Non è stato un inizio di anno particolarmente brillante per le azioni Banco BPM. Il titolo di Piazza Meda ha fin qui registrato un rialzo dello 0,6 per cento attestandosi in area 7,9 euro. Nonostante l’entità risicata del verde accumulato nel mese di gennaio, la progressione mese su mese è comunque positiva del 2,5 per cento mentre il rialzo rispetto a un anno fa è pari ad oltre il 53 per cento.
Il titolo ha avuto grande visibilità grazie all’annuncio dell’OPA su Anima prima e successivamente all’inattesa mossa di Unicredit che appena pochi mesi rilanciò il risiko bancario italiano annunciando una controversa OPS proprio su Piazza Meda.
Quando ci si trova dinanzi a titoli come Banco BPM che sul lungo termine hanno registrato forti apprezzamenti, c’è sempre il rischio che lo spazio per un ulteriore rialzo possa essersi stretto. In realtà non sembra proprio essere questa la situazione di Piazza Meda che proprio oggi ha incassato un upgrade di target price da parte degli analisti di JP Morgan.
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Più potenziale di upside sulle azioni Banco BPM
Gli analisti di JP Morgan hanno recentemente rivisto al rialzo il prezzo obiettivo sulle azioni Banco BPM portandolo da 8 euro a 8,3 euro. L’incremento si traduce in un potenziale di rialzo maggiore sul titolo di Piazza Meda rispetto a quello precedente. All’upgrade di target price non è però corrisposto un aumento del rating. Per la banca d’affari Usa le azioni Banco BPM erano e restano neutrali. In pratica il titolo non è da comprare ma solo da tenere in portafoglio.
L’opinione di JP Morgan sulle azioni di Piazza Meda non è condivisa da altri analisti. A dicembre, ad esempio, ci fu il pronunciamento degli esperti di UBS che addirittura alzarono il rating a buy (comprare) con prezzo obiettivo a 8 euro.
Insomma il titolo Banco BPM divide gli esperti.
In questo contesto a suggerire agli investitori cosa fare potrebbero essere le recenti novità potenzialmente price sensitive che riguardano la banca.
Proprio ieri la Consob ha reso note alcune importanti variazioni sull’azionariato della quotata mentre oggi ad occupare la scena sono le indiscrezioni di stampa su un esposto che Piazza Meda potrebbe aver presentato all’Antitrust per tutelarsi dall’offensiva ostile di Piazza Gae Aulenti.
Vediamo più nel dettaglio.
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Novità nell’azionariato di Banco BPM
Dalle comunicazioni Consob del 7 gennaio 2025 si apprende che dallo scorso 30 dicembre 2024 JP Morgan Chase ha in mano una quota pari al 3,057 per cento del capitale dell’istituto bancario. La partecipazione è detenuta in gestione non discrezionale del risparmio.
Sempre dalle comunicazioni Consob si apprese che dal 19 dicembre 2024 Bank of America detiene una partecipazione aggregata nel capitale del Banco BPM pari al 6,852 per cento attraverso la sua controllata Merrill Lynch International. Tale partecipazione è così strutturata:
- 1,168 per cento relativo a diritti di voto riferibili ad azioni dell’istituto bancario
- 0,132 per cento relativo a una partecipazione potenziale (right to recall senza data di scadenza)
- 5,422 per cento relativo ad altre posizioni lunghe con riferimento fisico
- 0,131 per cento riguardante altre posizioni lunghe con regolamento in contanti
OPS Unicredit su Banco BPM è killer acquisition
In merito invece alla notizia di oggi sull’esposto che Banco BPM avrebbe presentato all’Antitrust italiana, il documento sarebbe stato depositato a fine anno come affermano alcune fonti. Nell’esposto, Banco BPM definisce la mossa di Unicredit unicamente finalizzata a limitare l’operatività di Piazza Meda eliminando un competitor. Ricordiamo che già prima di questo esposto, Banco BPM aveva depositato un analogo alla Consob contestando l’uso strumentale della passivity rule.
Insomma, nonostante, non ci siano novità reali, il dossier sulla controversa OPS lanciata da Unicredit su Banco BPM, continua a riservare dei colpi di scena restando un assist da considerare prima di posizionarsi sui titoli coinvolti. Strumenti come i CFD che non prevedono l’acquisto di asset reali, possono rivelarsi molto utili per fare trading sulle indiscrezioni.
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