Oggi è stato il giorno dei conti trimestrali di Eni. Il colosso del Cane a Sei Zampe ha pubblicato i risultati dei primi nove mesi 2020 a metà seduta. La trimestrale ha avuto come effetto il rafforzamento del rosso che, comunque, era già presente fin dall’avvio delle contrattazioni per effetto del clima fortemente negativo che oggi 28 ottobre ha caratterizzato Piazza Affari come si può leggere nella cronaca della seduta.
Le forti vendite hanno determinato il crollo delle quotazioni Eni sotto i 6 euro (grafico in basso). Alla luce del deprezzamento, la performance di borsa del Cane a Sei Zampe ha registrato un peggioramento sia su base mensile che su base annua. Rispetto a un mese fa, il prezzo delle azioni Eni è più basso dell’11 per cento mentre su base annua si evidenzia un calo del 57 per cento.
Prezzi così bassi possono essere un’occasione di acquisto come del resto, proprio su Borsa Inside, avevamo evidenziato appena poche settimane fa (il post di riferimento è: Valore azioni Eni a -50% da inizio anno: comprare a questi prezzi conviene?). A tal riguardo ricordiamo che per investire in borsa non serve acquistare titoli in senso fisico. Una valida alternativa, ideale per chi punta a sfruttare le oscillazioni di prezzo senza comprare azioni, è il CFD Trading. Per imparare a tradare azioni è sempre consigliabile partire dal conto demo. Scegliendo ad esempio il broker eToro (leggi qui la recensione) è possibile avere una demo gratuita con 100 mila euro virtuali.
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Trimestrale Eni: i conti dei primi nove mesi 2020
Inutile dire che sulla trimestrale Eni ha pesato il forte calo del prezzo del petrolio a sua volta provocato dal coronavirus e dal lockdown. Il Cane a Sei Zampe ha chiuso i primi nove mesi con ricavi della gestione caratteristica pari a 32,36 miliardi di euro, in ribasso del 40 per cento rispetto ai 65,67 miliardi ottenuti un anno fa. Nello stesso periodo la produzione di idrocarburi ha registrato un ribasso del 6 per cento a quota 1,74 milioni di barili al giorno.
Scendendo nel conto economico, i primi tre trimestri si sono chiusi con un utile operativo adjusted pari a 1,41 miliari di euro, in ribasso rispetto ai 6,79 miliardi messi a segno nello stesso periodo di un anno fa. Di conseguenza il risultato netto adjusted è stato negativo per 808 milioni di euro contro l’utile di 2,33 miliardi dei primi 9 mesi 2020.
Per quello che riguarda il debito, a fine settembre 2020, l’indebitamento netto di Eni aveva segnato una progressione a quota 19,85 miliardi di euro contro i 17,12 miliardi di inizio anno.
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Oltre ad approvare i conti trimestrali, il consiglio di amministrazione di Eni ha anche fornito delle indicazioni sul dividendo. La società ha confermato la politica dei dividendi che era stata già annunciata alla comunità degli investitori durante la presentazione della semestrale.
Ricordiamo che la politica sui dividendi Eni prevede una cedola annua composta da un valore base fissato a 0,36 euro per azione e una componente variabile crescente al crescere del prezzo del Brent fino a 60 dollari al barile. Tale politica è valida per i prezzi del Brent uguali o superiori a 45 dollari al barile.
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