lo scenario al ribasso e in caso di evoluzione opposta ossia al rialzo cosa c’è da attendersi dal punto di vista tecnico? Sempre guardando i grafici si può immediatamente vedere come i massimi degli ultimi due mesi siano in area 14,55 euro. Proprio in questa zona è presente la media mobile a 200 giorni il cui superamento potrebbe anche spingere i prezzi di Eni fino a 14,75 euro. Inutile dire che questa analisi tecnica con prospettiva rialzista ha la necessità di un supporto che può rivelarsi decisivo: il rialzo della quotazione petrolio. In quanto titolo petrolifero, infatti, Eni è molto legata al prezzo del greggio.

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