L’impatto del coronavirus ha posto in secondo piano l’evidenza che è alle porte una stagione di dividendi 2020 particolarmente ghiotta e… resa ancora più ghiotta proprio dall’impatto del COVID-19, che ha innalzato il dividend yield
Insomma, rispetto agli scorsi anni le erogazioni dei dividendi 2020 dovrebbero essere molto più generose in termini di dividend yield, con punte del 10% (e oltre) per alcuni big nostrani.
Dividend yield oltre il 10%: ecco chi lo garantisce
Il caso più eclatante è quello di Intesa Sanpaolo. L’istituto di credito aveva infatti deliberato l’attribuzione di un dividendo pari al 7,5% del valore del titolo. Peccato che nel corso della crisi pandemica il prezzo dell’azione sia drasticamente calato, tanto da spingere il dividend yield post COVID-19 al 13,5%.
Secondo le elaborazioni di Corriere Economia sulla chiusura di scorsa settimana, garantisce un dividend yield in doppia cifra anche Eni, al 12,8%, mentre è dell’11,4% quello di Fiat Chrylser.
Chi rende tra il 5% e il 10%
Anche scendendo sotto un dividend yield del 10%, i rendimenti rimangono piuttosto interessanti. Generali offre oggi un yield “post coronavirus” del 9,2%, mentre quello di Unicredit è salito dal 4,9% al 9,0%. Ancora meglio quello di Atlantia, balzato dal 4,3% al 9,6%, mentre Tenaris propone oggi un dividend yield dell’8,2%.
Hanno un rapporto superiore al 5% anche Poste Italiane, con il 7,3%, e Snam, con il 6,1%.
Rendimenti imperdibili?
È evidente che il crollo dei mercati finanziari avvenuto dal 21 febbraio abbia alzato i rendimenti dei dividendi su livelli inimmaginabili, considerato anche che il bilancio 2020 sconterà una recessione piuttosto grave.
L’effetto di brevissimo termine verrà generato proprio sui dividendi: il fatto che il mercato azionario italiano abbia subito una riduzione di circa il 30% ha spinto i rendimenti su livelli molto appetibili. E nessuno, per il momento, ha rivisto i propri piani di distribuzione degli utili…
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