C’è un titolo su Borsa Italiana che, passo dopo passo, sta provando a recuperare almeno una parte dell’enorme passivo accumulato negli ultimi mesi: Banca Monte dei Paschi di Siena. Nonostante le quotazioni del titolo nella seduta di oggi 19 novembre 2020 di Borsa Italiana non registrino apprezzamenti dirompenti (il titolo alle ore 13,15, infatti, avanza di un modesto 0,24 per cento), il segno verde fa però notizia per due motivi diversi.

Da un lato si tratta di un andamento in controtendenza rispetto all’andamento generale della borsa (e quando ciò avviene è perchè ci sono fattori domestici che spingono a comprare azioni) e dall’altro si tratta della decima progressione consecutiva. Un piccolo record che ha permesso al valore delle azioni MPS di salire del 6,45 per cento su base mensile. Considerando che anche i volumi sono molto interessanti, è evidente che c’è appeal sul titolo.

La domanda diventa quindi: perchè da giorni si sta consolidando un forte interesse da parte degli investitori sulle azioni Monte dei Paschi? Tra l’altro, prima di scendere nel dettaglio, ricordo che per investire in borsa non si è obbligati ad acquistare titoli ma è sempre possibile anche operare attraverso i CFD usando un broker autorizzato come eToro (leggi qui le opinioni) che offre la demo gratuita. 

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Fusione Unicredit MPS torna in primo piano?

A condizionare positivamente l’andamento in borsa di Monte dei Paschi sono le indiscrezioni in merito alla fusione con Unicredit. Il tema non è affatto nuovo ma in passato le varie ipotesi di aggregazione avevano subito mostrato di essere solo voci prive di riscontri. Oggi la valutazione da fare potrebbe essere diversa. Stando ai rumors, infatti, il management di Unicredit potrebbe presto aprire al MEF sull’ipotesi di acquisizione della banca toscana. 

L’ingresso in campo di Unicredit permetterebbe al Tesoro di chiudere entro il 2021 la sua uscita dal capitale di Monte dei Paschi di cui oggi è socio principale. 

Poichè anhe in passato si era parlato di avances del MEF su Unicredit, per quale motivo questa volta la banca guidata da Mustier dovrebbe guardare con più interesse all’operazione? Una spiegazione c’è e riguarda il cambio delle condizioni dell’offerta.

Secondo le indiscrezioni di stampa le misure decise dal governo su rischi legali e conversione immediata delle DTA fuori bilancio in crediti fiscali, renderebbero la fusione più appetibile dal punto di vista di Unicredit. La big del settore bancario, infatti, correrebbe meno rischi in una eventuale operazione di fusione. 

In particolare, la norma sulle imposte differite consentirebbe ad Unicredit di usare i circa 3,7 miliardi di euro di DTA di MPS che sono attualmente fuori bilancio a prescindere dalle redditivitaÌ? attesa futura della banca compratrice. 

Per gli analisti di Equita, con queste misure, l’operazione, dal punto di vista industriale, avrebbe più senso per Unicredit poichè consentirebbe alla banca guidata da Mustier di migliorare il suo posizionamento nazionale con una quota mercato che passerebbe dall’11 per cento al 16,5 per cento. Unicredit resterebbe comunque alle spalle di Intesa Sanpaolo che, dopo la fusione con UBI, ha in mano una quota del 19 per cento del mercato bancario italiano.

Come nel caso di MPS, anche le azioni Unicredit potrebbero segnare variazioni di presso significative in scia alle indiscrezioni sulla fusione con la banca toscana. Per investire in azioni Unicredit attraverso i CFD puoi far pratica con la demo eToro (qui il sito ufficiale)

Ad ogni modo, hanno concluso gli analisti, un’eventuale aggregazione tra le due banche non incrementerebbe le probabilità che si possa attuare uno spin-off delle attività italiane della banca guidata da Mustier da quelle estere. 

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