Azioni Poste Italiane in primo piano in apertura di scambi su Borsa Italiana. Il titolo della società gialla potrebbe segnare variazioni di prezzo anche di un certo livello in scia alla presentazione dei conti 2019 e alle decisioni del CdA sul dividendo 2020

Poichè il bilancio al 31 dicembre di Poste Italiane è stato presentato nel premarket, è logico ipotizzare che una reazione da parte degli investitori possa esserci già nei primi minuti di scambi. 

La domanda che inevitabilmente si è portati a fare è quindi molto semplice: conviene comprare o vendere azioni Poste Italiane dopo la presentazione dei conti 2019?

Ricordo che, anche nel caso in cui si prevede un deprezzamento del titolo, è comunque possibile trarre profitto dall’andamento del titolo se si sceglie lo short trading.

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Ad ogni modo per capire come posizionarsi (quindi se andare long o short) è necessario analizzare le singole voci del bilancio 2019 della società. 

Come di conseueto il primo elemento da tenere in considerazione è l’ammontare della cedola. Il consiglio di amministrazione della società ha deciso di proporre all’assemblea dei soci un dividendo Poste Italiane 2020 pari a 0,463 euro, in rialzo del 5 per cento rispetto alla cedola che venne staccata un anno fa sull’esercizio 2018 (0,441 euro). L’incremento del dividendo Poste Italiane 2020 non deve stupire visto e considerato che è in linea con gli impegni del piano Delivery 2022. 

Poichè già nel mese di novembre 2019, era stato staccato l’acconto sul dividendo Poste Italiane 2020, pari a 0,154 euro, il saldo della cedola sarà pari a 0,309 euro. 

La data di stacco del saldo dividendo Poste Italiane 2020 è stata fissata per il 22 giugno con pagamento dal 24 giugno. 

Poste Italiane conti 2019

Come già anticipato nella premesse i conti 2019 di Poste Italiane sono stati molto positivi. La società ha chiuso l’anno con ricavi pari a 11,04 miliardi di euro, in aumento dell’1,6 per cento rispetto ai 10,86 miliardi messi a segno nell’anno precedente e con un risultato operativo che è cresciuto da 1,5 miliardi a 1,77 miliardi di euro, registrando una progressione del 18,4 per cento grazie alla riduzione dei costi operativi. Il risultato operativo è stato superiore all’obiettivo di 1,6 miliardi di euro che la società aveva fissato. 

Poste Italiane ha però chiuso l’anno con un utile netto di 1,34 miliardi di euro, in ribasso del 4 per cento rispetto agli 1,4 miliardi di euro che erano stati contabilizzati nel 2018. Viceversa l’utile netto normalizzato di Poste ha registrato una progressione del 7,3 per cento salendo a 1,26 miliardi di euro.

Alla fine dell’anno la posizione finanziaria netta di Poste Italiane era pari 5,67 miliardi di euro, valore che si raffronta con i 5,37 miliardi di inizio anno.

Per quello che riguarda le previsioni 2020, il management ha precisato che gli obiettivi per l’anno corrente hanno subito un aggiornamento a causa del progressivo aumento della redditività sottostante e tenendo in debita considerazione gli sviluppi, ad oggi poco definiti, dell’epidemia di coronavirus.

In considerazione di tali premesse, la società stima per il 2020 ricavi pari a 11,1 miliardi di euro e un utile netto pari a 1,3 miliardi di euro. 

Il titolo Poste Italiane nelle prime battute segna un ribasso dell’1,7 per cento a quota 9,27 euro. 

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