Doppia buona notizia per gli azionisti del Credito Valtellinese. Nell’ambito dell’OPA lanciata sulla totalità delle azioni Creval da Credit Agricole Italia, l’offerente ha reso noto di aver alzato l’asta del prezzo offerto. Nello specifico il prezzo originario pari a 10,5 euro è stato aumentato a 12,2 euro. Sia il primo prezzo che il secondo deve essere intesi cun dividendo vale a dire includendo le cedole relative ad eventuali dividendi distribuiti dall’emittente. 

L’aumento del corrispettivo dell’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie di una società quotate che è finita nel mirino di un acquirente, è una strada spesso scelta dall’offerte per persuadere quanti più azionisti possibile o ottenere in questo modo maggiori adesioni all’operazione. Aumentano il prezzo offerto per l’OPA Creval, Credit Agricole Italia sta dimostrando di fare molto sul serio e di essere intenzionata a portare a casa il risultato sperato. 

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Che il Credit Agricole Italia non abbia intenzione di mollare la presa ma anzi punti a rilanciare, lo si può intuire anche da un secondo aggiornamento dell’offerta. La banca acquirente, infatti, ha specificato che nel momento in cui si dovesse trovare a detenere una partecipazione complessiva superiore al 90 per cento del capitale del Creval, riconoscerebbe immediatamente un corrispettivo addizionale pari 0,3 euro per ciascuna azione portata in adesione.

Cosa significa questo passaggio? In pratica nel caso in cui le adesioni pervenute dovessero essere superiori al 90 per cento del capitale, il corrispettivo offerto per ogni azione portata in adesione salirebbe dagli attuali 12,2 euro (che, come abbiamo già detto, sono stati rivisti al rialzo), a 12,5 euro. Questo sarebbe ovviamente il migliore degli scenari per un azionista che ha deciso di aderire all’OPA lanciata dal Credit Agricole Italia. Ovviamente nel caso in cui le adesioni non arrivino al 90 per cento ma siano comunque superiori ai target fissati per la riuscita dell’operazione, allora non ci sarebbe l’assegnazione di alcun corrispettivo aggiuntivo. 

Invitiamo i nostri lettori azionisti di Creval, a notare che, in caso di realizzazione del migliore degli scenari (quindi se le adesioni dovessero arrivare al 90 per cento del capitale) ci sarebbe un incremento del prezzo rispetto alla prima offerta di ben 2 euro!

OPA Creval: aumento prezzo non è una sorpresa

La decisione del Credit Agricole Italia di incrementare il prezzo offerto nell’ambito dell’OPA su Creval non è in realtà una sorpresa. Appena pochi giorni fa l’imprenditore francese Denis Dumont, che con la sua holding Dgfd controlla il 6,15 per cento del capitale di Creval, aveva invitato la banca francese ad incrementare il corrispettivo offerto per le azioni portate in adesione. 

La Dgfd con un comunicato stampa ha affermato che in caso di mancata revisione e di fallimento dell’operazione, potrebbe intraprendere “tutte le più opportune azioni finalizzate a dare stabilità all’azionariato e a sostenere l’indipendenza assoluta di Creval, oggi più che mai una public company, e consentirle di cogliere, senza ostacoli, nuove ed ulteriori opportunità di crescita, a beneficio di tutti i dipendenti, i clienti, gli azionisti ed i territori dove opera”.

Secondo la holding di Denis Dumont, il Credito Valtellinese è oggi una banca trasformata ed è tra le più solide sul mercato europeo con una “qualità del credito ottimale e un core business fortemente migliorato e più profittevole“. 

Alla luce delle recenti novità, è evidente l’appello della Dgfd sia stato accolto da Credit Agricole Italia. 

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