Tra le quotate che su Borsa Italiana oggi 3 dicembre registrano le flessioni di prezzo più consistenti ci sono tutte e tre le rappresentanti del settore petrolifero ossia Saipem, Eni e Tenaris. I ribassi dei tre titoli non sono consistenti ma spiccano in un contesto generale che vede Piazza Affari muoversi attorno alla parità anche a causa dell’assenza di stimoli. 

Come certamente saprai se hai azioni oil in portafoglio, quando l’intero comparto petrolifero registra un calo in borsa, la responsanbilità è da ricercare nell’andamento negativo del prezzo del petrolio.

E in effetti la quotazione petrolio oggi registra una leggera flessione che, come è accaduto tante altre volte in passato, impatta negativamente sulle prestazioni dei titoli che più risentono delle variazioni del greggio. Ciò crea quelle correlazioni che sono da sfruttare per fare trading online (qui la guida per iniziare da zero) sia sul petrolio che sulle stesse azioni oil. Tra l’altro, scegliendo un broker autorizzato come ad esempio eToro (leggi qui la recensione completa) puoi investire sia sull’oil ch sui petroliferi da una stessa piattaforma. Scopri come fare attivando un conto demo gratuito che ti permetterà di fare pratica senza rischi. 

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Venendo ai numeri, il prezzo delle azioni Saipem registra una flessione dell’1,72 per cento che riporta i valori poco sopra i 2 euro. Segno rosso anche per Eni che evidenzia un ribasso dell’1,53 per cento a quota 8,36 euro  mentre il prezzo delle azioni Tenaris è il calo dell’1,45 per cento a 6,52 euro.

Insomma queste variazioni percentuali dicono solo una cosa: oggi per i titoli oil è una giornata negativa. Operativamente questa situazione può essere sfruttata per fare short trading ossia per investire al ribasso e quindi guadagnare con i cali. Se vuoi imparare ad investire con le posizioni short, apri un conto demo con un broker autorizzato come IG e inizia a fare pratica: subito per te 30 mila euro virtuali.   

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Una strategia interessante per operare potrebbe essere quella di comprare ai prezzi attuali sperando poi in un rialzo. Ora sono gli stessi fatti a suggerire che una progressione in avanti potrà esserci solo nel momento in cui il prezzo del petrolio tornerà a risalire. Questo potrebbe avvenire nel momento in cui l’OPEC+ raggiungerà un compromesso sui tagli. 

Esito riunione OPEC+ assist per azioni Eni, Saipem e Tenaris

I colloqui tra i paesi membri dell’OPEC+ riprenderanno oggi e di conseguenza è logico attendersi variazioni di prezzo interessanti sui titoli petroliferi di Borsa Italiana non appena arriveranno delle novità dal meeting. 

I paesi membri sono ancora alla ricerca di un compromesso sui tagli alla produzione che però tarda ad arrivare. E il motivo è semplice: coniugare le varie esigenze, soprattutto alla luce dell’attuale grave crisi globale, non è affatto semplice come già avevamo anticipato nell’articolo sulle previsioni del vertice OPEC di dicembre

Stando a quelle che erano le premesse della vigilia, la riunione dell’OPEC+ avrebbe dovuto rinnovare i tagli petroliferi esistenti di 7,7 mln di barili al giorno almeno fino a marzo dell’anno prossimo in modo tale da creare un cuscinetto nel caso in cui la crisi globale innescata dalla pandemia si fosse aggravata.

Questo nelle intenzioni perchè nella realtà alcuni paesi starebbero spingendo per aumentare i volumi nel 2021. Tali paesi, che giustificano la loro posizione alla luce del prezzo del brent attuale, sono: Russia, Iraq, Nigeria e Emirati Arabi Uniti.

Dinanzi a questa posizione è ovvio che l’obiettivo sia adesso quello di trovare un compromesso. Tra le tante ipotesi che sono circolate nelle ultime ore ci sono:

  • il rinnovo della politica esistente alla riduzione dei tagli di 0,5 mln di barili al giorno ogni mese a partire da gennaio.
  • il rinnovo dei tagli esistenti a gennaio e di conseguenza l’incremento della produzione di 1 mln di barili al giorno a febbraio/marzo e di un ulteriore milione di barili al giorno ad aprile.

E’  logico che, a seconda di quella che sarà la soluzione trovata, la quotazione petrolio e di conseguenza anche i titoli petroliferi ne subiranno gli effetti che potrai anche sfruttare per fare trading attraverso i CFD (qui il sito ufficiale eToro).

Il giudizio degli analisti 

Secondo gli analisti di Equita, i paesi che fanno parte del cartello dell’OPEC+ devono cercare di trovare un delicato equilibrio “tra l’aumento dei prezzi per migliorare le proprie finanze, ma non così tanto da incentivare la produzione non convenzionale negli Usa“. Gli analisti della sim milanese vedono la quotazione petrolio 2021 a quota 50 dollari al barile (valore del brent) anche se, considerando l’andamento della pandemia, è più probabile che il Brent si stabilizzi in un range tra i 40 e i 50 dollari al barile nella prima metà del 2021, per poi rafforzarsi nel secondo trimestre. 

Tra i singoli titoli petroliferi di Borsa Italiana, la preferenza della sim Equita va ad Eni. A tal riguardo puoi trovare più informazioni nel post: comprare azioni Eni o Saipem?

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