Segno negativo per Exor nell’ultima di Ottava. Il titolo si è mosso al ribasso fin dall’apertura delle contrattazioni non riusciendo mai a trovare la strada per un rimbalzo. A ridosso del giro di boa delle 13,30, Exor scambia sotto i 51 euro con un calo di mezzo punto percentuale rispetto alla chiusura di ieri. Nonostante la flessione, comunque, il titolo si tiene lontano dai minimi intraday collocati a 49 euro.
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Le oscillazioni di prezzo che caratterizzano il titolo Exor nella seduta di oggi 4 settembre di Borsa Italiana, sono ispirate dai conti semestrali che la holding ha presentato prima dell’apertura degli scambi. Per capire come posizionarsi sul titolo anche nei prossimi giorni, quindi, divena determinante esaminare le varie voci che compongono la semestrale.
Semestrale Exor: tutti i dati
Exor ha chiuso il primo semestre 2020 con una perdita consolidata pari a 1,32 miliardi di euro che si raffronta con l’utile di di 2,42 miliardi di euro messi a segno un anno fa. Il forte rosso è un effetto della crisi innescata dall’emergenza coronavirus. Le tensioni economiche, hanno commentato dalla società, hanno generato ripercussioni negative su varie aree di business.
Scendendo nel conto economico, a fine giugno il NAV, Net Asset Value, era pari a 20,96 miliardi di dollari contro i 26,16 miliardi di dollari della fine del 2019. Anche per quello che riguarda questa voce, quindi, il calo è stato molto sostenuto.
In contrazione anche il patrimonio netto attribuibile ai soci della controllante che alla data del 30 giugno era pari a 13,4 miliardi di euro, con un ribasso pari a 1,6 miliardi di euro nel confronto con il dato al 31 dicembre 2019. Notizie positive, invece, dall’indebitamento finanziario consolidato netto del gruppo che si è attestato a 3,08 miliardi di euro con un calo di 450 milioni di euro nel confronto con la fine dell’esercizio precedente.
All’interno del comunicato stampa successivo all’approvazione dei conti semestrali della società, è presente anche un riferimento all’aumento di capitale Juventus. La holding ha precisato che, al termine dell’operazione continua ad avere in mano il 63,77 per cento del capitale della società bianconera.
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