Poste Italiane ha diffuso nel premarket i conti del primo semestre 2020 e ha comunicato le decisioni in materia di politica dei dividendi. Considerando il timing della pubblicazione, la semestrale Poste Italiane diventa d’ufficio il grande catalizzatore capace di dare un colore ben preciso all’apertura delle contrattazioni del titolo Poste. Proprio perchè il prezzo delle azioni Poste Italiane sarà condizionato dai risultati del primo semestre 2020 della società gialla, va da sè che gli investitori dovrebbero prestare molta attenzione ai vari parametri semestrali per capire come posizionarsi sul titolo. 

La domanda che in tanti si stanno ponendo in questi minuti è prevedibile: conviene comprare o vendere azioni Poste Italiane dopo la pubblicazione della semestrale? Questo interrogativo vale anche per chi preferisce operare attraverso strumenti derivati come il CFD Trading. A tal riguardo ricordo che il broker eToro (leggi qui la recensione completa di Borsa Inside) ti offre la demo gratuita per fare pratica con il CFD Trading e non prevede commissioni nel trading sulle azioni. Se vuoi imparare a comprare e vendere CFD Azioni Poste Italiane con la piattaforma eToro (ma il discorso vale per molti titoli del Ftse Mib) non devi far altro che cliccare sul link in basso. 

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Semestrale eToro: analisi conti primo semestre 2020

Anche Poste Italiane, come tante altre quotate, ha dovuto fare i conti nel primo semestre 2020 con l’emergenza coronavirus e con il lockdown. Gli effetti della pandemia si sono sentiti su ricavi e redditività della società. 

Nel dettaglio, al termine del primo semestre 2020, i ricavi di Poste sono stati pari a 5,08 miliardi di euro, in ribasso del 7,9 per cento rispetto ai 5,52 miliardi di euro messi a segno nel primo semestre 2020. Parallelamente i ricavi normalizzati sono ammontati a 4,79 miliardi di euro, con un ribasso dell’8,6 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Dinamica negativa anche per il risultato operativo che ha registrato un ribasso da 1,08 miliardi a 766 milioni di euro. In termini percentuali la flessione è stata del 29,2 per cento con i minori costi che hanno assorbito il 60 per cento dell’impatto proveniente dai ricavi più bassi. 

Il peso del lockdown si è sentito anche sull’utile netto che si è attestato a quota 546 milioni di euro, in ribasso del 28,5 per cento nel confronto con i 763 milioni messi a segno nel primo semestre 2019. Di conseguenza a nche l’utile netto normalizzato ha registrato un calo molto marcato (precisamente del 31 per cento) precipitando a quota 399 milioni di euro.

Dicevamo della buona notizia per gli azionisti. In un contesto non facile a causa dell’emergenza coronavirus, il management di Poste Italiane ha comunque deciso di confermare la politica dei dividendi in vista dell’aggiornamento del piano Deliver 2022 che è previsto per il quarto trimestre dell’anno corrente. 

Comprare o vendere azioni Poste Italiane dopo la semestrale?

Nonostante la tente variazioni negative contenute nella semestrale Poste Italiane, c’è comunque un elemento positivo di cui tenere conto. Nel solo secondo trimestre 2020, i ricavi della società hanno registrato una contrazione del 13,1 per cento a 2,33 miliardi di euro e parallelamente l’utile netto si è attestato a quota 239 milioni di euro.

Questi dati, che non sono positivi, sono stati comunque migliori delle attese degli analisti. Il consensus, infatti, si attendeva ricavi a quota 2,31 miliardi e un utile netto a 199 milioni di euro. Questo è un segnale incoraggiante per un futuro che vedrà Poste Italiane alle prese con un obiettivo ben preciso: ridurre i costi con l’obiettuvo di preservare la redditività. 

Il prezzo delle azioni Poste Italiane sul Ftse Mib oggi 31 luglio parte da 7,612 euro. Come si può vedere dal grafico in alto, le quotazioni hanno subito registrato un apprezzamento fin dal momento dell’avvio degli scambi. La tendenza a comprare Poste Italiane che si è imposta è stata sostenuta anche dall’andamento positivo di Borsa Italiana oggi 31 luglio

Nel corso dell’ultimo mese la società ha registrato un ribasso delle quotazioni del 4,66 per cento. Negativa anche la performance su base annua con un calo del 20,63 per cento. 

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