Giornata storta per la quotazione petrolio e per molti titoli petroliferi tra cui gli italiani Saipem e Tenaris. La decisione del colosso saudita Saudi Aramco di tagliare i prezzi dell’Arab Light per Asia e Stati Uniti ha scatenato le vendite sull’oil con WTI e Brent che sono tornati a soffrire. A preoccupare gli operatori il fatto che il colosso statale saudita abbia deciso di rivedere al ribasso i prezzi per il suo mercato di riferimento quale è, appunto, quello asiatico e le indiscrezioni di Bloomberg secondo cui presto potrebbe essere tagliato il prezzo dell’Arab Light anche per l’Europa Occidentale e per tutta la regione del Mediterraneo.
A seguito della mossa dei sauditi, la quotazione petrolio WTI è scesa sotto i 40 dollari mentre il prezzo del Brent ha segnato una flessione sotto i 42 dollari al barile.
Come si può vedere dal grafico in basso, l’oil è tornato sotto tensione dopo settimane, se non mesi, decisamente positive.
Secondo alcuni analisti, il forte calo registrato oggi dalle quotazioni petrolifere, rappresenta il primo stop al trend rialzista che si era appunto consolidato nell’ultimo periodo. Attenzione perchè calo del prezzo del greggio non significa che si debba stare alla larga da questo asset. Anche il ribasso, infatti, è un’occasione per investire sulla quotazione petrolio attraverso strumenti derivati come i Contratti per Differenza. Il broker eToro (leggi qui la recensione completa) ti offre la demo gratuita per imparare a comprare e vendere CFD Petrolio senza fare errori. Puoi avere 100.00 euro virtuali per esecitarti partendo dal link in basso.
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Il calo di oggi delle quotazioni petrolifere potrebbe essere solo l’inizio di un movimento ribassista più profondo. Secondo quanto affermato dalla Reuters, i colossi Usa starebbero incrementando le loro perforazioni per incrementare l’offerta e beneficiare così dell’incremento delle quotazioni del greggio. Un comportamento simile potrebbe riportare sotto pressione il prezzo dell’oil. A rafforzare la preoccupazione anche le dichiarazioni del Vice Ministro dell’Energia russo, Pavel Sorokin, secondo il quale per rivedere il prezzo del petrolio ai livelli del 2018 e del 2019 è necessario attendere ancora deu o tre anni. Da ciò ne consegue che la mossa americana sarebbe del tutto controproducente.
Titoli petroliferi in forte ribasso anche su Borsa Italiana
Il calo della quotazione petrolio ha impattato negativamente sull’andamento dei titoli che sono legati all’oil. Emblematico quanto successo su Borsa Italiana. A fronte di un Ftse Mib che oggi 7 settembre 2020 si muove al rialzo, le azioni peggiori sono Tenaris e Saipem, ossia due quotate oil.
In particolare Tenaris registra un calo di circa l’1 per cento scendendo fino a 4,77 euro dopo aver raggiunto un minimo intraday a quota 4,71 euro mentre il prezzo delle azioni Saipem segna un calo dell’1,1 per cento a quota 1,69 euro dopo aver raggiunto un minimo intreaday a quota 1,67 euro. Per il titolo della società engineering italiana è sempre più buio pesto. Il valore delle azioni Saipem, infatti, è crollato del 61 per cento su base annua (grafico in basso).
Ovviamente comprare azioni in senso fisico, in questa situazione, potrebbe non essere la scelta migliore soprattutto se non si ha alcun interesse a diventare azionisti.
Una alternativa adatta a chi è interessato a fare speculazione sfruttando l’andamento dei titoli petroliferi è il CFD Trading. Puoi investire in azioni oil attraverso i CFD utilizzando la piattaforma eToro (qui la demo gratuita). Ricordo che investire in borsa attraverso il CFD trading non è un gioco e richiede preparazione.
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