Dopo la pioggia di trimestrali della scorsa settimana, la nuova Ottava inizierà in modo decisamente meno appariscente di quella precedente. Nel premarket, infatti, non sono state diffuse relazioni trimestrali e, a causa dell’assenza di questo importante catalizzatore, diventa fondamentale andare ad individuare le (poche) notizie potenzialmente price sensitive. Qualcosa potrebbe ad esempio muoversi su Eni a seguito delle novità sulla partecipazione di EIP nel capitale di Plenitude. In questo articolo andremo ad analizzare nel dettaglio cosa è successo concentrando poi l’attenzione sui possibili impatti sul titolo. A Piazza Affari le azioni Eni ripartono oggi da 13,93 euro, oltre un punto percentuale in meno rispetto allo scorso venerdì.
Ricordiamo che per investire sulle azioni Eni sfruttando la possibile visibilità del titolo, si può operare in due modi: acquistando azioni Eni reali (soluzione indicata soprattutto per investimenti di lungo termine) oppure operando con i CFD (strada da preferire se l’obiettivo è semplicemente quello di fare speculazione sulle variazioni di prezzo senza il possesso del sottostante).
Piattaforme consigliate per fare trading sulle azioni Eni
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EIP aumenta il investimento in Plenitude: i dettagli
Eni ha reso noto di aver sottoscritto con Plenitude ed Energy Infrastructure Partners (EIP) un accordo avente ad oggetto un ulteriore aumento della partecipazione già detenuta dalla stessa EIP in Plenitude, attraverso. L’operazione, è specificato nell’intesa, sarà realizzata attraverso un aumento di capitale per un ammontare totale pari a circa 209 milioni di euro.
A seguito della conclusione dell’operazione, la partecipazione della Energy Infrastructure Partners (EIP) nel capitale di Plenitude sarà pari al 10 per cento del capitale della stessa controllata Eni mentre l’investimento complessivo ammonterà a circa 800 milioni di euro considerando anche i 588 milioni di euro che erano stati già versati lo scorso marzo. Alla luce di questi parametri, l’operazione andrà a riconoscere un equity value di Plenitude post money pari a circa 8 miliardi di euro e un enterprise value pari ad oltre 10 miliardi.
Le parti hanno precisato che il completamento dell’operazione resta subordinato al rilascio delle solite autorizzazioni di legge.
Nella definizione dell’accordo, Mediobanca ha agito come financial advisor di Eni.
Come messo in evidenza nella nota di stampa, l’accordo rappresenta la conferma dell’efficacia del modello distintivo di business integrato che caratterizza Plenitude e ne rafforza la struttura finanziaria. Ovviamente l’intesa è anche una tappa significativa dell’attuazione del modello satellitare di Eni che ha come obiettivo quello di creare le condizioni per una crescita indipendente dei business a elevato potenziale, lasciando al tempo stesso aperta la porta a nuovi bacini di capitale strategico e attribuendo loro l’evidenza che meritano alla luce del valore di mercato.
In merito all’accordo che porterà la EIP ad aumentare l’investimento in Plenitude, Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni, ha affermato che l’intesa mette in giusta evidenza il carattere innovativo del modello di business valorizzando le significative prospettive di crescita di Plenitude, società che resta il pilastro della politica di transizione energetica del Cane a Sei Zampe. Il manager ha quindi ribadito che Eni ha da tempo intrapreso un percorso virtuoso di creazione di business low e zero carbon il cui obiettivo è quello di attrarre investitori rilevanti.
Azioni Eni sono da sovrappesare?
La notizia dell’accordo con Plenitude e con Energy Infrastructure Partners (EIP) potrebbe condizionare l’andamento delle azioni Eni fin dal primo minuto di contrattazioni. Come si può vedere dal grafico in alto, le azioni Eni nel corso dell’ultimo mese hanno segnato un ribasso del 2,7 per cento mentre da inizio anno il passivo è stato di oltre il 10 per cento. Eni è quindi un titolo deprezzato che, fermo restando il giusto contesto di riferimento in primis rappresentato dal supporto delle quotazioni petrolifere, potrebbe avere spazio per crescere.
Gli analisti di Morgan Stanley sono di recente intervenuti sulla quotata del Cane a Sei Zampe consigliano agli investitori di aumentare il peso del titolo nel loro portafoglio (rating overweight). Questa è una buona notizia per i trader mentre decisamente meno buona è la parallela decisione di rivedere al ribasso il target price. Il nuovo prezzo obiettivo di Eni è di 17,1 euro e questo implica un minor potenziale di upside rispetto alla precedente valutazione. La view espressa da MS sulle azioni Eni non è comunque negativa anche perchè ci sono esperti come quelli di Berenberg che hanno una valutazione molto più prudenziale (rating neutral) con un target price ancora più basso (15,5 euro, rivisto al ribasso a fine ottobre).
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