Uno dei titoli che nelle ultime sedute aveva registrato forti variazioni di prezzo, oggi è al centro di inevitabili prese di profitto. Stiamo parlando di Monte dei Paschi che dopo essere salito dagli 0,30 euro dello scorso venerdì agli 0,36 euro di ieri, nell’ultima di Ottava segna il passo scendendo a 0,35 euro. La flessione, rispetto alla chiusura di ieri, è del 4,7 per cento.
La tendenza a vendere azioni Monte dei Paschi che oggi si sta imponendo è sicuramente agevolata dal sentiment negativo che caratterizza la borsa di Milano (il paniere di riferimento è quasi tutto tinto di rosso). Nel caso specifico della banca toscana, però, pesa anche il venir meno della speculazione legata all’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro che l’istituto deve realizzare per garantirsi un futuro più tranquillo. Ieri si è tenuta l’assemblea degli azionisti di MPS che ha dato il via libera all’operazione. L’appeal per l’esito dell’assise è quindi venuto meno agevolando le prese di profitto in atto oggi.
Aumento capitale MPS: le modalità dell’offerta
Per Monte dei Paschi l’aumento di capitale che si terrà a breve (il periodo dovrebbe essere a cavallo tra ottobre e novembre) è il quinto in poco più di 10 anni. In assemblea il “si” alla rapitalizzazione è stato praticamente quasi unanime (a votare a favore è stato il 99,63 per cento del capitale. Secondo il CEO della banca Luigi Lovaglio, la ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro è fondamentale per garantire una adeguata patrimonializzazione alla banca anche in prospettiva. Il manager ha quindi aggiunto che la strategia migliore per Siena è quella di concentrarsi sui clienti e la ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro permette di andare proprio in questa direzione.
Per quello che riguarda le modalità della ricapitalizzazione, Lovaglio ha affermato che le condizioni dell’aumento di capitale saranno rese note al mercato in una fase prossima all’avvio dell’operazione. Dettagli, invece, non sono mancati in merito alla posizione dei grandi investitori. Come messo in evidenza dalle indiscrezioni che erano circolate a inizio settimana, il CEO dovrebbe incassare il sostegno di Anima Holding e di Axa. In merito alla prima, Lovaglio ha affermato che la banca guarda con interesse a opzioni relative all’ingresso nel capitale della banca di investitori istituzionali poichè essi consentono di dare una certa stabilità all’azionariato della banca. Il manager ha poi concluso affermando che l’ingresso di tali soggetti durante l’aumento di capitale avverrà alle stesse condizioni che sono previste per agli altri investitori.
Per finire, il CEO ha sottolineato come oltre un terzo” dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro sottoposto verrà destinato allo scopo dell’esodo volontario di alcuni dipendenti della banca aggiungendo che se l’operazione dovesse andare in porto ci saranno 270 milioni di costi in meno e MPS avrà un risultato operativo “in un’area confortevole al pari di altri competitor“. A questo punto non resta che attendere le novità dei prossimi giorno.
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