Come noto Consob ha vietato lo short selling su 20 titoli di Borsa Italiana. Analoghi provvedimenti sono stati adottati dalle rispettive autorità di controllo dei mercati in Francia, Belgio e Spagna. A causa dell’altissima volatilità sui mercati, in mezza Europa non è più possibile effettuare vendite allo scoperto o perlomeno non è possibile farlo su numerosi titoli e in particolare su tutte quelle azioni che nelle ultime settimane hanno registrato ribassi molto consistenti a causa del panic-selling creato dall’emergenza Covid 19.
Un lettore questa mattina ci ha chiesto se il divieto riguarda solo le azioni oppure anche gli asset derivati. Fermo restando che la situazione è in profonda evoluzione e che quello che è valido oggi potrebbe non esserlo più domani, per ora lo stop della Consob riguarda solo il mercato azionario principale.
Quindi in Italia lo short selling su molti titoli è vietato ma non è vietato fare trading allo scoperto su CFD e opzioni. Per chi opera con i Contratti per Differenza, quindi, lo short trading è sempre possibile. Del resto investire al ribasso con i CFD, è una delle poche armi che hanno a disposizione molti piccoli traders per difendere il loro capitale in questa fase difficilissima per finanza e economia.
Oggi più che mai, però è necessario prestare molta attenzione e scegliere solo i migliori broker Forex e CFD per fare short trading.
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Spagna blocca anche lo short selling sui CFD
A differenza dell’Italia, in Spagna è vietato anche il trading allo scoperto su futures Ibex, opzioni e CFD. In Belgio e Francia, invece, lo short trading sui Contratti per Differenza è ammesso, come in Italia.
La Commissione Nazionale per il mercato finanziario (CNMV) ha precisato che lo stop allo short selling può essere esteso nel caso in cui gli effetti del virus sui mercati non dovessero attenuarsi.
Renta 4 ha aggiunto che “il divieto riguarda qualsiasi operazione su azioni o relativa a indici, comprese le operazioni a pronti, i derivati su mercati organizzati o i derivati OTC, che comporti la creazione di una posizione corta netta o l’aumento di una posizione corta preesistente, anche se infraday“.
Lo stop allo short selling sulle azioni e sugli indici azionari è stato così commentato dagli analisti di Link Securities: la volatilità dei mercati azionari resterà molto probabilmente alta e quindi ci saranno forti movimenti degli indici e dei prezzi delle società. Sono possibili movimenti verso il basso, con cali e crolli delle quotazioni, ma anche rialzi tecnici. Ad ogni modo fino a “quando gli indici non scenderanno al ribasso, il rischio di assumere nuove posizioni rimarrà alto, soprattutto se queste hanno un orizzonte temporale breve“.
Secondo José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets, sono in tanti gli analisti a raccomandare di vendere sui rimbalzi giganteschi nel momento in cui essi si verificano. “Non vediamo ancora una struttura che ci dica che tutto è successo e dubitiamo molto che possa apparire prima di una buona stagione” ha aggiunto l’analista.
Ricordiamo anche che proprio ieri l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha deliberato di abbassare allo 0,1% da precedente 0,2%, la soglia minima sopra la quale gli investitori sono obbligati a informare le autorità nazionali competenti delle loro posizioni corte in titoli quotati nei mercati dell’Unione Europea (UE).
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La stessa ESMA ha anche già precisato che “la misura potrebbe sostenere un’azione più severa, se necessario, per garantire l’ordinato funzionamento” dei mercati.
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