Il mondo del calcio così come è conosciuto oggi, potrebbe presto non esiste più o comunque evolvgersi verso qualcosa di profondamente diverso. E’ notizia di questa notte il lancio da parte di 12 club inglesi, italiani e spagnoli, di una nuova competizione pan-europea: la Super League. Attenzione perchè stiamo parlando di una competizione che nasce dal basso ossia un campionato tra 12 big deciso dalle stesse società partecipanti senza alcuna regia da parte dell’Uefa o delle varie federazioni che anzi hanno già espresso il loro disappunto. 

Le notizie sulla Super League hanno immediatamente messo le alti alle società coinvolte che sono quotate in borsa. Un esempio è la Juventus che, fin dal momento dell’apertura delle contrattazioni, è stata immediatamente travolta dagli acquisti. Mentre è in corso la redazione del post il titolo Juve registra un rialzo del 12 per cento a quota 0,866 euro. Nel corso della mattinata il prezzo delle azioni Juventus si era spinto fino a 0,855 euro per poi ritracciare leggermente sui livelli attuali. Al di là delle oscillazioni della quotazione, l’appeal sul titolo bianconero è altissimo ed è probabile che possa restare tale per tutta la giornata fino a quando non dovesso esserci altre informazioni sulla Super League. 

La Juve è stata una delle prime società ad aver annunciato la sua partecipazione al progetto Super League. Da Torino è infatti arrivato un comunicato stampa nel quale si parla di Super League come un progetto di lungo termine strutturato attorno ad una società ad hoc, di proprietà degli stessi partecipanti, da cui nascerà poi una nuova lega. Praticamente tutto il progetto parte e si sviluppa dal basso su iniziativa dei 12 club proponenti. 

Dal punto di vista strategico, almeno nel breve termine, sfruttare le novità sulla Super League per comprare azioni Juve è un’idea da prendere in considerazione come dimostra l’andamento del titolo bianconero in borsa. Sul più lungo termine, però, non è detto che che la strategia rialzista possa essere vincente a prescindere. Come vedremo tra poco il progetto Super League ha già incassato un secco no da parte dell’Uefa e delle altre “autorità” del mondo del calcio. Morale della favola non è detto che l’associazione Super League possa vedere la luce e che quindi questa competizione ci possa essere davvero. 

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Super League: chi ne fa parte

Abbiamo detto che i club che hanno dato vita alla società per la Super League sono 12. Oltre alla Juve ci sono per l’Italia il Milan e l’Inter. C’è poi la rappresentanza inglese con Arsenal, Chelsea, Liverpool Manchester City, Manchester United e Tottenham (attualmente la più numerosa) e quella spagnola con Atletico Madrid, Real Madrid e Barcellona.

Non sono presenti club tedeschi e neppure francesi anche se, secondo successive indiscrezioni, le big della serie A francese sarebbero pronte ad entrare. 

Super League come funziona

Uno degli aspetti più interessanti dell’imporante novità riguarda il funzionamento della nuova competizione decisa dagli stessi partecipanti. Come funziona la Super League (anche se sarebbe più opportuno dire come dovrebbe funzionare)? In pratica ciascun club aderente (quindi i 12 fondatori che, però, potrebbe presto diventare 15 se anche le francesi dovessero entrare in campo), sarà chiamato a sottoscrivere una quota del capitale sociale della società che verrebbe creata ad hoc per la costituzione della nuova Super League. L’investimento iniziale sarebbe pari a “2 milioni di euro incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori 8 milioni“. Tuttavia le società ritengono che grazie ai diritti tv possano arrivare a ricevere un contributo netto di 3,5 miliardi. 

I 12 fondatori (che potrebbero salire a 15), continueranno a partecipare rispettive competizioni nazionali e, fino al momento in cui la Super League non prenderà il via, anche alle “competizioni europee alle quali hanno titolo di accedere” a partire dalla Champions League.

Se la Super League dovesse effettivamente iniziare, allora nascerà un campionato pan-europeo al quale parteciperanno i membri fondatori della società (oggi 12 ma non è escluso che possano salire a 15) ai quali poi “aggiungeranno altri club secondo un processo di ammissione, per un totale di 20 club“.

Nella nota di stampa diffusa dalla Juve si può leggere che attualmente non è possibile dire con certezza se il progetto sarà realizzato nè tantomeno prevedere quelle che sono le tempistiche necessario. 

Il motivo di questa puntualizzazione, al di là degli ovvi problemi di organizzazione, è legato alle reazioni delle autorità del calcio. E difatti gli stessi partecipanti si auspicano che il progetto Super League possa essere attuato in accordo “con FIFA e UEFA, tenendo in considerazione gli interessi degli altri stakeholder che fanno parte dell’ecosistema calcistico“. In base alle reazioni a caldo delle varie autorità che Super League chiama in causa, tale accordo appare del tutto improbabile.

Super League: reazioni Lega e UEFA

La reazione di Lega e UEFA all’annuncio in merito alla Super League non si è fatta attendere. Per quello che riguarda l’Italia, il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, e quello della Figc, Gabriele Gravina avrebbero già convocato un consiglio d’urgenza in Lega Serie A per discutere della questione. 

Ancora più dura la reazione dell’UEFA che ha diramato una nota in cui si afferma che di concerto con le federazioni dei rispettivi paesi, verranno adottati tutti i provvedimenti necessari per fermare quello che viene definito un cinico progetto che è basato sull’interesse personale di pochi club.

La UEFA ha anche fatto sapere che prenderà in considerazione tutte le misure a disposizione, ad ogni livello, sia giudiziario che sportivo, per evitare che la Super League possa vedere la luce. Stando ad alcuni rumors si parla già di una causa miliardaria contro i club che parteciperanno alla formazione della nuova lega delle big.

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