Grazie a performance sempre più robuste, molte borse sono riuscite a raggiungere livelli record. Con le borse tornate sui massimi (un esempio, in tal senso, è rappresentato dalla borsa americana) è logico chiedersi se conviene o no continuare ad investire in azioni.

Non è un mistero che molto spesso, dopo un rally di forte portata, arrivino le prese di profitto. Alla luce di tale tendenza è quindi preferibile stare lontano dall’azionariato e magari puntare sui bond.

Il dilemma meglio investire in azioni o in bond è vecchissimo ma è nei momenti in cui i mercati azionari sono ai massimi che il vecchio enigma torna in pole position.

Secondo Il Sole 24 Ore, una cosa è l’opinione comune e un’altra sono i dati reali. Per il quotidiano di Confindustria oggi chi parla di possibile bolla dell’azionariato (in relazione al fatto che molte borse mondiali sono arrivate ai massimi e quindi devono sgonfiarsi prima o poi) sbaglia. Per Il Sole 24 Ore, se di bolla si vuole parlare allora il riferimento non va fatto alle azioni ma alle obbligazioni.

Oggettivamente parlando questa è una vera e propria sorpresa anche perchè, come messo in evidenza dalle ricerche su internet dell’ultimo anno, traders e investitori hanno spesso cercato “bolla borse” o, riferendosi al mercato americano “bolla Wall Street” e non “bolla bond“.

Per il quotidiano di Confindustria, se oggi si prende come metro di riferimento il rapporto tra prezzo delle azioni e proditti attesi (indicatore questo che viene sempre preso come riferimento per misurare le tendenze in atto sulle borse), i mercati non sembra essere particolarmente cari. Ovviamente le borse non saranno troppo care purchè le aziende continuino in futuro a produrre utili contribuendo così a scacciare i timori su un calo economico globale.

Scendendo nel dettaglio dei mercati di riferimento, secondo Il Sole 24 Ore, sulla borsa americana non ci sarebbe alcun rischio bolla. Per il quotidiano di Confindustria se le attese di crescita degli utili 2020 da parte delle società quotate dovessero essere confermate dai fatti, i prezzi delle azioni Usa non dovrebbero fare i conti con alcun rischio bolla.

Se sulla borsa americana non c’è alcun rischio bolla, anche Borsa Italiana può dormire sonni tranquilli. Il principale indice azionario di piazza affari, il Ftse Mib, ha segnato da inizio anno un rialzo di circa il 30 per cento. Il Ftse Mib oggi presenta multipli di borsa che sono pari a 11,5 volte gli utili attesi. A gennaio 2019, i multipli di borsa erano pari a 90 volte gli utili attesi.

C’è stato un quindi un balzo molto significativo del parametro da inizio anno ad oggi. Contrariamente a quello che si potrebbe essere portati a pensare, però, questi multipli sono perfettamente sostenibili da Borsa Italiana. Niente bolla in vista quindi.

E i bond? Investire in obbligazioni conviene? Non è un mistero che da inizio anno sia cresciuto in modo esponenziale lo stock di obbligazioni che offrono rendimenti negativi. Secondo Il Sole 24 Ore questo fenomeno ha avuto conseguenze anche sul comportamento degli investitori. In tanti preferiscono lasciare fermi i soldi sul conto corrente poichè non se la sentono di rischiare scegliendo di comprare azioni. Ovviamente i soldi tenuti fermi sul conto faranno i conti con il rischio inflazione che assottiglia il loro valore.

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