Il conto del lockdown alle banche italiane è stato salatissimo. I prezzi dei principali titoli del settore bancario, pensiamo ad esempio a Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobanca, hanno registrato pesanti flessioni a partire dalla fine di febbraio e oggi presentano un valore molto più basso rispetto a quello precedente all’emergenza coronavirus. Praticamente tutti i titoli del settore bancario sono in saldo e sono vittime di una situazione del tutto inattesa.
Risultato di questo meccanismo è che oggi le azioni delle banche non riflettono neppure i fondamentali emersi in molte trimestrali. Se non si dovessero fare i conti con la variabile “coronavirus”, si potrebbe affermare che i prezzi dei titoli bancario sono talmente bassi da essere un invito all’acquisto a man bassa. Insomma comprare azioni delle banche a questi prezzi conviene anche ad occhi chiusi. Peccato, però, che l’emergenza coronavirus non sia superata, che la crisi economica sia solo all’inizio e che le turbolenze in borsa non appartengano al passato.
Preso atto di questa situazione la sola cosa da fare è agire con molta cautela. La prudenza è quindi indispensabile ma allo stesso tempo è necessario essere anche meno prevenuti perchè molte banche italiane presentano fondamentali solidi e quindi, passata la fase emergenziale, sono destinate a ripartire.
Secondo un’indagine che è stata condotta da Morningstar, titoli del calibro di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobanca hanno segnato da fine febbraio (periodo di inizio dell’emergenza Covid-19) ad oggi, un deprezzamento compreso tra il 45 e il 55 per cento! Considerando quelli che sono i conti delle tre banche, recentemente pubblicati, gli analisti ritengono che il mercato si sia accanito troppo su questi titoli. Per Morningstar gli attuali corsi azionari fanno i conti con un pessimismo eccessivo da parte degli operatori.
Non solo ma i prezzi in borsa di Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Unicredit non tengono in considerazione i risultati dell’ultimo trimestre e le prospettive di crescita.
Nei prossimi paragrafi esamineremo le prospettive delle azioni delle tre banche citate. Prima però di scendere nel dettaglio voglio ricordare che investire in borsa non significa solo comprare o vendere titoli. Se l’obiettivo non è quello di diventare azionisti, allora si può prendere in considerazione la possibilità di operare attraverso il CFD Trading. Certamente è consigliabile usare solo i migliori broker Forex e CFD ma la scelta dei Contratti per Differenza è indicata in caso di approccio puramente speculativo. Un broker affidabile che spesso consiglio è eToro (qui è possibile trovare la recensione). Questo operatore, oltre a mettere a disposizione la demo gratuita, offre anche il trading senza commissioni sulle azioni.
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Azioni Intesa Sanpaolo: comprare dopo la trimestrale?
Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre con un utile netto in rialzo del 10 per cento rispetto al primo trimestre 2019. Anche i ricavi trimestrali hanno registrato un aumento che è stato in parte sostenuto dal segmento del trading.
Le buone notizie per gli investitori non si sono però limitate alla sola trimestrale. Come messo in evidenza da Johann Scholtz, analista azionario di Morningstar, i vertici di Intesa Sanpaolo hanno già annunciato che è loro intenzione procedere con la distribuzione del 75% degli utili del 2020, del 70% di quelli del 2021 e di pagare anche il dividendo Intesa Sanpaolo 2020, relativo all’esercizio 2019, che è stato sospeso su direttiva della Banca Centrale Europea a causa dell’emergenza coronavirus.
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Il 19 febbraio il prezzo delle azioni Intesa Sanpaolo era pari a 2,6 euro mentre oggi il titolo scambia a 1,43 euro.
Il crollo delle quotazioni a causa della crisi coronavirus è palese. Secondo l’analista di Morningstar, però la penalizzazione è decisamente eccessiva e forse è il caso di tenere conto dei segnali che sono stati precedentemente indicati.
Secondo l’analista Morningstar tra i punti di forza di Intesa Sanpaolo ci sono “il basso aumento dei crediti deteriorati nel primo trimestre” anche se, “nonostante il management ostenti fiducia sullo stato di salute delle imprese italiane, migliore rispetto a quello del 2008, e sulle misure a sostegno dell’economie da parte del Governo italiano è lecito aspettarsi un aumento dei prestiti insoluti“.
Azioni Unicredit: comprare dopo la trimestrale?
Unicredit ha chiuso il primo trimestre 2020 con una perdita pari a 2,8 miliardi di euro, più ampia rispetto a quelle che erano le attese degli analisti. Il ribasso, affermano da Morningstar, è stato in parte causato dalla minusvalenza legata alla cessione di una quota del capitale della banca turca Yapi Kredi e dai relativi costi del piano di ristrutturazione. Fermo restando la presenza di queste voci straordinarie, il risultato netto di Unicredit alla fine del primo trimestre 2020 sarebbe stato comunque negativo a causa del forte incremento degli accantonamenti per le perdite sui crediti.
Il grafico sull’andamento del titolo Unicredit dal 19 febbraio ad oggi è impietoso. A causa dell’emergenza coronavirus il prezzo delle azioni Unicredit è passato da 14,13 euro a 6,53 euro. In pratica il valore delle quotazioni si è più che dimezzato.
Secondo Bloomberg è possibile che nel 2020 la banca guidata da Mustier sia costretta ad affrontare un forte “calo della redditività a causa dell’aumento degli accantonamenti per perdite su prestiti, dei costi di ristrutturazione aziendale e delle ricadute del deterioramento dell’economia domestica”. Tuttavia ha quindi proseguito l’analista nei “due anni successivi, quando l’impatto delle voci straordinarie diminuirà in maniera sensibile, prevediamo una forte ripresa degli utili“.
Anche Unicredit, quindi, è una banca solida sulla quale, nel lungo termine, conviene investire. Come per Intesa Sanpaolo anche nel caso del titolo Unicredit è possibile operare attraverso i Contratti per Differenza. Si possono comprare e vendere CFD Azioni usando ad esempio il broker eToro che mette a disposizione un conto demo da 100.000 euro per imparare a fare pratica senza rischi.
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Azioni Mediobanca: come investire?
Il terzo titolo del settore bancario preso in esame da Morningstar è Mediobanca. Dal 19 febbraio ad oggi le valutazioni del titolo di Piazzetta Cuccia hanno segnato un calo da 9,75 euro a 5,19 euro.
Il secondo trimestre 2020 (il cui termine è il 30 giugno), vede il calo dell’utile netto di Mediobanca da 176 a 85 milioni di euro. La flessione è stata causata dall’aumento delle svalutazioni e dall’incremento delle rettifiche sui crediti. In aumento, invece, margine di interesse e commissioni.
Secondo il parere dell’analista di Morningstar, Piazzetta Cuccia ha una forte esposizione all’economia italiana visto e considerato che la “quasi totalità dei prestiti alle famiglie è concessa sul territorio nazionale“. E’ per tale ragione che gli analisti si attendono che la banca incrementi gli accantonamenti per perdite su crediti durante tutto l’anno fiscale in corso fino ad arrivare al culmine nell’esercizio fiscale 2021. Parallelamente gli esperti ipotizzano anche un aumento delle perdite sui crediti.
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