Il risiko del settore bancario è uno dei temi più interessanti dal punto di vista dell’investitore poichè in grado di creare un forte dinamismo sulle quotate interessate che, operativamente, può essere sfruttato per fare trading online. Dopo lo stop delle trattative in vista di una possibile fusione tra Unicredit e Monte dei Paschi, l’argomento ha perso appeal.
Ebbene quella di oggi potrebbe essere una giornata decisiva per il ritorno dell’interesse sul tema delle fusioni tra banche grazie alla presa di posizione del numero uno di Banco BPM Giuseppe Castagna.
Il manager, nel corso del 126esimo congresso nazionale della Fabi, ha usato parole molto interessanti in merito ad un possibile interesse della sua banca verso Monte dei Paschi.
Rispondendo ad una domanda su una eventuale futura apertura di un dossier, Castagna fa usato testuali parole: “mai dire mai“. Per meglio esplicitare la sua posizione, il numero uno di Banco BPM ha poi aggiunto che la situazione è in grande evoluzione con MPS che è stata in parte risanata e che lo sarà ancora di più con l’arrivo di nuovi capitali. A quel punto, ha poi concluso l’AD, sarà necessario capire a che punto sono le singole banche e quindi, eventulmente, capire come orientarsi.
Concretamente Castagna non ha fornito alcun elemento, tuttavia il cambio di passo rispetto alla sua prospettiva passata su MPS è evidente. Se fino a pochi mesi fa, il numero uno di Banco BPM aveva sempre negato l’esistenza di un interesse per la banca toscana, adesso si è passati al mai dire mai. Sono proprio queste tre parole che potrebbero riaccedere l’appeal del mercato sul tema del risiko bancario. Il ritorno delle indiscrezioni sulla possibile fusione tra Banco BPM e MPS, nel caso specifico, potrebbe determinar euna discreta volatilità sui due titoli da sfruttare per fare trading online.
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Risiko settore bancario: 2022 sarà decisivo
Se è stato Castagna ad aprire la porta al ritorno delle indiscrezioni sul risiko bancario, i rappresentanti delle altre banche intervenuti al convegno della Fabi, hanno comunque assecondato gli scenari di M&A.
Ad esempio l’amministratore delegato di Unipol Carlo Cimbri ha affermato che BPER Banca (di cui Unipol detiene il 18,1 per cento del capitale) procederà con eventuali acquisizioni solo nel caso in cui ci sarà una convenienza economica a procedere in questa direzione. In merito a Banca Popolare di Sondrio (di cui Unipol ha in mano il 9 per cento), il suo destino è nelle mani della stessa Popolare di Sondrio. Lo stesso Cimbri ha però ammesso che, una volta terminata la trasforazione di Pop di Sondrio in una spa (previsto entro la fine dell’anno), BPER potrebbe essere una sorta di interlocutore naturale sia alla luce della continuità culturale “che per le tante società prodotto in comune“.
Oltre a Cimbri e Castagna, a fornire indicazioni su eventuali operazioni di M&A è stato ovviamente anche il numero uno di Monte dei Paschi, Giudo Bastianini. Il manager ha affermato che, nel momento in cui finirà il processo di ristrutturazione che il Tesoro sta concordando con l’Europa, MPS sarà in grado di stare in piedi da sola oppure di prendere parte ad eventuali operazioni di integrazione con altre banche, partendo però da una posizione più solida rispetto a quella del passato.
Tirando quindi le somme, il 126esimo congresso nazionale della Fabi ha praticamente scongelato il vecchio tema del risiko bancario. Una buona notizia per chi ha azioni delle banche in portafoglio ma anche per chi fa trading online con broker come eToro (qui il sito ufficiale).
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