Ha preso ufficialmente il via oggi 14 giugno 2021, l’OPA (offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria) lanciata da Crop Demetra Limited, società interamentre controllata da Gowan Company, su Isagro, società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana. L’offerta riguarda 12.550.877 azioni ordinarie Isagro che sono rappresentative del 32,41 per cento del capitale della società italiana.
Il periodo valido per aderire ha appunto inizio oggi e si concluderà il prossimo 2 luglio 2021, salvo proroghe.
Crop Demetra riconoscerà agli azionisti che partecipano all’operazione un corrispettivo in denaro pari a 2,76 euro per ogni azione che sarà portata in adesione all’offerta.
OPA Isagro finalizzata al delisting della società
L’OPA lanciata dall’americana Crop Demetra su Isagro è finalizzata all’adempimento degli obblighi legali in esecuzione del contratto di compravendita che è stato sottoscritto tra Gowan Company, in qualità di acquirente, e Giorgio Basile e altri soci di Piemme, in qualità di venditori. Da tale contratto è scaturito un mutamento degli assetti di controllo di Isagro. A seguito dell’OPA è previsto il delisting del titolo Isagro da Piazza Affari. In poche parole, come recentemente avvenuto anche al titolo Credito Valtellinese, anche Isagro darà il suo addio a Borsa Italiana.
Già prima del lancio dell’OPA, Isagro aveva comunicato che, per effetto della pubblicazione della comunicazione avente a oggetto l’annuncio del sorgere dei presupposti di legge per la promozione dell’OPA, le attuali 14.174.919 azioni sviluppo Isagro sarebbero state automaticamente convertite in 14.174.919 azioni ordinarie con un rapporti di conversione 1:1.
Cosa significa delisting di Isagro da Borsa Italiana
Poichè la riuscita dell’OPA lanciata dagli americani di Crop Demetra su Isagro è praticamente scontata, possiamo già guardare a quello che avverrà dopo la conclusione dell’operazione. Come detto, l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria, è finalizzata al delisting di Isagro. Con l’addio della storica società a Piazza Affari, l’Italia perderà l’unica quotata attiva nel settore degli agrofarmaci.
Per completezza di informazione ricordiamo che, teoricamente, il governo Draghi avrebbe potuto esercitare la golden power per bloccare l’acquisizione. Dall’esecutivo, però, non è arrivato alcun segnale in tal senso. A fine aprile, anzi, palazzo Chigi ha rotto gli indugi affermando che non sarebbero stati esercitati i poteri speciali ai sensi della normativa cd. golden power che, per la cronaca, prevede il possibile intervento del governo per salvaguardare gli interessi delle imprese che operano in settori strategici e di interesse nazionale come ad esempio quello della difesa, dell’energia, dei trasporti, delle telecomunicazione e della sicurezza nazionale (leggi nr 56 del 2012).
L’esecutivo Draghi, giustamente alla luce del mercato in cui Isagro opera e del ruolo dell’Italia in questo settore, non ha invididuato gli estremi per l’esercizio della goldem power e così l’operazione è stata finalizzata.
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