
Pochi spunti su Borsa Italiana nella prima seduta di aprile e allora diventa centrale individuare quegli specifici driver che potrebbero condizionare singole quotate. Le azioni Eni, ad esempio, potrebbero registrare variazioni di prezzo anche di un certo livello se gli investitori dovessero focalizzare la loro attenzione sugli aggiornamenti relativi alla cessione del 10 per cento di Plenitude a EIP. Proprio nella giornata di ieri, infatti, è stato reso noto l’avvenuto perfezionamento dell’aumento della partecipazione di EIP nel capitale di Plenitude.
Per adesso di effetti sull‘andamento del titolo del Cane a Sei Zampe non ce ne sono, tuttavia non è da escludere che nelle prossime ore possano esserci. Come si può vedere dal grafico in basso le azioni Eni scambiano a 14,3 euro, praticamente sugli stessi livelli della chiusura di ieri. Nel corso dell’ultimo mese, comunque, il titolo si è apprezzato del 3 per cento anche se, dal raffronto su base annua, emerge ad oggi un ribasso del 2,4 per cento che sembra proprio essere il frutto delle forti incertezze che caratterizzano l’andamento delle quotazioni petrolifere.
Prima di analizzare nel dettaglio le novità sulla perfezionamento del 10% di Plenitude a Eni, ricordiamo che da alcune settimane è possibile speculare sulle azioni del Cane a Sei Zampe anche con Eightcap. Il broker da poco arrivato in Italia che si sta facendo molto apprezzare per via dei suoi servizi e delle sue condizioni economiche a dir poco competitive ha infatti inserito i CFD sulle azioni italiane nella lista di asset disponibili.
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Aumenta la partecipazione di EIP nel capitale di Plenitude
La salita di EIP al 10 per cento del capitale di Plenitude era ampiamente attesa e quindi non ha stupito più di tanto gli investitori che infatti, come accennavamo in precedenza, sono rimasti immobili sul titolo petrolifero. Era stato già annunciato lo scorso 11 novembre che Plenitude avrebbe perfezionato l’operazione con Energy Infrastructure Partners (EIP) entro il 30 marzo 2025. Così è stato.
Tecnicamente il fondo svizzero ha raggiunto il 10 per cento del capitale della controllata Eni grazie a un ulteriore aumento di capitale da 209 milioni di euro. Questo investimento si è andato ad aggiungere ai 588 milioni di euro che erano stati già versati nel marzo dello scorso anno e con i quali EIP aveva acquisito il 7,6 per cento della società. Tirando le somme l’investimento complessivo della società svizzera specializzata nei megatrend dell’energia è quindi ammontato a 800 milioni di euro.
Grazie a questa operazione, l’Equity Value di Plenitude sale a circa 8 miliardi di euro mentre Enterprise Value vola ad oltre 10 miliardi di euro. Ricordiamo che l’accordo con EIP si inquadra nella strategia dei satelliti da tempo perseguita dal colosso petrolifero e il cui obiettivo è quello di valorizzare le attività che non sono legate al core business degli idrocarburi raccogliendo risorse per il loro sviluppo.
Grazie alla sua presenza in 15 Paesi nel mondo, Plenitude punta a raggiungere entro il 2030 una capacità installata di energia rinnovabile fino a 15GW. Questo ambizioso obiettivo consentirà alla controllata di raddoppiare l’Ebitda entro il 2028, portandolo a 1,9 miliardi di euro, con una prospettiva di crescita oltre i 2,5 miliardi di euro entro il 2030.
Dal punto di vista finanziario, invece, Plenitude prevede che il ROACE a medio termine possa salire attorno al 10 per cento. Non solo ma entro il 2026, Plenitude, stando sempre alle stime del management, dovrebbe superare gli 11 milioni di clienti e installare oltre 7GW di capacità rinnovabile.
Il perfezionamento dell’aumento della partecipazione di EIP nel capitale di Plenitude, conferma la determinazione della stessa controllata Eni nel rafforzare il proprio ruolo nel settore delle energie rinnovabili e della transizione energetica, con un modello di crescita sostenibile e un impatto positivo sul mercato globale.
Come posizionarsi sulle azioni Eni
Le azioni Eni lo scorso mese di marzo sono state al centro di due report da parte di altrettanti analisti. Da un lato c’è stata Intesa Sanpaolo che ha confermato il rating buy con target price abbassato a 16,3 euro e dall’altro Mediobanca che invece ha ribadito il rating neutral con target price a 15 euro. Si tratta di due valutazioni diametralmente opposte tra di loro: mentre per la banca guidata da Messina la view bullish su Eni non viene messa in discussione per Piazzetta Cuccia è sempre meglio approcciarsi con prudenza. C’è però un minimo comun denominatore tra i due giudizi ed è il taglio del target price. Con la riduzione del prezzo obiettivo il margine di potenziale upside rispetto a quelli che sono gli attuali valori del titolo si abbassa.
Dal punto di vista tecnico, dopo il raggiungimento dei massimi da inizio 2025 avvenuto a fine marzo, ora il titolo sembra essere entrato in una fase di assestamento. Se la tendenza al rialzo dovesse però ripartire allora non sarebbe strano vedere i prezzi prima a 14,6 euro e successivamente, laddove gli acquisti dovessero proseguire, anche verso i 15 euro dove stazionano i livelli massimi degli ultimi nove mesi. Nello scenario ribassista, invece, attenzione all’area compresa tra i 14 e i 13,9 euro dove c’è la media mobile di breve periodo. Se questa soglia dovesse essere varcata non sarebbe da escludere una ulteriore discesa dei valori.
Sia nel caso rialzista che in quello ribassista è possibile fare trading senza possesso del sottostante speculando sulle differenze di prezzo grazie ai CFD.
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