Le banche potrebbero presto tornare a staccare i dividendi rimasti congelati a seguito della decisione BCE di bloccare lo stacco delle cedole e sospendere i riacquisti di azioni proprie come misura precauzionale di protezione delle liquidità degli istituti a seguito dell’emergenza covid19. Grazie al miglioramento del contesto economico, a sua volta agevolato dalla campagna di vaccinazione a tappeto condotta da molti stati, l’EuroTower sarebbe orientato a non rinnovare, oltre la scadenza naturale, il blocco dei dividendi. Ciò significa che, salvo imprevisti, la Banca Centrale Europea il prossimo 23 luglio, dovrebbe rimuovere tutte le restrizioni fin qui adottate in materia di dividendi delle banche. Stop anche al blocco dei buy-back del settore bancario.
Eliminando le restrizioni, le banche europee (comprese quelle italiane) avrebbero nuovamente le mani libere per staccare e pagare i rispettivi dividendi.
BCE verso revoca stop dividendi banche: gli aggiornamenti
Per il via libera ufficiale della BCE allo stacco dei dividendi delle banche europee è necessario attendere 23 luglio prossimo. Tuttavia la decisione può essere considerata scontata poichè la scorsa settimana era stato il numero uno della Vigilanza dell’EuroTower Andrea Enria ad affermare che il ban sarebbe stato eliminato grazie al miglioramento del contesto di riferimento.
Nel dettaglio il rappresentante BCE ha affermato che in assenza di avversi significativi, la raccomandazione BCE di non distribuire dividendi o di distribuirli rispettando un tetto massimo fino alla fine del terzo trimestre 2021 è destinata a non essere prorogata. Di conseguenza l’autorità di Vigilanza BCE è pronta a tornare a considerare “dividendi e buyback come parte del nostro normale processo di supervisione”.
Le parole di Enria sono arrivate nel corso di una audizione dinanzi al Parlamento Europeo e quindi sono da ritenersi ufficiali. L’atto del 23 luglio prossimo, quindi, è destinato ad essere una pura formalità.
Cosa succederà a questo punto? Lo scenario più probabile è che il 23 venga abrogato il ban e a partire dall’1 ottobre (inizio del quarto trimestre 2021), le banche europee possano tornare a staccare i dividendi fin qui rimasti congelati e ad effettuare operazioni di buy-back, anche queste bloccate.
Visto che la data del 23 luglio è imminente, è necessario adottare subito un approccio selettivo andando ad individuare quali sono le banche italiane che potrebbero offrire i dividendi più interessanti. Trovare questi titoli significa avere fin da subito ben chiare quelle che sono le quotate che potrebbero registrare le variazioni di prezzo più consistenti sfruttando l’appeal stacco dividendo. Su queste quotate è possibile investire anche attraverso i CFD. In questo caso consigliamo di usare un broker come eToro (leggi qui la recensione completa) che non prevede commissioni nel trading sulle azioni.
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Dividendi banche italiane 2021: i migliori rendimenti
Quali saranno i migliori dividend yield delle banche italiane dopo che la BCE avrà eliminato le restrizioni sullo stacco? Alcuni analisti, come quelli di Equita, hanno già elaborato delle previsioni che possono essere molto utili per capire dove investire (qui la demo ufficiale eToro).
Secondo la sim milanese, Enria ha lasciato intendere che l’EuroTower si attende che la distribuzione dei dividendi, anche dopo il ban, continui ad essere prudente e proporzionata a quella che è l’effettiva capacità di “generazione di capitale interno delle banche”. Premesso questo è al dividend yield che è necessario guardare per capire quali possano essere i migliori dividendi delle banche.
Analizzando il rapporto tra l’ultimo dividendo annuo per azione e il prezzo del titolo, le cedole più interessanti potrebbero essere (in ordine crescente), quelle proposte da: Intesa Sanpaolo (ai prezzi attuali oltre il 6 per cento di dividend yield), Unicredit (rendimento di oltre il 6,2 per cento), Banca Mediolanum (dividend yield del 9,1 per cento) e Banca Generali con il 7,5 per cento.
Quindi tra i primi 4 dividendi troviamo: due cedole riferite a banche e due a quotate del risparmio gestito.
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