La fusione tra Intesa Sanpaolo e UBI Banca era cosa fatta già da due giorni ma il ritmo delle adesioni all’OPS è proseguito inalterato anche nelle giornate del 29 e del 30 luglio sancendo il completo successo dell’operazione condotta del CEO Messina. I risultati definitivi sull’andamento dell’OPS hanno lasciato stupiti gli stessi analisti che non si attendevano un rally delle adesioni all’offerta in così poco tempo. Proprio dai numeri è necessario partire per capire cosa avverrà adesso alle due banche.
Borsa Italiana ha reso noto che, in conclusione dell’OPS di Intesa Sanpaolo su UBi Banca, risultavano essere state portate in adesione all’offerta 1.031.956.527 Azioni UBI, pari a circa il 90,2041% delle Azioni UBI oggetto dell’Offerta e a circa il 90,1835 per cento del capitale sociale della banca bergamasca.
Poiché alla data del Documento dell’Offerta, Intesa Sanpaolo deteneva direttamente e indirettamente appena 288.204 azioni ordinarie UBI, pari allo 0,0252 per cento del capitale, e considerando che la banca guidata da Messina non ha comprato altre azioni UBI, l’offerente, ha evidenziato Borsa Italiana, arriverà a detenere complessivamente 1.041.469.488 Azioni UBI, pari a circa il 91,0149 per cento del capitale sociale di UBI Banca.
Tutti i target previsti dall’operazione sono stati quindi raggiunti. In particolare è stato raggiunto il 50 per cento più uno necessario per la validità dell’OPS, il 66 per cento per a fusione Intesa Sanpaolo UBI Banca e il 90 per cento per il delisting della banca bergamasca da Borsa Italiana.
Insomma, nel giro di pochi giorni, si sono creati tanti motivi che hanno fatto crescere ancora di più la visibilità sui due titoli. Ti ricordo che per investire in borsa puoi prendere in considerazione la possibilità di operare con il CFD Trading. Scegliendo un broker affidabile come ad esempio eToro (clicca qui per leggere la recensione) potrai avere la demo gratuita per fare pratica e inoltre con eToro non ci sono commissioni nel trading sulle azioni.
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Che la strada per la piena riuscita dell’operazione fosse tutta in discesa lo si era intuito già il 27 luglio quando avevano iniziato a circolare con insistenza una serie di indiscrezioni su nuove adesioni all’operazione come abbiamo riferito in questo articolo.
In realtà quei rumors erano addirittura parziali rispetto alla reale portata dei movimenti che stavano realmente avvenendo. Come messo in evidenza in un articolo apparso Sole 24 Ore lo scorso 28 luglio, adesioni all’OPS sono arrivate da dove meno si poteva ipotizzare fino a poche settimane fa.
Determinante per la riuscita dell’operazione è stato il via libera del cosiddetto CAR che ha in mano il 19 per cento del capitale di UBI Banca. Anche la partecipazione dei fondi Parvus e Silchester è stata decisiva per la riuscita dell’OPS.
In generale il quotidiano di Confindustria ritiene che l’offerta integrativa con parte Cash sarebbe stata determinate per dare una accelerata all’operazione.
E adesso cosa avverrà? Il superamento del target del 66 per cento apre le porte alla fusione tra le due banche e alla cessione di 532 sportelli a BPER Banca.
Tecnicamente, avendo superato il 90 per cento ma non il 95 per cento del capitale, Intesa procederà con l’acquisto delle azioni dei soci che ne faranno richiesta. Due le strade possibili: o Intesa riconoscerà le stesse condizioni dell’OPA e quindi 1,7 azioni ogni titolo UBI più 0,57 euro oppure pagherà interamente in contanti pagando il prezzo medio registrato dalle azioni UBI nelle sedute di Borsa Italiana comprese tra il 24 luglio e ieri 30 luglio. Ad ogni modo il flottante non sarà ricostruito e UBI Banca dirà addio a Borsa Italiana con conseguente ulteriore semplificazione del settore bancario italiano.
Azioni UBI Banca e Intesa Sanpaolo su Borsa Italiana oggi 31 luglio 2020
Quale è la reazione dei due titoli bancari il giorno dopo l’ufficializzazione della riuscita dell’OPS? In un contesto generale che vede Borsa Italiana oggi 31 luglio 2020 segnare un leggero ribasso, le quotazioni UBI Banca segnano una progressione del 10 per cento a quota 3,76 euro.
Variazione positiva, ma molto più contenuta anche per Intesa Sanpaolo. La banca guidata da Messina sempre più proiettata ad essere uno dei principali players del mercato europeo (la nuova banca sarà la settima in Europa), registra un rialzo dello 0,86 per cento attestandosi in area 1,75 euro.
Nel corso dell’ultimo mese, le quotazioni di Intesa Sanpaolo sono crescite del 2,8 per cento mentre, anno su anno, il titolo bancario segna un ribasso dell’11 per cento.
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