Borsa di Milano in forte difficoltà nella prima seduta della settimana in scia all’aggravamento della guerra tra Russia e Ucraina. In un contesto generale caratterizzato da vendite diffuse, c’è un solo titolo che non solo si muove palesemente in controtendenza ma sembrerebbe addirittura avvantaggiarsi dal conflitto in atto: si tratta di Leonardo.
Le azioni del colosso della Difesa registrano una progressione di oltre il 14 per cento a quota 7,93 euro. Nella prima parte della mattinata, le azioni Leonardo sono state addirittura sospese da Borsa Italiana per eccesso di rialzo.
Come si può vedere dal grafico in basso, le quotazioni Leonardo nel corso dell’ultimo mese hanno segnato una progressione di oltre il 22 per cento. Il balzo è in realtà scattato a partire dalla scorso giovedì, giorno dell’invasione russa dell’Ucraina.
Per avere un’idea dell’ampiezza della progressione è sufficiente considerare che la seduta di mercoledì di Leonardo si era chiusa a 6,40 euro. E’ evidente che l’elemento catalizzatore è proprio la guerra. Ovviamente il forte rialzo messo a segno nelle ultime sedute ha determinato il miglioramento della performance su base base semestrale e di quella su base annua. Rispetto a sei mesi fa, il prezzo delle azioni Leonardo è più alto del 15 per cento mentre anno su anno il rialzo è del 19 per cento.
Considerando la dinamica che è in atto in questi giorni, si deve concludere che il prezzo delle azioni Leonardo è destinato a crescere in caso di ulteriore intensificazione del conflitto armato? La risposta è affermativa e non tanto per la guerra tra Russia e Ucraina di per sè quanto per il crescente coinvolgimento degli altri paesi europei a partire dalla Germania. Berlino ha infatti autorizzato massicci invii di forniture militari all’esercito ucraino.
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Azioni Leonardo: impatto commessa per Eurodrone
Il rialzo di Leonardo stupisce solo chi ha scarsa dimestichezza con i meccanismi di mercato. E’ normale che in un contesto di guerra, le solo quotate in grado di trarre beneficio sono quelle che operano nella produzione di armamenti.
Leonardo, però, è abile a sfruttare anche un altro driver. Nei giorni precedenti allo scoppio del conflitto, il titolo si è aggiudicato la commessa per l’Eurodrone.
Airbus e l’Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti hanno siglato un contratto globale Eurodrone che comprende anche lo sviluppo e la produzione di 20 sistemi e 5 anni di supporto iniziale in servizio. Airbus, in quanto capocommessa, ha siglato il contratto in rappresentanza dei tre subappaltatori principali tra i quali spicca l’italiana Leonardo.
Ricordiamo che Eurodrone è un sistema aereo a pilotaggio remoto, media altitudine e lunga durata con capacità versatili che rendono il dispositivo la piattaforma perfetta per missioni di intelligence ma anche per la sorveglianza e per l’acquisizione obiettivi. Grazie ad una architettura aperta, Eurodrone, in futura, porà essere modellato e adattato alla luce di quelle che saranno le esigenze delle forze armate coinvolte.
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