Come già avvenuto nella seduta di venerdì scorso, anche oggi il titolo protagonista sul Ftse Mib è Banca Generali. A differenza dell’ultima seduta della scorsa settimana, oggi la quotata del risparmio gestito fa notizia per il crollo. Sulla graticola fin dall’avvio degli scambi, Banca Generali è addirittura finita in asta di volatilità per eccesso di ribasso. Dopo la sospensione dalle contrattazioni, il titolo è tornato agli scambi registrando la peggiore performance del Ftse Mib. Mentre è in corso la redazione del post, infatti, i prezzi delle azioni Banca Generali segnano un ribasso del 4,4 per cento a 27,35 euro.
Per la cronaca la sessione di venerdì della quotata si era chiusa con un balzo del 19 per cento a 20,04 euro. Bastano questi pochi numeri per riconoscere come sul titolo Banca Generali sia in atto una volatilità molto forte. Per capire se questa situazione è destinato a no a proseguire, diventa fondamentale inquadrare per bene i motivi per cui l’appeal verso le azioni Banca Generali sia schizzato così in alto.
Lo faremo nel prossimo paragrafo. Prima però ricordiamo che nei momenti di maggiore volatilità aumentano le occasioni per fare trading. Questo discorso, a prescindere dal caso specifico di Banca Generali, vale sempre (perlomeno in linea di tendenza). Per imparare a sfruttare la volatilità nel trading, consigliamo di aprire un conto demo gratuito con il broker eToro e avere così 100 mila euro per imparare a fare pratica senza il rischio di rimetterci soldi veri.
Unisciti alla comunità di eToro>>>clicca qui per andare sul sito del broker
Banca Generali verso Mediobanca? Il punto della situazione
Lo scorso venerdì il titolo Banca Generali si è infiammato dopo l’irruzione sulla scena di alcune indiscrezioni in merito alla possibile acquisizione della quotata attiva nel risparmio gestito da parte di Mediobanca. Stando a tali rumors, l’eventuale decisione di Generali Assicurazioni di cedere Banca Generali si inquadrerebbe in un più ampio disegno che vede il Leone di Trieste guardare all’americana Guggenheim Partners per crescere nell’asset management. Secondo i rumors, il gruppo italiano guidato da Philippe Donnet starebbe prendendo in considerazione sia una possibile acquisizione del colosso americano e sia una partnership strategica. Guggenheim Partners ha in gestione asset per 228 miliardi di dollari rispetto ai 449 miliardi di euro del Leone di Trieste. Una eventuale operazione sarebbe quindi di indubbio rilievo determinando una netta accelerazione della crescita della compagnia friulana nel settore.
Considerando la complessità dell’operazione e il coinvolgimento di soggetti così diversi tra loro, è indubbio che una eventuale cessione di Banca Generali dall’attuale controllante a Mediobanca non si potrà realizzare in tempi brevi. Del resto non è la prima volta che si parla di un’ipotesi di questo tipo e in tutte le altre occasioni, le indiscrezioni si erano poi scontrate con la complessità dei rapporti societari sussistenti sull’asset Generali-Mediobanca.
Ciò premesso, come avvenuto anche in passato, pure in questa circostanza fonti finanziarie ben informate hanno negato l’esistenza di trattative concrete tra Mediobanca e Banca Generali. Non solo ma la stessa Generali Assicurazioni ha raffreddato gli entusiasmi diramando una nota molto chiara sull’ipotesi oggetto di speculazione da parte del mercato. Il Leone di Trieste, su sollecitazione della Consob, ha reso noto che, com’è già noto al mercato, Generali valuta in maniera continuativa potenziali opportunità di M&A nel perseguimento del proprio piano strategico. “Tuttavia, ad oggi non è stata presa alcuna decisione di procedere con alcun tipo di operazione“. In poche parole, come evidenziato dalle fonti finanziarie, di concreto ci sarebbe quasi nulla.
Staremo a vedere quali potrebbero essere le evoluzioni dei prossimi giorni e quale potrebbe essere l’eventuale impatto di altre indiscrezioni sui titolo italiani direttamente interessati a questo potenziale dossier ovvero Mediobanca, Generali Assicurazioni e Banca Generali.
Visto che stiamo parlando di titoli azionari di primo piano, ricordiamo ai nostri lettori che oggi con il broker eToro è possibile acquistare azioni senza commissioni. In più eToro consente anche di iniziare ad operare a partire da un deposito minimo di partenza molto basso: appena 50 dollari.
Con eToro puoi fare trading online sulle azioni >>>scopri le condizioni sul sito ufficiale
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.
Piattaforme consigliate per Trading Crypto
Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.