Il rally del prezzo del petrolio non conosce tregua. Dopo la volata dei giorni scorsi ad oltre 100 dollari al barile, nelle ultime ore è venuto giù anche il muro dei 110 dollari al barile. Mentre è in corso la redazione del post, sia il contratto sul WTI che quello sul Brent segnano rialzi monstre.
In particolare, il petrolio WTI avanza del 6,44 per cento a 110 dollari al barile mentre il contratto sul Brent registra una progressione del 6,61 per cento ad un passo dai 112 dollari al barile. A sostenere la nuova impennata del prezzo del greggio sono le ultime notizie sulla guerra in Ucraina nonchè gli aggiornamenti sulle sanzioni attuate dall’Europa contro finanza ed economia russa.
Come messo in evidenza da molti analisti già la scorsa settimana, in assenza di indicazioni incoraggianti dal fronte di guerra, non ci sono motivi per ipotizzare che il prezzo del petrolio possa invertire la rotta. Questa prospettiva lascia intendere che le previsioni di Goldman Sachs sulla quotazione petrolio a 120 dollari nel giro di pochi giorni potrebbero non solo essere presto raggiunte ma anche diventare antiquate.
Una prospettiva che non lascia spazio a dubbi sulla strategia da adottare sull’asset petrolio. A tal proposito ricordiamo che per investire sul prezzo del petrolio non è ovviamente necessario comprare barili di greggio. Il modo più semplice e alla portata di tutti per operare è attraverso i Contratti per Differenza. Tra l’altro, e questo lo rammentiamo soprattutto ai traders che sono alle prime armi, ci sono broker come ad esempio eToro (leggi qui la recensione) che offrono la demo gratuita per fare pratica senza rischi.
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Quali azioni comprare con il petrolio in rally?
Il rialzo del prezzo del petrolio ha ovviamente effetti positivi sulle azioni che sono legate all’oil. Tutti i titoli petroliferi, in questi giorni, hanno segnato apprezzamenti significativi. Limitando l’attenzione alla sola Borsa Italiana, è impossibile non evidenziare il balzo in avanti che quotate come Tenaris, Eni e anche la disastrata Saipem hanno messo a segno negli ultimi giorni.
Tenaris, tra l’altro, è in testa al paniere di riferimento nella seduta di oggi 2 marzo. La quotata nell’ultimo mese ha segnato una performance positiva del 5 per cento ma è stato a partire dalla scorsa settimana che il titolo si è letteralmente infiammato passando dai 10,80 euro di giovedì ai 12 euro attuali.
Lo stesso discorso vale per Eni. Il Cane a Sei Zampe nel corso dell’ultimo mese ha segnato un balzo del 6,5 per cento. I prezzi sono passati dai 13,36 euro dello scorso giovedì ai 14,39 euro attuali.
E per finire c’è anche Saipem. A causa delle vicessitudini societarie la performance su base mensile del titolo engineering resta negativa (-23 per cento), tuttavia, anche in questo caso, i prezzi si sono leggermente rialzi (un elemendo positivo se si considera che il Ftse Mib è crollato dal giorno dello scoppio della guerra in Russia).
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