In un contesto generale improntato decisamente al rialzo, su Borsa Italiana spicca il segno rosso di Telecom Italia. Intendiamoci, non si tratta di nulla di drammatico visto che, ad oltre un’ora dall’avvio della seduta, il passivo di TIM è di appena lo 0,8 per cento a quota 0,333 euro per azione. Tuttavia, il rosso è decisamente in risalto se confrontato al rialzo di un punto percentuale e mezzo che il Ftse Mib sta registrando oggi.

I motivi alla base del calo di Telecom Italia sono prettamente di tipo tecnico.

Nei giorni scorsi, infatti, il titolo dell’ex monopolista aveva registrato un forte apprezzamento in avanti e quindi la flessione in atto oggi ci sta tutta. Per avere un’idea della performance messa a segno da TIM nelle ultime sedute è sufficiente considerare che lo scorso lunedì 21 marzo il titolo aveva chiuso a 0,29 euro. Da allora è iniziamo un recupero che ha portato le quotazioni dell’ex monopolista fino a 0,337 euro (dato di chiusura nella sessione di ieri). La dinamica dei prezzi di Telecom Italia nelle ultime settimane può essere analizzata usando il grafico in basso.

Come dicevamo in precedenza, il ribasso in atto oggi è del tutto fisiologico. La view su TIM resta infatti costruttiva. A tenere banco sono le proposte avanzate dai fondi KKR e CVC. Secondo alcuni analisti proprio i rumors su queste offerte, nonchè eventuali evoluzioni nelle trattative, sono gli elementi catalizzatori in grado di condizionare l’andamenti dei prezzi di TIM.

Ciò significa che non è possiibile fare trading sulle azioni Telecom Italia senza essere aggiornati sui due dossier. Prima di scendere nel dettaglio e fare un pò il punto della situazione, ricordiamo che per investire sul titolo Telecom Italia è possibile sfruttare la proposta del broker eToro (qui la nostra recensioen) che prevede la possibilità di fare trading online .

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Offerte KKR e CVC saranno drivers per le azioni Telecom Italia

Come messo in evidenza da Il Sole 24 Ore, dopo il fondo KKR anche CVC si è fatta avanti con Telecom Italia. Il fondo inglese nella serata del 25 marzo, infatti, ha rotto gli indugi presentando un’offerta non vincolante finalizzata all’acquisizione del 49 per cento di una società di nuova costruzione (quindi allo stato attuale dei fatti ancora non esistente) nella quale dovrebbero confluire il business connettività e servizi ICT di Telecom Italia TIM e i perimetri di Olivetti, Noovle, Telsy e Trust Tecnologies.

Alla luce della presentazione di una seconda offerta, quale sarà la decisione di Telecom Italia? Secondo gli ultimi rumors, il colosso delle telecomunicazioni avrebbe intenzione di trarre su entrambi i tavoli. L’offerta del fondo Usa KKR (0,505 euro ad azione per assumere il controllo di tutta la compagnia attraverso un’OPA) non verrebbe quindi scartata.

La decisione di trattare su entrambi i tavoli oltre che da fattori strategici sarebbe motivata anche dal fatto che le due proposte sono molto diverse tra loro. Infatti l’offerta del fondo newyorkese avrebbe come conseguenza il delisting di Telecom Italia mentre l’offerta di CVC punterebbe solo ad assumere il controllo di una partecipazione di minoranza in solo una delle quattro ramificazioni in cui Telecom Italia, se dovesse essere attuata la strategia dell’amministatore delegato Pietro Labriola, verrebbe divisa. Per la cronaca le 4 ramificazioni sono: consumer, rete, enterprise e TIM Brasil.

Dicevamo della scelta strategia di proseguire trattative con entrambi gli offerenti. Dal punto di vista operativo questa mossa potrebbe garantire un’ottima visibilità al titolo e magari, alla luce della concorrenza, spingere KKR e CVC a rivedere al rialzo le offerte. Uno scenario che non potrebbe che far bene a Telecom Italia in borsa.

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